| inviato il 27 Ottobre 2015 ore 18:51
Ciao a tutti, volevo proporre qui sul forum un progetto secondo me molto interessante, di cui non ho però trovato post a riguardo (correggetemi se sbaglio ). Come da titolo, si tratta di "Humans of New York", sicuramente molti di voi lo conosceranno. Dopo aver perso il lavoro, Brandon (l'autore) non si è perso d'animo e ha deciso di trasferirsi a New York per scattare fotografie ai passanti, perfetti sconosciuti, e chiedere loro di raccontare episodi o piccoli aneddoti relativi alla loro vita. Il risultato è una collezione di ritratti accompagnati da un breve racconto. Sono rimasto sinceramente affascinato dalla ricchezza e dalla profondità di questo lavoro, che richiede enorme sensibilità, capacità di approccio e grande empatia. Nei suoi scatti non si troverà forse un'esasperato studio estetico, o la ricerca spasmodica del dettaglio, ma sono immagini che raccontano tanto. Ognuna di esse parla di una storia diversa ed incredibile, supportata da qualche riga dove è il soggetto a parlare. Insomma, nessun filtro: i soggetti ripresi si trovano nel loro contesto, nulla di preparato, e sono essi stessi a parlare. Una grande progettualità, tanta fame di conoscere ed energia inesauribile: a mio parere un lavoro affascinante! Il progetto ha avuto un enorme successo e prosegue tutt'ora, replicato peraltro nelle città di tutto il mondo. Ecco i link per chi non lo conoscesse... Sito ufficiale: www.humansofnewyork.com Pagina Facebook: www.facebook.com/humansofnewyork |
| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 9:01
Bella l'idea ma a me non piace come è stata poi assemblata e onestamente anche le foto |
| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 12:14
Ciao Magugno, Le foto non sono effettivamente di alto livello, quello che personalmente mi ha colpito è la ricchezza che assume il complesso foto-racconto. Cosa intendi esattamente per come è stata assemblata? Il fatto che siano in "ordine sparso"? |
| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 20:29
Grazie della segnalazione!! Contrariamente a chi mi precede, trovo che il livello delle immagini sia piuttosto alto. L'idea, per quanto possa essere considerata "scontata", rimane valida e interessante... |
| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 21:39
Molto interessante, grazie per averla segnalata |
| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 23:35
L'idea può venire considerata "scontata", ma secondo me è semplice in modo disarmante, e proprio per questo molto efficace! Poi penso che la realizzazione non sia affatto banale, nel senso che non è facile avvicinare perfetti sconosciuti chiedendo di rivelare piccole storie della loro vita, spesso anche molto intime.. Penso che l'autore sia molto bravo soprattutto per la sua sensibilità! |
| inviato il 29 Ottobre 2015 ore 7:58
Mi spiego meglio, mi sembra che sia solo un contenitore di immagini simil selphye ma che le immagini non raccontino una storia. Sembra una cartella dove ogni giorno aggiungo una foto anonima e una descrizione. Nessuna foto descrive un attimo particolare, uno stato d'animo. Sembra solo un elenco di un passaggio in un luogo |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 11:19
Lo scopo iniziale era quello di creare un "catalogo" degli abitanti di New York, poi il progetto ha preso una piega leggermente diversa ed è stato protratto oltre gli obiettivi iniziali. “ Nessuna foto descrive un attimo particolare, uno stato d'animo. Sembra solo un elenco di un passaggio in un luogo „ In parte è proprio così: uno degli scopi è mostrare una persona in un contesto del tutto neutro per mostrarla proprio come la vedrebbe un qualunque passante. L'aggiunta di un piccolo espediente/episodio/vicenda della sua vita è funzionale a far capire come una persona che ci sembra aver "poco da dire" possa invece nascondere un passato incredibile, fatto di realtà che non possiamo nemmeno immaginare. Insomma, come per dire che l'abito non fa il monaco (passatemi la frase), e che le persone intorno a noi hanno un vissuto nascosto e chissà quale esperienza, proprio come noi. In mio parere, uno dei punti chiave del progetto è provare a fornire queste pillole quotidiane in antitesi all'autoreferenzialità presente in molti contesti odierni. Diciamo che è ciò che più mi ha coinvolto nello sfogliare queste fotografie con annesso racconto! (Scusa per il ritardo nella risposta, Magugno! ) |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 11:25
Progetto interessante, foto e impaginazione un pò meno. |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 20:56
Grazie per il contributo Frank. Tra l'altro, a proposito di impaginazione, mi è venuto in mente che hanno fatto anche i relativi libri (tre se non sbaglio)... Vi farò sapere in caso dovessi prendere l'ultima edizione |
| inviato il 31 Ottobre 2015 ore 19:02
carinissimo e molto bella l'impaginazione molto adatta all'argomento trattato parliamo di semplici persone a caso,molto casuali che devono mettersi in posa come attori? Fanno come sono capaci al momento.................... |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 14:57
Grazie Lucio, scusa per il ritardo nella risposta ma è un periodo un po' incasinato! Si tratta effettivamente di passanti, dunque sconosciuti, in posa improvvisata e nel luogo d'incontro: nessuna preparazione a livello scenico e nessuna richiesta di posa particolare, a mio avviso proprio per sottolineare la casualità dell'incontro. Personalmente quando sfoglio le foto e leggo le storie correlate, mi sembra di essere effettivamente in giro per la città e di incrociare davvero questi passanti, ognuno dei quali mi racconta un aneddoto personale. |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 17:10
grazie per averlo portato alla luce del foro, avevo visto il suo corrispettivo a milano (umani a milano) e mi era sembrato un'idea veramente valida, non sapevo che fosse una replica di un format inventato da altri. |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 17:59
Ciao Alcarin, grazie per il tuo intervento. Il format "Humans of ..." è nato a New York, e grazie al suo immediato successo è stato replicato in ogni parte del mondo, dall'Europa all'Australia, principalmente grazie a Facebook e altri social network. Intendendo il social come vero e proprio luogo digitale, diventa secondo me ancor più affascinante "passeggiare" per questi luoghi virtuali "incontrando" questi passanti. Colgo l'occasione per segnalare anche Humans of India: purtroppo la pagina non viene aggiornata da quasi un anno (non ne conosco i motivi, la seguo da poco), ma trovo che le fotografie postate siano davvero molto belle, soprattutto alcune di esse. Qui la pagina Facebook, vi rimando direttamente alle foto: www.facebook.com/HumansOfIndia/photos_stream Buona visione! |
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