| inviato il 04 Agosto 2024 ore 0:02
Spero non si cominci da dove si era finiti. |
| inviato il 04 Agosto 2024 ore 6:07
Uhm... viste le premesse... |
| inviato il 04 Agosto 2024 ore 7:07
Io non mi diverto più da qualche tempo... maggiormente da quando tutto è diventato troppo dannatamente semplice dalla ripresa alla post-produzione, il percorso creativo, per quanto mi riguarda ha avuto da tempo una battuta di arresto e la soddisfazione personale nel fotografare e svanita, evaporata.. sono in attesa di ritrovare interesse ma stavolta la vedo dura... |
| inviato il 04 Agosto 2024 ore 9:38
Se le facilitazioni moderne ti fanno perdere il gusto di fotografare caro Andy la soluzione non è abbandonare la fotografia ma tornare alle origini... a quelli cioè che sono i limiti operativi della pellicola. |
| inviato il 04 Agosto 2024 ore 10:59
Io non trovo affatto facilitanti le mille possibilità offerte dalla tecnica e le altrettante diversità legate alla postproduzione: hai sempre la sensazione in post di " ...e se facessi in quest'altro modo?..." Tornare alla pellicola per me è ripercorrere una strada già seguita a lungo. Forse per chi non l'ha provata... Il minore entusiasmo legato allo scatto per me è determinato da: - troppe immagini viste, tutto già stato esplorato, ristretta la tua creatività che già, purtroppo, non è ampia. - troppi discorsi sui social: più si parla di fotografia meno si fotografa. In definitiva, per me meglio allontanarsi dal mondo del già visto e già detto ogni tanto. A volte serve avere un piccolo anzi, meglio piccolissimo, ristretto progetto, un tema e scattare solo per quello, tralasciando tutto il resto. Ad esempio non la street in generale, ma quella determinata gamma di espressioni di movimenti, di soggetti da cercare.. |
| inviato il 04 Agosto 2024 ore 12:38
Devo dire che, per me, non è affatto diventato dannatamente semplice ottenere immagini interessanti. Quindi sono fiducioso rispetto al mantenimento di interesse verso la fotografia :) |
| inviato il 04 Agosto 2024 ore 12:41
Beh Claudio come sai io non mi riferisco alle possibilità della post-produzione, ho detto più volte che se avessi una digitale stabilirei un paio di picture style miei personalizzati, paesaggio e ritratto per esempio, e dopo lavorerei esclusivamente in j-peg. Per me le facilitazioni sono quelle relative all'operatività sul campo: poter regolare la sensibilità a piacere, l'assenza di grana, la possibilità di regolazione fine della temperatura colore... insomma tutte quelle variabili incontrollabili che con la pellicola, anzi con la diapositiva, molto spesso mi portano a rinunciare alla ripresa. |
| inviato il 04 Agosto 2024 ore 14:12
“ Se le facilitazioni moderne ti fanno perdere il gusto di fotografare caro Andy la soluzione non è abbandonare la fotografia ma tornare alle origini... a quelli cioè che sono i limiti operativi della pellicola. „ Concordo.Pellicola esclusa. Non frequenterei il cimitero degli elefanti. Dai Paolo,è una battuta. |
| inviato il 04 Agosto 2024 ore 16:05
Dai Paolo,è una battuta. ********** *********** Lo so che è una battuta mio caro, e so pure che volendo si possono riproporre in digitale gli stessi limiti della pellicola, della diapositiva piuttosto che della pellicola più in generale, quindi: sensibilità unica, limite a soli 36scatti, e impostazione del WB solo in modalità "daylight", ma il fatto stesso di NON DOVER PAGARE per ogni singola volta in cui pigi sul pulsante di scatto, ti porterebbe a farle comunque le tue 36 pose, tanto poi le cestini... appunto... e non è la stessa cosa che dover imparare a rinunciare a priori all'adrenalina restituita dall'udire il "click" dell'otturatore |
| inviato il 06 Agosto 2024 ore 21:24
Spero non si cominci da dove si era finiti. Evidentemente non si divertivano gli piace stressarsi anche con i passatempi. |
| inviato il 06 Agosto 2024 ore 22:13
“ Beh Claudio come sai io non mi riferisco alle possibilità della post-produzione, ho detto più volte che se avessi una digitale stabilirei un paio di picture style miei personalizzati, paesaggio e ritratto per esempio , e dopo lavorerei esclusivamente in j-peg. Per me le facilitazioni sono quelle relative all'operatività sul campo: poter regolare la sensibilità a piacere, l'assenza di grana, la possibilità di regolazione fine della temperatura colore... insomma tutte quelle variabili incontrollabili che con la pellicola, anzi con la diapositiva, molto spesso mi portano a rinunciare alla ripresa. „ @PaoloMcmlx Come sai il picture style della Canon chiamato paesaggio è stato scientemente studiato sulla base della velvia 50, tuttavia sarebbe necessario avere un paio per ogni uno dei picture style perchè se poi si deve stampare o se si deve pubblicare sul web bisognerebbe avere due file diversi. Inoltre in digitale avere la densità di una dia anche oggi coi sensori nuovi e coi software attuali si ha più brillantezza che densità in sRGB che è adatto per il web, ma si perde tutta una vasta zona di verdi rispetto all'ADOBErgb cosa non buona se parliamo di velvia 50. Bisognerebbe sapere a priori per cosa si sta scattando, oppure scattare in ADOBErgb e poi modificare in sRGB prima di pubblicare per il web. Questo per il colore, invece per i contrasti servono due file diversi tra stampa e pubblicazione su web con visione sui monitor (tra l'altro calibrati non si sa mai come e se in modo corretto). Se poi vuoi fare della proiezione visto quello che esiste oggi per la proiezione digitale non è certamente paragonabile con la pellicola diapositiva. Per me il divertente è il come risolvere al meglio queste differenze tra stampa e pubblicazione sul web ma siamo vicini ad avere un buon risultato visto che la qualità standard oggi è abbastanza generosa. Nella stampa digitale ci sono carte ed inchiostri che fanno la differenza, ma restano costi alti se si vuole il meglio oltre la qualità standard. Comunque come dicevo, oggi lo standard è abbastanza generoso e con 12/15 euro si possono avere stampe di buona fattura su carta fuji matt 40x60 in fine-art Quindi io mi diverto quando ho qualcosa da sperimentare, o trovare una strada diversa per fare una certa lavorazione sui file. Alla fine mi diverto e tengo il cervello in allenamento |
| inviato il 06 Agosto 2024 ore 22:20
Vedo che alcuni pensano che, siccome tutto è diventato tecnicamente più facile, allora non c'è più gusto a fare le cose, o comunque si perde una parte del "divertimento" che c'era prima, e che l'unica strada per recuperarlo sia tornare indietro. Scusate la franchezza... ma non è che questo modo di vedere le cose nasconda semplicemente una mancanza di idee? Io se riesco a fare quel che ho in mente più facilmente di prima (ed è esattamente quel che mi succede fotografando in digitale rispetto a quando usavo la pellicola) sono solo più contento. “ non è affatto diventato dannatamente semplice ottenere immagini interessanti „ esattamente, è solo diventata facile la parte tecnica, ma una foto mica è interessante per la parte tecnica: chi la guarda, a meno che non sia un appassionato di fotografia, se ne frega di tempi, diaframmi, ISO, postproduzione eccetera ma valuta soprattutto l'impressione che ne riceve e i pensieri che l'immagine suscita. Se poi è un pelino più nitida o meno nitida o se ha un "bokeh da sballo" o semplicemente una sfocaturda dignitosa di quel che non deve essere nitido conta molto ma molto poco. Sono cose che interessano il fotografo quando va a comprarsi un obiettivo e vuole spendere bene i suoi soldini, ma a chi guarda la foto non gliene potrebbe fregare di meno, se la foto è interessante per soggetto, composizione, luce... |
| inviato il 06 Agosto 2024 ore 22:24
@Ivo6767 Quelle piccole ossessioni che rendono tutto così divertente. |
| inviato il 06 Agosto 2024 ore 22:46
Chiedo scusa ma ho perso la prima parte del post originale. Su quale tematiche verteva , se mi è consentito chiederlo? Grazie |
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