| inviato il 18 Settembre 2018 ore 12:19
“ Nel senso che sicuramente alba e tramonto sono più spettacolari, coinvolgenti, drammatici... ma il paesaggio deve sempre essere queste cose? Non avrebbe senso partire da cosa si vuole comunicare e quindi scegliere la luce migliore per il messaggio pittosto che, seguendo sempre e solo la convenzione, il messaggio da appiccicare alla luce? „ Non dovrebbe essere solo questo, Vafudhr, però inevitabilmente un cielo con colori spettacolari o dai toni drammatici come possono essere certi cieli plumbei attirano maggiormente l'attenzione dell'osservatore e come un magnete lo tengono più incollato alla fotografia per più tempo rispetto ad un "banale" cielo azzurrino chiarissimo o un normale cielo "grigino" coperto dalle nuvole che spesso suscita poco interesse. Il cielo nei paesaggi ha la sua importanza e se il resto della scena non comunica qualcosa di diverso dal già visto l'osservatore percepisce la foto come una foto da cartolina mille volte già vista e poco interessante: un bel tramonto (per esempio) da osservare è sempre bello e ti intriga sempre anche se l'hai già visto mille volte nella stessa zona. Il punto è che se il cielo non magnetizza l'attenzione ci deve essere qualcosa di estremamente potente e caratterizzante che lo faccia al suo posto (temo), altrimenti l'osservatore rimarrebbe a guardare la scena non molto tempo e rischierebbe di perdersi lo stesso il messaggio. Questo nel caso l'osservatore sia un osservatore veloce e poco attento oppure poco preparato a percepire certi messaggi: con certa luce invece, come avete scritto in molti, il gioco è più facile, anche se talvolta forse meno stimolante e ti impedisce di continuare a crescere fotograficamente parlando (sarebbe interessante anche studiare i pittori paesaggisti del passato). Con questo non voglio affermare che non sia capitato anche a me, ma ultimamente sto cercando di iniziare a ragionarci su: se da un lato siamo pieni di foto di un certo tipo, sono minori (anche come conoscenza di autori che ignoriamo) le foto dai toni da luce dura nei paesaggi o forse le consideriamo banali e non sempre ci si ferma ad osservarle come si dovrebbe. Ci sarebbe anche da porsi la questione del perché una foto dal cielo scialbo renda (o sembra rendere) più interessante la foto quando è in versione bianco-nera: forse sempre per il fatto che mancando i colori all'osservatore viene più facile soffermarsi a studiare tutta la scena, perché non percepisce il cielo come azzurrino scialbo (che magari gli banalizzerebbe la scena ai suoi occhi), ma gli impedisce di "smagnetizzare" la sua attenzione nei confronti dell'immagine presentatagli. Di sicuro c'è qualcosa anche a livello di inconscio e di psicologico, ma bisognerebbe trovare un buon libro per approfondire la cosa. Mmmm... consigli di libri in tal senso? Sarebbe molto interessante. “ Questa ricerca di un SINGOLO elemento in una categoria che può, come tutte, spaziare in molte direzioni è culturale? Sociale? Frutto di omologazione data dalla comunicazione lampo e oppressiva degli ultimi anni? O nasce da una necessità atavica della persona (spazi grandi e maestosi e noi così piccoli)? „ Riflettendoci su forse in parte può dipendere dal contesto in cui viviamo. Se pensiamo che spesso in inverno la maggior parte dei colori dei vestiti sono grigi, marroni, bianchi e neri, appena vedi passare qualcuno con un colore rosso, verde o giallo subito attira la tua attenzione, perché è un colore che vedi meno spesso in quel periodo. Allo stesso modo i colori del tramonto li vedi meno spesso rispetto alle altre ore del giorno (come pure i cieli plumbei) e quindi a livello visivo e forse di inconscio attirano maggiormente. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 14:32
I colori del tramonto sono belli, danno quell'aria magica a tutto quello che inondano ed è bello stare a guardarli anche senza macchina fotografica. Penso sia questa la ragione per cui una foto al tramonto parta esteticamente avantaggiata. Temo però che alla fine, chi guarda la foto, sia rapito dalla magia dei colori e dia meno attenzione agli altri elementi rappresentati. Poi, a mio parere, ci sarebbe un altro aspetto da considerare: quanto una certa situazione meteo è caratteristica di quel posto? Se in un'area c'è foschia 360 giorni all'anno, aspettare le poche giornate limpide per fotografare non trasmette l'idea giusta del posto. Ma forse questo è un aspetto che interessa solo in ottica di reportage, mentre in molti paesaggi non ci sono queste finalità. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 14:51
“ Il punto è che se il cielo non magnetizza l'attenzione ci deve essere qualcosa di estremamente potente e caratterizzante che lo faccia al suo posto (temo), altrimenti l'osservatore rimarrebbe a guardare la scena non molto tempo e rischierebbe di perdersi lo stesso il messaggio. „ Si ma il punto è proprio cosa si vuole comunicare. Altrimenti il cielo "magnetico" potrebbe distrarre dal messaggio che l'autore vuol dare a una foto. Se non cozzare proprio col senso della fotografia. (Oppure come dice GiovanniF poco rappresentativa) Cioè il messaggio potrebbe anche essere qualcosa del tipo "guarda che paesaggio noioso", e la relativa foto potrebbe avere il cielo piatto ed risultare una buona foto... Poi ok, ovvio che di solito noi fotoamatori presupponiamo sempre una piacevolezza estetica dell'immagine (nel paesaggio ma anche nel ritratto ecc.). Ma la cosa, in termini più ampi, non è così scontata... Motivo per cui molti si sorprendono che molti fotografi considerati punti di riferimento in alcuni generi più di "nicchia" facciano delle foto apparentemente sciatte. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 15:05
Dipende sempre da dove sei e quanto tempo hai... Anche a me piacerebbe scattare foto di Neist Point nel momento esatto del tramonto, ma è difficile privilegiare quel momento a discapito dell'organizzazione di una vacanza, ad esempio. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 15:30
“ I colori del tramonto sono belli, danno quell'aria magica a tutto quello che inondano ed è bello stare a guardarli anche senza macchina fotografica. Penso sia questa la ragione per cui una foto al tramonto parta esteticamente avantaggiata. Temo però che alla fine, chi guarda la foto, sia rapito dalla magia dei colori e dia meno attenzione agli altri elementi rappresentati. „ Il tutto dovrebbe concorrere ad ottenere un'ottima foto: in un momento si apprezzeranno i colori, in un altro alcuni dettagli, in un altro ancora il messaggio veicolato...devono cercare di armonizzarsi tutti all'unisono. Poi chiaramente non è così semplice, perché ci sono vari fattori compresa la possibile irripetibilità dello scatto. “ Si ma il punto è proprio cosa si vuole comunicare. Altrimenti il cielo "magnetico" potrebbe distrarre dal messaggio che l'autore vuol dare a una foto. Se non cozzare proprio col senso della fotografia. (Oppure come dice GiovanniF poco rappresentativa) Cioè il messaggio potrebbe anche essere qualcosa del tipo "guarda che paesaggio noioso", e la relativa foto potrebbe avere il cielo piatto ed risultare una buona foto... Poi ok, ovvio che di solito noi fotoamatori presupponiamo sempre una piacevolezza estetica dell'immagine (nel paesaggio ma anche nel ritratto ecc.). Ma la cosa, in termini più ampi, non è così scontata... Motivo per cui molti si sorprendono che molti fotografi considerati punti di riferimento in alcuni generi più di "nicchia" facciano delle foto apparentemente sciatte. „ In generale sono d'accordo con quello che scrivi però l'occhio spazia su tutto il fotogramma ed un cielo poco interessante (magari senza neanche una nuvola) rischia di sminuire la bellezza di uno scatto, come talvolta rischia di attrarre troppo l'attenzione se è troppo magnetico e fa "dimenticare" all'osservatore il resto. Credo che osservare anche i quadri dei pittori paesaggisti possa aiutare a farsi delle idee su come equilibrare il tutto. Il problema è non farsi condizionare solo dal cielo, cosa non facile, perché comunque ha la sua notevole importanza come può averla uno sfondo in una fotografia macro o in altri generi. Con questo non voglio affermare che sia impossibile fare buone/ottime foto anche con il sole allo zenit in piena estate, però dato che sai che ti ritrovi un certo tipo di luce ed un certo tipo di cielo devi cercare di sfruttare quegli elementi per armonizzarli con il resto degli elementi presenti nella scena: cosa non sempre facile, anche se stimolante. “ Dipende sempre da dove sei e quanto tempo hai... Anche a me piacerebbe scattare foto di Neist Point nel momento esatto del tramonto, ma è difficile privilegiare quel momento a discapito dell'organizzazione di una vacanza, ad esempio. „ Beh, lì non ci si può fare nulla sopratutto se al seguito hai amici, fidanzate, mogli, bambini... e se l'unico appassionato di fotografia. In quel caso la foto non sempre uscirà come vorresti per ovvi motivi: si cerca di fare il meglio possibile consci dei limiti della situazione in cui ci si trova. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 15:36
Oh, che poi sia chiaro... anche se "scrivo bene" neanch'io ho la soluzione a tutti i problemi e mi trovo in difficoltà in varie occasioni e mi ritrovo anche a razzolare male. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 16:09
@McBrandon Si sono d'accordo con quello che dici. Ma ripeto, anche se forse non te ne accorgi parti da presupposti che chi non opera nel genere "paesaggio classico" tiene comunque da conto ma osserva con minor restrizione, o meglio con punti di vista differenti. Tornando alla domanda di partenza... personalmente se devo girare una città d'arte che non conosco io la mia compatta X100 me la porto sempre dietro. Specie se non conosco i posti. Chissà in cosa potrei incappare... Inoltre se alle 13:00 sono dentro a un museo o all'acquario (giusto per autocitarmi) mi preoccupo più dell'illuminazione interna... Se poi si è nel centro di Tokio e non si sa cosa fotografare perché non ci sono savane al tramonto con animali selvaggi che si abbeverano allo stagno... a questo punto il problema non è tanto l'orario ma il non provare stimoli in generi che non ci appartengono. Il che è del tutto comprensibile. La domanda diventa allora: "non ci appartengono perché non ne abbiamo mai studiato le potenzialità, o non ci appartengono perché non sono nelle nostre corde?". Nel secondo caso, allora si, lascerei tranquillamente la fotocamera in albergo... My two cents... |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 16:27
“ @McBrandon Si sono d'accordo con quello che dici. Ma ripeto, anche se forse non te ne accorgi parti da presupposti che chi non opera nel genere "paesaggio classico" tiene comunque da conto ma osserva con minor restrizione, o meglio con punti di vista differenti. „ Non ci avevo pensato a questo punto di vista. In effetti è come scrivi tu se si intende il paesaggio in senso meno classico. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 16:35
Esempio stupido: A giugno se non erro, Danpa mi mi mette a conoscenza del Gay Pride a Milano e insieme al buon Beyond ci siamo imbattuti in questa manifestazione sotto un sole pazzesco in un orario poco adatto per fotografare (secondo la filosofia di quelli fissati) e nonostante le difficoltà qualche foto di buon livello siamo riusciti a farla oltre ad aver passato qualche ora in buona compagnia. Fotografare all'alba o al tramonto sicuramente offrono una buona luce per un certo tipo di fotografia ma ogni orario e ogni stagione permettono di poter fare scatti interessanti. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 17:10
Perdonami Ettore, ma non mi pare che nell'altra discussione si siano affrontate le tematiche come le stiamo affrontando noi in questa discussione. |
user90373 | inviato il 18 Settembre 2018 ore 17:17
@ McBrandon “ Perdonami Ettore, ma non mi pare che nell'altra discussione si siano affrontate le tematiche come le stiamo affrontando noi in questa discussione. „ Vero, era una discussione basata più sull'annosa questione oggettivo vs soggettivo che non sulle fascie orarie. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 17:36
Ettore chi vuol essere limitato è affar suo...ma rimarrà sempre limitato e dirà che gli altri sbagliano. |
| inviato il 19 Settembre 2018 ore 13:38
Paesaggio è storia, geografia, geologia, storia naturale. E' natura che si evolve. Fotografare un paesaggio vuol dire anche raccontare queste cose. Una giornata di vento, per esempio, di solito ti mostra un noiosissimo cielo quasi privo di nuvole, ma può fornirti dettagli interessanti del paesaggio. |
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