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Piombo nelle ali ;/) la Sokol Automat







avatarsenior
inviato il 19 Ottobre 2020 ore 21:11

Ciao a tutti !!

L'eroe della recensione di oggi sarà una fotocamera a telemetro riconoscibile, carismatica e molto interessante:

la Sokol Automat .

Premessa importante e categorica che ho tralasciato nelle precedenti recensioni. Le fotocamere soviet , in generale, sono sconsigliate ai deboli di cuore, ai fotoamatori mancanti di auto-ironia e irascibili se la fotocamera si guasta proprio quando avete davanti lo "scatto della vita" ... quello definitivo che vi avrebbe proiettato nell'Olimpo fotografico accanto ai Grandi della Fotografia, quello che vi avrebbe aperto, in maniera permanente, le porte al MoMa !
Ergo, non compratele ! Non rispondo di nulla !! MrGreen








avatarsenior
inviato il 19 Ottobre 2020 ore 21:39

Dei 4 marchi principali sovietici, Kiev, KMZ, Fed e Lomo, considero quest'ultimo il più "Audace".

Fed racchiude la storia, Kiev la prosecuzione della fotocamera più bella in assoluto, KMZ per decenni con potenzialità e tecnici di primordine e Lomo ... beh ... Lomo è certamente il marchio completamente fuori dagli schemi; quasi anarchico. Un brand che passava in un batter di ciglia dalla plasticosa Smena alla incredibile e stratosferica Leningrad, con deviazioni "psichedeliche" (Voskhod) e voli pindarici (Almaz). Un marchio iconico ... nn credo sia una caso che la Lomografia abbia preso spunto proprio da loro ... credo non avrebbe mai potuto farlo con gli altri marchi falce e martello.

Piccolo excursus su cosa produsse Lomo >




avatarsenior
inviato il 19 Ottobre 2020 ore 22:15

un po' di storia ...

Nei primi anni '60 la Leningrad Optical Mechanical Association (LOMO) aveva già nel suo asset due telemetro, la entry level Junost (Gioventù) ad ottica fissa e la pluripremiata Leningrad, fotocamera di altissimo livello tecnico e di straordinaria complessità. Come dicevo, oggi una vasta gamma di utenti LOMO è conosciuta per quel fenomeno chiamato Lomografia, ma l'errore più grande che commetteremmo è associare il marchio alla semplicità senza pretese dei suoi prodotti.

Il coraggio, il talento e le idee dei tecnici LOMO non erano inferiori agli altri giganti fotografici sovietici e non solo. La gamma prodotti dell'azienda, come vediamo qui sopra, contiene molti esempi sorprendenti di "volo creativo" sia dell'ingegno che del design.

Nei primi anni '60, i progettisti LOMO iniziarono a sviluppare una nuova fotocamera di fascia medio alta, con controllo automatico dell'esposizione basata sulla fotoresistenza allo zolfo-cadmio (CdS) per la prima volta in un foto-apparato sovietico. !!! Eeeek!!! Eeeek!!!
La Sokol Automat era incredibilmente avanzata tecnologicamente; non solo per il nuovo elemento sensibile alla luce, ma anche per un " algoritmo per controllare l'esposizione ".

Non si può dire che tutte queste idee siano state una prerogativa della Sokol. La giapponese Fujica 35 Auto M (rilasciata dal 1962) è stata l'apripista del sistema automatico di esposizione. Le somiglianze in molti dettagli sono evidenti, ma è anche evidente che la macchina fotografica non è stata semplicemente copiata. Ci sono radicali differenze e poi vedremo anche che i progettisti LOMO hanno migliorato ulteriormente il progetto giapponese

La Fujica 35 Auto M monta un otturatore elettronico irrealisticamente avanzato per quei tempi prodotto dalla famosa società giapponese Copal.
In quegli anni, tali tecnologie erano irraggiungibili in Unione Sovietica e così si decise di acquistare una licenza dalla Copal. I campioni dell'otturatore sono stati accuratamente esaminati, testati e riprodotti; i risultati sono apparsi subito notevoli.
Nel 1965, la licenza è stata acquisita e l'otturatore ha cominciato ad essere prodotto con la sigla FH-14.
Nel 1966, la produzione di fotocamere Sokol Automat (Falco Automatico) iniziò alla LOMO e continuò per 13 anni (1978) prima di essere sostituita dalla Sokol 2.


avatarsenior
inviato il 19 Ottobre 2020 ore 22:43

Seguo, ovviamente.

avatarsenior
inviato il 19 Ottobre 2020 ore 23:39

@Esomatic > se divento logorroico avvertimi ... MrGreen

Lo sviluppo della navicella spaziale Falco iniziò nel 1964. Il progetto fu chiamato "Automatic SKM". Il progetto si basava sulla necessità di applicare, come abbiamo visto, il nuovo otturatore FH-14 (replica autorizzata dell'otturatore Copal) nella fotocamera.

L'otturatore FH-14 ha permesso di gestire l'esposizione in modo flessibile e piuttosto originale in modalità automatica, e allo stesso tempo ha dimostrato un'elevata affidabilità; una risorsa significativa con molti lati positivi per i dilettanti della metà degli anni '60, affascinati dalla novità degli automatismi.

L'incarico dello studio e prototipazione fu affidato a due società, Lomo (Gomz Leningrado) e MMZ (Minsk), allo stesso tempo, il ruolo dello sviluppo dei principali punti tecnici è stato dato a Lomo.
Compiti specifici e restrizioni progettuali non furono imposti alle due società che, quindi, hanno cercato di implementare nella fotocamera le idee più audaci. Non tutte le proposte, tuttavia, venero attuate.
Ad esempio, non vennero accettate le proposte di poter cambiare la parte posteriore, dotandola di magazzini indipendenti (sigh!!! Triste ) che avrebbero potuto essere rapidamente cambiati, passando ad esempio da pellicola in bianco e nero a colore, ecc.
Tuttavia, il prototipo Lomo si è rivelato ancor più innovativo, perché principalmente l'esposizione era basata su un foto-resistore (prima era stato utilizzato, per lo più il selenio), e in secondo luogo, l'automatismo prevedeva la visualizzazione nel mirino molto innovativa e conveniente per il fotografo.

Nel dicembre 1964, i progetti tecnici furono protetti da brevetti sia da Lomo che da MMZ.
MMZ ha proposto un prototipo della telecamera Orion KM(che nn tratteremo qui e che nn entrò mai in produzione).
Lomo sottopose la Sokol-Automat, che al contrario, cominciò a produrre (non molto, ma in quantità decenti). La produzione in serie e le vendite di questo dispositivo iniziarono nel 1967.

Le prime 1.800 unità furono prodotte nel 1967 e questi rari modelli (abbastanza costosi e ricercati dai collezionisti)
avevano sei occhiolini per l'esposimetro nella parte superiore dell'obiettivo. Il battery check si trova sul dorso tra il mirino e la leva di carica (*).
Nel 1967 la Sokol Automatic ricevette la Medaglia d'Oro alla Fiera di Lipsia, così come le Medaglie d'Oro, Argento e di Bronz all'esposizione nazionale VDNKh di Mosca.

(*) al termine della recensione faremo un quiz a premi su come si effettua il battery check sulla Sokol ... ci ho perso le notti prima di trovare il modo (e le info) su come procedere!!! Eeeek!!! Eeeek!!!

avatarjunior
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 0:34

Molto interessante!

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 0:40

@Lokis

grazie Sorriso ... le parti che affronteremo sulla modalità automatica e le caratteristiche dell'obbiettivo, saranno credo interessanti e particolari.

avatarsupporter
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 1:14

Non potevo mancare! ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 8:03

@Wolfschanz MrGreen MrGreen
siete lo zoccolo duro dell'ortodossia soviet, qui su Juza !!! grazie per l'interesse. Sorriso

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 8:32

Ci sono anch'io...

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 8:37

Della Lomo ricordo la Almaz, qualcosa come somiglianza alla Nikon F con bocchettone K (Pentax)

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 8:52

Cos'è dunque questa fotocamera ?
Per cominciare, la Sokol controlla automaticamente la velocità dell'otturatore e l'apertura, valutando l'illuminazione di una scena utilizzando una fotoresistenza.

Non è impressionante? Ricordiamo che l'anno è il 1966.
Se la confrontiamo con la super tecnologica Zenit-E, entrata nel mercato sovietico l'anno precedente con la fotocellula al selenio... Impareggiabile; la Sokol ha l'unico limite nell'ottica fissa, tutto il resto è superiore ed avanzato.
Il Falco, in modalità automatica, controlla separatamente la velocità dell'otturatore e l'apertura. E in più ha un controllo manuale completo. Infine, in modalità automatica mostra una specifica coppia di esposizioni nel campo visivo del mirino premendo a metà il pulsante di scatto.

Il funzionamento degli automatismi dell'otturatore FH-14 è molto interessante e quando lo si usa è comodo sapere come ragiona "l'algoritmo". Ci saranno delle sorprese !!
Quindi, prima di esaminare le consuete parti relative ai comandi e controlli, soffermiamoci sull'innovativo automatismo.

Il fucile d'assalto Sokol Automat è a priorità dei tempi. Il fotografo imposta la velocità dell'otturatore desiderata, quindi l'automazione tiene conto di questo desiderio e calcola di conseguenza l'apertura da utilizzare.

Tiene conto ... MA NON lo considera obbligatorio !!! ... o meglio ... va oltre ! L'intelligenza artificiale ( MrGreen )
dell'automatismo funziona così: per ogni tempo di posa è previsto un programma in base al quale l'automazione opera in determinate condizioni di luce. Guardiamo la tabella sottostante (presente nel manuale d'uso).




avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 9:02

@Palgiam MrGreen MrGreen la Almaz fu un tentativo malriuscito, di dotare i professionisti sovietici di un "Sistema" completo. Il progetto era molto ambizioso ma già risentiva della pesante atmosfera di disfacimento dell'Impero che nel giro di pochi anni avrebbe travolto tutto. Esiste un bell'articolo di Marco Cavina sulla Almaz ... se non erro su NOC.

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 9:26

Prendiamo in considerazione ad esempio, un "programma" per esporre ad 1/125 in automatico.

Quindi, impostiamo 1/125.... Se l'illuminazione della scena oscilla entro un certo intervallo (EV), limitato dalle linee tratteggiate in rosso, la Sokol utilizzerà sempre un tempo di otturazione di 1/125 (così come voluto dal fotografo) a varie aperture da f2,8 a f16 ... ad esempio: se gli EV sono 13, la macchina scatterà ad 1/125 - F8.

Ma se l'illuminazione della scena è scesa a 9 EV (colonna di sinistra), andando sotto il limite della linea rossa tratteggiata, la Sokol non potrebbe aprire ulteriormente il diaframma per 1/125, perché ha raggiunto il suo limite di apertura massimo (F2.8).

Cosa fare? Bloccare il pulsante di scatto a causa di illuminazione insufficiente?
Niente di tutto questo !!! Il Falco ed il suo potente cervello elettronico, metterà in atto tutte le potenzialità di cui è dotata. Cool ;-) Roba grossa.

La fotocamera, in questo caso, lascerà l'apertura massima (F2.8) ma vi proporrà, informandovi nel mirino, il tempo di scatto adeguato per quegli EV. Quindi, se l'utente è d'accordo, scatterà ad 1/60- F2.8, anche se il selettore dei tempi è ancora impostato su 1/125 !!! Addirittura, se l'illuminazione scendesse ancora di un altro stop (8 EV), la fotocamera proporrà la coppia T/D 1/30 - F2.8 . Eeeek!!! Eeeek!!!

Allo stesso modo, quando il livello di illuminazione fosse superato (16 o 17 EV), per l'esposizione ad 1/125, la Sokol Automat suggerirà F16 - 1/250 e F16 - 1/500.

Vi ha lasciato a bocca aperta, non è vero ???

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2020 ore 10:34

Mica male! Una cosa del genere non me la sarei mai aspettata, se non almeno un decennio più tardi!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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