| inviato il 11 Settembre 2014 ore 11:43
Questa è una delle poche discussioni che ho frequentato in questo forum che cresce di qualità invece di scadere nei monologhi di chi non legge il tema dopo la terza pagina; grazie a tutti :) @Roberto P sono perfettamente d'accordo con te e penso che sia utile sviluppare una coscienza critica perdonale nelle valutazioni delle foto prima ancora di imparare a fare una foto decentrata. per fare un esempio la prima foto da te postata di Paul Raftery (quella con un volume appoggiato alla cortina muraria dell'edificio). In quel caso il tipo di soggetto e il punto di vista decentrato impongono un raddrizzamento assoluto per la stesa natura della composizione; dipende quindi anche dai singoli casi e dall'equilibrio della composizione. Probabilmente la regola è dentro il fotografo e dipende dalle situazioni e dal fine delle foto ma serve una certa sensibilità che prescinde dalle conoscenze fotografiche. | 
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 11:57
Roberto, devo ammettere che condivido abbastanza il giudizio di Sabbiavincent... anche Raftery non mi entusiasma. Ci sono però da considerare due cose: la prima è quella che hai notato tu (scopo illustrativo e non artistico) e la seconda è relativa ai soggetti... se mi chiedono di fotografare un palazzo che intorno ha elementi di disturbo non è che posso ad esempio farli sparire! Quindi un professionista del settore deve sicuramente scattare anche foto in situazioni non ottimali, mentre un "artista" può decidere che un determinato soggetto non valga lo scatto. Precisate queste "attenuanti" credo che si possa comunque fare di meglio! | 
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 12:10
Appunto, dove vi sono elementi di disturbo, quelli, restano, ma sta al fotografo, magari cambiare posizione o forse, la butto lì, valorizzarli o solamente usare un'altra lente. Sembrano foto documentaristiche più che di architettura. | 
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 12:35
Tornando al buon Raftery, trovo che le foto dell'ampliamento del British Museum (il mio ultimo link qui sopra) siano ben fatte. Del resto sono, in un certo senso, quelle "ufficiali" dell'opera in questione e quindi penso che abbiano avuto l'imprimatur di un "archistar" come Lord Richard Rogers. Vero è che è anche stato aiutato dalla qualità dell'architettura che ha illustrato. Personalmente lo trovo meno convincente quando si cimenta in altri generi, come questo reportage nella periferia di Berlino: rafphoto.photoshelter.com/gallery/Berlin-Voids/G0000UUyHIuTs4cU/C0000m Sarà che cogliere la poetica dei "non luoghi" è estremamente difficile; in questo eccelleva Luigi Ghirri e pochi altri. Io al posto di Raftery avrei senz'altro fatto di peggio; infatti, se mi capita di attraversare una periferia desolata, manco levo la macchina dalla borsa. Però sono d'accordo con Sabiavincent che alcune di queste foto forse non avrebbe dovuto metterle nel sito. | 
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 12:54
Sto riguardando gli interni di heinz Unger, non mi dispiacciono; non capisco se le scelte sulla luce siano date dalla mancanza di tempo o per scelta: ci sono alcune immagini che hanno cieli bruciati, sfondi bianchi, poco corretti come colore. Vorrei avvicinarmi a questo genere di fotografia ma sono confuso, | 
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 13:06
Forse è un mio limite, ma le foto di Berlino le trovo alcune discrete e molte davvero inguardabili, con inquadrature caotiche, una pessima scelta di luce ed infine anche una PP mediocre. Sembra quasi abbia scattato a caso. | 
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 13:44
@ Michelangelo “ Questa è una delle poche discussioni che ho frequentato in questo forum che cresce di qualità invece di scadere nei monologhi di chi non legge il tema dopo la terza pagina; grazie a tutti :) „ Ciò è anche dovuto al fatto che qui non sono emersi i Grandi Interrogativi Fondamentali per la Condizione Umana, del tipo: È meglio Nikon o Canon? Meglio Reflex o Mirrorless? Le 36 megapizze della D800 e dell'A7r servono veramente a qualcosa? Quindi andiamo di lusso... Comunque grazie a te per i tuoi interessantissimi interventi e per i ragguagli tecnici. “ per fare un esempio la prima foto da te postata di Paul Raftery (quella con un volume appoggiato alla cortina muraria dell'edificio). In quel caso il tipo di soggetto e il punto di vista decentrato impongono un raddrizzamento assoluto per la stesa natura della composizione; dipende quindi anche dai singoli casi e dall'equilibrio della composizione. „ Mi pare di aver capito che, se da un lato in certe circostanze è bene lasciare una leggera inclinazione alle rette cadenti, è bene che tale artificio resti "tra le righe" e non sia immediatamente evidente. In tal caso Raftery avrebbe fatto l'errore di lasciare la pendenza in una linea vicinissima al bordo destro della foto e il fatto che tra questa linea e il margine fosse interposta una cortina muraria ha reso la cosa ancora più visibile. Infatti non è un caso che l'ho notata subito e l'ho postata. Non l'ho percepita subito come un errore ma, riflettendoci sopra, sarebbe stato meglio tenere il profilo perfettamente parallelo al bordo. @ Sabbiavincent “ Sto riguardando gli interni di heinz Unger, non mi dispiacciono; non capisco se le scelte sulla luce siano date dalla mancanza di tempo o per scelta: ci sono alcune immagini che hanno cieli bruciati, sfondi bianchi, poco corretti come colore. „ Riguardando le foto di Unger, noto anch'io una notevole discontinuità qualitativa (e questo vale anche per Raftery). Certe immagini di interni mi sembrano ben fatte, ma questa: www.heinzunger.ch/Bibliothek/Publikation/P_Projekt_04_03.htm sinceramente l'avrei cancellata dalla scheda subito dopo averla scattata. Vabbé che anche quella del miliziano colpito a morte di Robert Capa era mossa e il calcio del fucile e anche i piedi uscivano dai bordi; ma la drammaticità del momento fissato nello scatto faceva passare in secondo piano questi difetti, che anzi si ribaltavano in pregi in quanto testimoni delle condizioni estreme in cui Capa aveva operato. Ma un cameriere che porta un vassoio non mi sembra un evento epocale e Unger non ha rischiato la pelle per fotografarlo. | 
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 16:31
Ma Candida Höfer non ha un sito, vero? Incredibile, di questi tempi... comunque le immagini che produce, sono notevoli | 
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 16:56
“ Ma Candida H?fer non ha un sito, vero? Incredibile, di questi tempi... comunque le immagini che produce, sono notevoli „ L'ho cercato anch'io un suo sito "ufficiale", ma non l'ho trovato. Se ci fosse sarebbe tra i primi digitando "Candida Hofer" su Google. Forse ha poca simpatia per i computer e Internet. Ha 70 anni e questo atteggiamento non è infrequente tra la sua generazione. Ma anche se non li sa usare, una al suo livello avrà dei collaboratori che potrebbero gestire il sito al posto suo. Potrebbe essere interpretato come una sorta di snobismo, nel senso: "sono comunque nello star-system, e avere o non avere un sito internet mi è del tutto indifferente". Del resto è in buona compagnia: Gianni Berengo Gardin (84 anni), che ha dichiarato pubblicamente la sua antipatia per il digitale (scatta con una Leica o una Nikon F5 solo con la pellicola B&W), oltre che per internet e i computer; neanche lui ha un proprio sito. Ho digitato con google anche "andreas gursky", suo compagno alla scuola di Dusserdolf, e anche qui, nelle prime tre pagine, non si trova traccia di un sito "ufficiale" (non ho cercato oltre, vuol dire che non c'è). Ma non mi sembra che tale mancanza deprima le quotazioni a cui le sue opere sono vendute: becausethelight.blogspot.it/2011/11/andreas-gursky-perche-la-sua-foto- Di tale quotazione (e anche di Gursky in generale, della scuola di Dusserldorf e della Hofer) se ne è parlato a lungo in questo 3D: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=931941&show=6 |    
| inviato il 13 Settembre 2014 ore 20:56
Probabilmente scatterei anche io con pellicola se avessi chi fa il lavoro che viene dopo... |  
| inviato il 13 Settembre 2015 ore 2:13
 PC-SA 28mm;forse perde qualcosa rispetto al CanonTsE in fatto di angolo di campo, Ma i colori sono un altro pianeta. |
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