| inviato il 30 Aprile 2024 ore 14:38
avevamo già disucsso sul tema, certo 20.000€ da barboni proprio |
| inviato il 30 Aprile 2024 ore 15:37
“trarre in inganno anche professionisti del settore”
Andiamo bene, non mi sembra così ben fatta da non poter notare cose che non vanno. La prima piuttosto evidente è quella mano a sinistra che sembra di uno scheletro. Volto della signora dietro nella parte destra. Ma davvero non si poteva notare??? |
| inviato il 30 Aprile 2024 ore 17:39
“ Ma davvero non si poteva notare??? „
Quoto TommasoDf al 100%.
Oltre ai difetti già citati ci sono la mancanza della pupilla in un occhio della signora in primo piano che sulla spalla a sinistra mostra due pieghe di un vestito che poi prosegue lungo il braccio in modo non naturale mentre l'altra spalla è mancante. Entrambe le mani della signora che sta dietro sono gravemente deformate, è davvero molto difficile evitare di farsi venire dei dubbi.
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| inviato il 30 Aprile 2024 ore 18:14
Ma non è un'immagine dell'anno scorso? Del precedente Sony awards? |
| inviato il 01 Maggio 2024 ore 0:27
Yes... |
| inviato il 01 Maggio 2024 ore 11:32
Si la foto è dell'anno scorso ma la vendita risale a qualche giorno fa.
Rimane attualissimo il dibattito su cosa sia davvero una fotografia, oggi.
L'articolo parla di questo |
user203495 | inviato il 01 Maggio 2024 ore 16:02
“ Ma davvero non si poteva notare??? „
Le teste di Modì .E i loro eredi. |
| inviato il 04 Maggio 2024 ore 1:18
@Riccardo Fassola
Grazie, non lo avevo letto e devo dire che mi ha lasciato un po' basito. Mi scuso per la lunghezza del mio intervento ma ho idee mie sul tema e cerco di esporle nel modo più chiaro possible, nel rispetto delle idee altrui ovviamente.
Mi dispiace esprimere una opinione probabilmente non condivisibile. Un conto sono le discussioni nei forum dove la gente scrive quel che vuole ed un conto è un articolo sun un format che dovrebbe avere una redazione giovane.
Tutte le considerazioni che ho letto sono di un anno fa, la frase sui soldi non la comprendo, rimandando sul piano artistico il concetto di valore è relativo. Le bufale nell'arte sono sempre esistite, come dimenticare le teste di Modigliani :)
Diego Barbera dalle foto avrà 30 anni e avendolo visto dopo aver letto l'articolo ci sono rimasto di sale. Allora mi sono letto anche altrii articoli giusto per farmi una idea.
Ci sono diverse mancate occasioni nell'articolo per citare eventi culturali sulla tecnologia e tecniche di autenticazione. Prima di tutto la Leica M11-P, giusto per fare un esempio di sostanza che ha già sei mesi e che risponde alle domande finali dell'articolo.
Se uno non sa cosa sia un NFT, per fare un esempio, non conosce nemmeno il valore di un oggetto unico digitale, senza nemmeno entrare nel merito della tendenza a collezionare tutti i primi prodotti artistici digitali di questa era da parte di collezionisti, con opere solo digitali e pagate soldoni.
Si è discusso abbastanza per un anno e se le conclusioni sono ripetere a distanza di un anno ma lo leggo su Wired allora mi chiedo che tipo di apprendimento sia.
La filigrana digitale esiste già, le dinamiche che portano al lievitare delle quotazioni delle opere sono note e non sono cambiate con l'era AI, semmai l'uso della tecnologia token per rendere univoco un file o la politica di Adobe e Google per le immagini generative dovrebbero essere argomento nell'articolo dato che sono le risposte ad alcune delle domande.
Mi aspettrei una critica più consistente ed una proiezione empatia realmente rivolta al futuro dato che l'articolo invita alla riflessione e quindi dovrebbe anche fornire paragoni su cosa è cambiato ad oggi, senza ripetere le domande che ci siamo fatti tutti 12 mesi fa.
Rileggere i paragoni sul costo della attrezzatura fotografia, paragonati alla produzione di immagini AI è diventato un fraintendimento comune e dipende da eventi come quelli della bufala del concorso stesso ma è roba vecchia ormai e forse ottiene il risultato opposto, alimentare le falsa convinzione di chi vede nelle immagini generative un univoco intento falsificatorio e confermare la condizione iniziale di anarchia etica ma senza offrire nuovi spunti alla riflessione che propone.
Uno giornalista di quella età, secondo il mio punto di vista ed il contesto della testata, dovrebbe mettere in discussione l'origine del problema, l'approccio tecnico e culturale della commissione che ha dato il premio ( come giustamente si è chiesto qualcuno sopra) e fare una analisi del cambiando dei tempi e fargli il pelo a distanza di un anno, approfondendo i nuovi protocolli nei concorsi e la solidità dei protocolli Content Credentials delle immagini proposti da leica e adobe.
Parte mio, e forse ho anche una idea sbagliata del target di wired, potrebbe anche essere ;)
My two cents
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| inviato il 04 Maggio 2024 ore 12:57
@Michelangelo
Sono assolutamente d'accordo con la tua disamina, carpire qualcosa di vero o utile nel marasma odierno dell'informazione è diventato sempre più difficile, ma sta alla sensibilità di ognuno provarci
Segnalare articoli sulla fotografia che trovo in giro risulta sempre interessante per il dibattito - a più livelli - che genera
grazie, ciao
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| inviato il 05 Maggio 2024 ore 21:50
@Riccardo Fassola ti ringrazio e ci tengo a dire che non era una critica alla tua iniziativa, anzi, riparlarne a distanza di tempo dovrebbe essere d'obbligo vista l'attenzione che è dedicata a questo tema da molti, per cui grazie.
i pareri più interessanti sulle nuove tecnologie per l'autentazione e tracciamento delle immagini le ho scoperte nel forum e solo poi ho letto altro e cos'ì dovrebbe andare visto che effettivamente il problema della falsificazione e della mancanza di garanzie è ancora attuale, almeno fin tanto che non ci sono regole condivise.
Questo vale in generale e per dare la prima risposta a chi ha un comprensibile timore verso queste tecnologie è guardare a cosa fanno in EU e ho chiesto pareri a riguardo.
Proiettando la discussione nella fase successiva a quella analizzata da Diego Barbera dovremmo fare una analisi dei protocolli per capire se le limitazioni avranno il giusto grado di garantismo senza sconfinare nella censura.
Partendo da una foto autenticata ( sperando di poterlo fare in un sistema condiviso) poi la strada della foto può essere tracciata come un bitcoin. Tuttavia non so quanto il protocollo Adobe applicato al suo mercato di foto sia realmente applicabile altrove senza diventare un monopolio.
Chi ha vissuto in pieno la prima fase di Photoshop beta AI avrà notato l'evoluzione del sistema di censura che ha poi costruito il protocollo che ora Adobe vende a google a garanzia dei contenuti family frendly nelle generazioni.
molti utenti in questo forum le hanno sperimentate e ho letto diverse cose a riguardo per cui una esperienza diretta già la abbiamo per valutare anche il meccanismo che produce i protocolli.
Abbiamo contribuito ad addestrare il modello iniziale, anche dando il feedback sulla bontà delle genrazioni nel pannello che offre le tre varianti in photoshop.
Un'altra domanda importante che poteva esserci nell'articolo di Diego Barbera è fare una analisi etica di come gestori di network o gruppi che raccolgono foto e video online aderiscono o meno alla politica di alimentare i modelli AI lasciando libero accesso ai loro siti, ad oggi basta una riga di codice nel file .htaccess. Per chi fosse interessato al tema è nella lista dei propositi al punto 25. |
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