| inviato il 25 Aprile 2024 ore 14:22
“ Amazon decida di sfruttare tutte le nostre librerie per addestrare una IA „
Lo ha già deciso, e lo sta già facendo. Insieme a Facebook, WhatsApp, e a tutti i Drive pseudo gratuiti a cui affidiamo i nostri file. |
| inviato il 25 Aprile 2024 ore 20:51
@Einar al momento non lo sappiamo e non sappiamo neanche se stanno lavorando in questi campi quindi attenderei a darlo per certo |
| inviato il 26 Aprile 2024 ore 0:02
@Einar il data mining e l'analisi dei dati lecitamente in possesso come ad esempio gli ordini che facciamo ecc. è una cosa che fanno tutte le aziende per migliorare prodotti, servizi ecc. mentre quello a cui faccio riferimento io è l'addestramento delle IA generative che non c'entrano nulla con questo genere di analisi.
Cerchiamo di non confondere le cose e di non essere troppo paranoici al riguardo fino a quando non ci sono dei rischi evidenti nelle pratiche messe in atto da Amazon o chi per essi. |
| inviato il 26 Aprile 2024 ore 8:01
Parlando di IA generative i dataset sono stati rimpinzati anche da foto rastrellate sul web, a gratis. Ci sono cause in corso é un dato di fatto. (1)
È normalissimo sospettare che i servizi cloud di foto non criptati facciano lo stesso e non c'entra nulla la paranoia è solo businness. Einar Paul da questo punto di vista ha ragione. In buona sostanza se vuoi lavorare gratis per loro usa pure i cloud non criptati che fanno profilazione e se vuoi lavorare pagando scegli quelli a pagamento non criptati (che fanno profilazione).
Se non vuoi lavorare gratis usa SOLO prodotti criptati end to end zero knowledge senza metadati.Il succo è questo.
Poi si sa, tutto ciò che si condivide ma anche solamente si scrive sul web viene sfruttato e il caso recente di reddit è notevolissimo e superimpattante. Ha messo la pietra tombale su tutto il discorso. (2)
“ l'analisi dei dati lecitamente in possesso come ad esempio gli ordini che facciamo ecc. è una cosa che fanno tutte le aziende per migliorare prodotti, servizi ecc. mentre quello a cui faccio riferimento io è l'addestramento delle IA generative che non c'entrano nulla con questo genere di analisi. „
Il miglioramento dei prodotti che sfrutta il comportamento dell'utente (compresi gli ordini) è una sorta di ricerca e sviluppo dove una parte degli investimenti per la ricerca sono azzerati perché forniti dall'utente stesso. Questo porta non solo ad un risparmio per l'azienda ma ad una targettizzazione dell'utente spesso controproducente per l'utente stesso, che ovviamente non riceve un euro per aver svolto questa funzione. E' alla base dell'esplosione degli oggetti "smart".
Morale, se vuoi tutelare la privacy e non vuoi lavorare gratis l'unico modo è usare servizi criptati e rinunciare agli oggetti smart. Per quanto possibile.
Esempio di servizi privacy oriented:
1) Spyderoak
2) Sync.com
3) P cloud con opzione criptazione dati
4) Proton Cloud con ecosistema (calendario, email, vpn, etc)
5) Signal
E gli altri che scrivono PRIVACY in caratte bold 50? Beh, la maggior parte è fuffa che cerca di far credere agli utenti che sia tutto sotto controllo, ma non è così. Dovrebbe far scattare l'allarme quando si legge: "Server Svizzeri", "Sicurezza e Serietà", "rispetta il GDPR" etc etc. Perchè i dati girano comunque in chiaro su quei server, se volete privacy cercate solo quei servizi che garantiscono anche la criptazione dati E2E ZeroK.... possibilmente senza metadati. 
(1) www.theverge.com/2023/1/16/23557098/generative-ai-art-copyright-legal-
(2) www.wired.com/story/reddits-sale-user-data-ai-training-draws-ftc-inves |
| inviato il 26 Aprile 2024 ore 11:45
@Ale97dro
Quindi, secondo te, l'addestramento delle IA generative non ha nulla a che vedere con il data mining sviluppato dalla aziende, né tantomeno con l'enorme quantità di dati che transitano o risiedono nei servizi cloud.
E sempre secondo te io sarei confuso e paranoico.
Auguri. |
| inviato il 26 Aprile 2024 ore 15:32
@Wazer grazie per l'approfondito post: si tratta di considerazioni e servizi che già conosco e condivido pienamente ma credo sia importante metterli bene in chiaro per chiunque leggerà questo thread.
Quello che sfugge quasi sempre è che tutti i servizi che consideriamo "gratis", dai social ai cloud, sono in realtà pagati attraverso la cessione dei nostri dati: la cosa importante è saperlo e valutare se accettare questa forma alternativa di pagamento caso per caso, in base al servizio offerto e a cosa ci è richiesto di cedere in cambio.
@Einar rispondo un'ultima volta perchè trovo la conversazione molto poco interessante visto che già dal primo post poni la tua idea come dato di fatto quindi una discussione non è possibile portarla avanti: alla mia obiezione mi posti un articolo che parla di un servizio offerto da AWS sulla propria piattaforma (Sagemaker) che è specificamente pensato per attività di datamining rivolto alle aziende per elaborare modelli di gestione (economica, infrastrutturale, progettuale ecc.) mischiandolo con prodotti e servizi pensati invece per la generazione di immagini (come Adobe Firefly o Stable Diffusion).
Che poi un certo tipo di datamining (quello di ricerca delle immagini, sul web oppure sui vari cloud pubblici) venga utilizzato per le IA generative è sicuramente vero ma non trova applicazione (per lo meno nota) nel servizio pubblicizzato al link che hai postato portando di fatto a creare confusione e riportare false informazioni. Capisco comunque, lo ripeto nuovamente visto che sono stato il primo a sollevarlo nella discussione, il timore che le foto in cloud pubblici e gratuiti possano essere utilizzate in modalità non etiche o addirittura non lecite da Amazon&co ma per poterlo affermare senza creare allarmismo e fake news dobbiamo averne la certezza, come riportato da Wazer nell'articolo sopra per Stable Diffusion e Midjourney |
| inviato il 26 Aprile 2024 ore 23:12
Boh. Poco tempo fa c'era un app che ti invecchiava.
L'hanno usata tutti. Poco dopo sono incominciate ad uscire AI etc. AI istruita a sbafo. |
| inviato il 27 Aprile 2024 ore 12:02
Quella c'era proprio scritto che vendeva i dati. 
Come la storia di quelli in Sudamerica che per due spicci ciascuno si son tutti fatti scannerizzare l'iride... |
| inviato il 27 Aprile 2024 ore 12:03
E comunque mi sfugge come da attacchi esterni ai dns del Fritz si sia finiti in questo pantano ripetitivo. |
| inviato il 27 Aprile 2024 ore 12:30
Black,
la discussione si è poi spostata su: meglio un sistema "in house" con NAS e VPN oppure cloud, se si ha necessità di accedere ai propri files anche da remoto. Da lì il "pantano" su cosa fanno i fornitori di servizi cloud con i files degli utenti... |
| inviato il 27 Aprile 2024 ore 13:08
Non lo so, Comunque io per non sbagliare uso sempre l'indirizzo IP per accedere ai dispositivi locali. uso un DNS su un piccolo server e appena mi decido prendo un Sinology e cancello tutto quello che ho su cloud |
| inviato il 27 Aprile 2024 ore 14:05
Ci ho smanettato di recente con un Synology, devo dire veramente tanta roba come software, un'astronave rispetto al WD MyCloud che ho in casa.
Il difetto è che per i costi che ha l'hardware è abbastanza scarso. |
| inviato il 27 Aprile 2024 ore 15:18
Vero, in quel senso nei qnap ci mettono più ciccia. |
| inviato il 27 Aprile 2024 ore 15:50
Attenzione che le NAS usate su Internet non sono esenti da problemi di sicurezza anche gravi come Ransonware. Io uso ASUSTOR e mi sembra un buon compromesso tra costi e prestazioni |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |
JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.
