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Flash ttl, modalità M e auto ISO


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avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2024 ore 8:50

Devo fare alcune foto a un piccolo evento all'interno e senza impegno.

Da come descrivi la situazione, non mi aspetterei enormi variazioni della luce ambiente mentre scatti. Quindi utilizzerei lo schema classico: in M setti i tre parametri in modo da raccogliere una ragionevole quantità di luce ambiente per non avere sfondi neri e poi lasci fare al TTL del flash.
Mi pare la soluzione più tranquilla.

Altrimenti se lasci uno dei tre parametri in automatico, ti affidi all'intelligenza della tua fotocamera con risultati più imprevedibili….

Tieni anche conto del fatto che in Canon (ma non solo) hai due differenti compensazioni dell'esposizione automatica. Quella che usi normalmente ha influenza sulla raccolta della luce ambiente, poi ne hai un'altra che regola solo l'intensità del lampo.
Giocando con queste due regolazioni, riesci a tenere a bada gli automatismi.

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2024 ore 20:33

Grazie a tutti, pian piano sto prendendo un po' di confidenza...:-P

avatarjunior
inviato il 21 Maggio 2024 ore 21:39

comunque il problema dell'auto iso col flash e' simile a quello dell' auto white balance...quando arriva il lampo la macchina si trova spiazzata e si rischia di non avere cio' che ci si aspettava...tutto li'
molto meglio sbattersi un po' e impostare tutto manualmente (flash incluso) dopo qualche scatto di prova, piccole correzioni si apportano davvero in pochi istanti di volta in volta, tutto sta a conoscere bene il proprio flash, in particolare i tempi del lampo che negli speedlite canon partono da 1/320 a piena potenza ma sono gia' a 1/1000 a 1/2

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2024 ore 22:01

Usare gli auto-iso in manuale vuol dire avere sempre ( oltre i limiti ) l'esposizione "azzerata" e corretta, quindi quando setti la macchina non andrai a modificare gli ISO e non potrai lavorare con la triade ( Apertura, Tempo e Iso ) liberamente decidendo sovra o sottoesposizione, se non con la compensazione che dovrebbe agire proprio sugli Iso ( mai usato gli autoiso in manuale ).

Io ti consiglio, in base all'evento, di lavorare con una priorità e usare il il flash in E-TTL, vai tranquillo che il V860II è una bomba, uno dei migliori flash in circolazione.

Concentrati sull'uso del flash se di rimbalzo o a 45 gradi indietro se il soffitto non è troppo alto.
Magari acquista un diffusore come il Lightsphere ( Lambency per i poveri ).

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2024 ore 23:36

Il modo più semplice secondo me è quello di esporre in manuale per lo sfondo senza flash, se la situazione è statica poi usare il flash in manuale per esporre correttamente il soggetto, se invece la situazione varia usare il flash in e-ttl lasciano lo sfondo in manuale.

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2024 ore 11:39

Ok, penso che come prima esperienza, userò la modalità TTL, modalità M (indicativamente con tempi 1/200 per evitare mosso, diaframma variabile 4 - 8).
Ma con che criterio impostare gli ISO ?
O meglio, su cosa influisce un valore di ISO rispetto a un altro ? Sulla luminosità dello sfondo ?

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2024 ore 11:43

Il tempo di scatto influisce sulla luce che raccogli dallo sfondo perché quella del flash viene sempre tutta raccolta quando scatti in un tempo sincro.
Il diaframma e gli iso influiscono sia sulla luce ambiente sia su quella del flash

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2024 ore 12:17

La sensibilità iso influisce non solo sull'esposizione dello sfondo (in realtà, anhce il flash potrebbe incidere su tale aspetto, a seconda della scena fotografata e condizioni di illuminazione), ma anche sulla potenza del flash (in e-ttl), nonché sui tempi di ricarica dello stesso.

Ad esempio, se scatti una foto con le seguenti impostazioni (assumendo che i tempi rimangano entro quello di x-sync, e che il flash sia in e-ttl)

1) iso x, tempo y, diaframma z

2) iso 2x, tempo y/2, diaframma z

Con l'impostazione 1) il flash dovrà erogare il doppio della potenza, rispetto a 2), con tutto quello che ne consegue in termini di assorbimento energetico, generazione di calore e tempi di ricarica. Se poi il flash sta già lavorando alla massima potenza, con l'impostazione 2), l'illuminazione garantita dallo stesso non sarà sufficiente, con l'impostazione 1.

Questo è dovuto al fatto che il lampo emesso dal flash ha una durata relativamente breve, inferiore al tempo di x-sync*. Il flash, infatti, non varia l'intensità delle luce emessa, ma emette un lampo (o una sequenza di lampi, in hss) di durata più o meno elevata, a seconda della potenza impostata.

Pertanto, la gestione della sensibilità iso, nonché dell'apertura del diaframma, non sono legati solo a questioni di esposizione dello sfondo o comunque delle aree non illuminate dal flash, ma anche per il funzionamento del flash stesso, in termini di durata del lampo.

Ad esempio, dato che utilizzo spesso il flash per l'avifauna, spesso spingo l'esposizione dello sfondo al limite, aumentando la sensibilità iso, proprio per agevolare il lavoro del flash, sia in termini di potenza erogata che di bassa durata del lampo e tempi di ricarica.

Recentemente ho acquisito uno speedlite el-1, i cui tempi di ricarica sono di 0,4s a piena potenza, con il gruppo batterie esterno: nonostante tali valori siano bassi (i flash Godox non scendono sotto 1,5s, ad esempio), se si scattano foto in seguenza, può essere comunque un tempo eccessivo, per cui se si riesce a fare lavorare il flash a una potenza inferiore è meglio.

* In realtà non è proprio così, dato che solitamente le case fanno riferimento al t0.5, per indicare la durata del lampo del flash: non è una misura molto accurata, circa la durata del lampo (anzi, diciamo che è più marketing che altro). Il t0.1 è una misura maggiormente accurata, ma poche case la citano (sempre per questioni di marketing, dato che il valore è decisamente superiore al t0.5).

sekonic.com/classroom/understanding-flash-duration/





Gli esposimetri esterni di fascia medio-alta consentono di misurare il t0.5 e il t0.1 del flash, cosa che può tornare utile in determinate applicazioni fotografiche: ad esempio quando si deve congelare il movimento di qualcosa.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2024 ore 9:39

Gli ISO sono un'eredità della pellicola. Con quest'ultima avevi diverse pellicole di diversa "sensibilità" che venivano identificate con il valore ISO. Più alto era più era sensibile.
Nel digitale invece va visito più come una sorta di "Gain", cioè amplificatore del segnale. A 100 ISO l' "amplificazione" è praticamente spenta ed hai il segnale elettronico pulito. Più sali con gli ISO più aumenti il gain, con aumento conseguente di artefatti elettronici, che chiamiamo in gergo, rumore.
Se scatti in un ambiente poco illuminato, il flash illuminerà il primo piano, ma lo sfondo verrà nero, perchè stai usando un flash elettronico piazzato sulla slitta della fotocamera, non un riflettore cinematografico da migliaia di watt!
Per rendere lo sfondo leggibile devi quindi alzare gli ISO, solitamente da 800 a 3200, in base alla luminosità della scena.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2024 ore 9:58

Più sali con gli ISO più aumenti il gain, con aumento conseguente di artefatti elettronici, che chiamiamo in gergo, rumore.

In realtà il rumore aumenta per altri motivi, ma non andiamo OT… Sorriso

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2024 ore 19:11

Si certo volevo semplificare

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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