| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 10:35
A meno di voler ottenere stampe "particolari" usare uno sviluppo pellicola compensatore potrebbe rivelarsi una buona base di partenza. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 10:46
A mio parere luce incidente (o cartoncino 18%, che e' la stessa cosa) e' sempre un valido compromesso. Il piu' "rispettoso" della scena, con buona pace di AA. Certo poi non e' detto che tutto quanto voluto possa essere leggibile in stampa. Alla fine come ha rilevato Tykos la conseguenza peggiore e' piu' l'appiattimento dei toni medi. D'accordo con Ettore, forse in quei casi vale la pena lavorare sul tipo di rivelatore (quello usato, mi pare, tende a far "scappare via" le luci) piuttosto che tentare acrobazie con difficili applicazioni del sistema zonale. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 10:47
ah giusto ettore, dimenticavo: se non sapete bene cosa fare smettetela di usare hydrofen solo perché c'è quello là che lo pubblicizza, e smettete di usare rodinal perché sull'internet dicono che è figo (ci fossero americani direi uguale con hc-110). Prendetevi un d76 o un xtol e andate in pace con dei negativi molto più facili e tranquilli. (e, bonus, con uno sviluppo che sai esattamente dopo quanto tempo scade, invece che avere sempre il brividino se quella bottiglia di concentrato è ancora buona o meno) |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:04
“ Ok, il metodo mi sembra abbastanza corretto, pero' la fm ha un esposimetro che non mi risulta sia uno spot, ma fa una media ponderata con prevalenza centrale. Quindi il contrasto della scena che vai a misurare con l'esposimetro e' minore di quello reale. Dovresti avvicinarti ad una zona illuminata e misurare solo quellla, poi fare lo stesso sulla parte in ombra che vuoi leggibile. Cosi facendo magari trovi 5 stop di differenza anziche' 3. Se non e' possibile avvicinarsi alle zone della scena inquadrata si puo' misurare qualcosa che e' illuminato allo stesso modo, ovviamente con rischio di errore trattandosi di una valutazione "ad occhio" „ Sono andato a leggere e confermo che la FM2 ha la misurazione ponderata al centro, ero convinto che fosse spot! a sto punto meglio usare un esposimetro esterno? “ Cartoncino grigio al 18% ? „ non lo uso spesso sinceramente. “ Eh, bella domanda. A grandissime linee (ma grandi, ma grandi), una teoria abbastanza consolidata dice che: se prendi una lettura di un punto e togli due stop, quel punto sarà scuro ma con un dettaglio comprensibile. Quindi dovresti misurare l'ombra che vuoi sia visibile e fare questo trattamento. Il tutto però dipende dagli iso della pellicola: diciamo che i fabbricanti sono molto ottimisti nelle misurazioni (cioè, lo standard a cui si rifanno è molto generoso). Se vuoi stampare senza preoccupazioni e dato che un po' di sovraesposizione non ha mai ammazzato nessuno, usa la metà della sensibilità dichiarata. O 2/3, toh. Le luci sono comandate [in massima parte] dallo sviluppo. Qui si fa un po' difficile, diciamo che per la stampa i tempi dei fabbricanti sono anche qui generosi e tendono a dare negativi abbastanza contrastati, e aggiungere contrasto in stampa è facile, toglierlo è una cosa complicata che non funziona sempre, e le carte moderne sono piuttosto contrastate anche loro. Per stare vaghi diciamo che se sviluppi togliendo un 30% del tempo consigliato puoi stare decentemente sicuro che verranno con dettaglio le luci che sono 3 stop sopra la lettura di prima, forse anche 4. Se hai una differenza maggiore, togli ancora tempo di sviluppo. Se vedi differenza minore, puoi aggiungerne. Tutto questo a spanne, ci sono libri sull'argomento ma anche solo su come fare i test. Senza fare i precisini, è però fondamentale che ogni rullo lo guardi bene, e: hai le ombre della densità del bordo? hai esposto poco. Hai le luci che non ci si vede attraverso? sviluppato troppo. La stampa viene bene (dove "bene" dipende dal risultato che vuoi) col grado 2-2,5? hai fatto tutto bene. In base a queste osservazioni puoi modificare i parametri che usi per la volta dopo. 1- sì ma come le micuro queste cose? eh ci vorrebbe lo spot. Oppure sapere cosa inquadrare e come farlo (no col lunasix che non sai cosa vede, almeno un ttl) 2- sì ma come faccio con un rullo che ha 36 esposizioni diverse? Eh, è complicato. Se fai un rullo in situazioni simili fregatene e un po' di differenze non fanno tanto, se fai quella scena lì sopra e due foto dopo una situazione senza contrasto devi decidere cosa salvare. 3- non è obbligatorio fare come sopra, diciamo che tenendoti basso con gli iso e basso con i tempi di sviluppo ti porti a casa capra e cavoli nel 90% delle situazioni. 4- ma quindi gli iso dichiarati mai mai mai? ma no, dipende sempre cosa cerchi. Se ti sta bene che le ombre siano un po' buie, va' con gli iso dichiarati felice. 5- sì, dipende molto da come espone la fotocamera, cosa privilegia, cosa vede. 6- alla base di tutto c'è comunque che tu devi sapere fin dallo scatto cosa vuoi ottenere alla fine. Possiamo fare la stessa foto e io voglio le ombre bloccate e le luci belle dettagliate mentre tu vuoi il contrario: faremo due trattamenti opposti. Non c'è un giusto e uno sbagliato, sono due foto diverse. L'importante quando guardi la stampa è chiederti: la volevo davvero così o ho solo cercato di ottenere qualcosa dal materiale che avevo? „ Grazie per le numerose informazioni, il prossimo rullo proverò a metterlo a metà della sensibilità e a sviluppare con un tempo inferiore, vediamo cosa esce. Mi procurerò anche un esposimetro esterno, cosi sono più preciso. Appena sono in pausa pranzo mando la foto dei negativi della foto in questione. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:09
“ ah giusto ettore, dimenticavo: se non sapete bene cosa fare smettetela di usare hydrofen solo perché c'è quello là che lo pubblicizza, e smettete di usare rodinal perché sull'internet dicono che è figo (ci fossero americani direi uguale con hc-110). Prendetevi un d76 o un xtol e andate in pace con dei negativi molto più facili e tranquilli. (e, bonus, con uno sviluppo che sai esattamente dopo quanto tempo scade, invece che avere sempre il brividino se quella bottiglia di concentrato è ancora buona o meno) „ Consigliate anche di cambiare sviluppo? Per il momento ho usato solo Hydrophen, non volevo provarne altri per evitare di fare confusione. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:12
“ Mi procurerò anche un esposimetro esterno, cosi sono più preciso. „ occhio: non è essenziale. Se poi è esterno di quelli "normali" fai più danni che altro perché banalmente non sai cosa stai misurando e dove. Piuttosto che investire 300-400€ in uno spot per farci del 35mm con una macchina che ha un esposimetro buono già a bordo, scarica Lightme che fa qualunque cosa tu voglia da un esposimetro e anche di più. Io non sopporto trafficare con il telefono mentre scatto, ma per un controllino rapido nelle scene più difficili basta e avanza. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:16
Ok. Ho visto che Bellini ha anche una chimica di sviluppo rullini basata sull XTOL, può essere una valida alternativa? |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:18
“ Consigliate anche di cambiare sviluppo? Per il momento ho usato solo Hydrophen, non volevo provarne altri per evitare di fare confusione. „ quanto scatti? l'hai comprato, ci hai speso dei soldi, usalo. Finisci la bottiglia e vedi come lavora. Poi la prossima volta, tanto per sfizio, prendi una busta per 1L di d76 o x-tol (cioè x-t3 di adox, che è uguale al kodak e fa anche la busta piccola). Ci fai 4 pellicole 1+1 entro 6 mesi dalla miscelazione, vedi come si comportano. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:22
Uso l'esposimetro della mia fm2, quindi spot. ********** ********** Semi-Spot. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:23
"basata su" mi fa sempre un po' paura, perché non si sa cosa sia e che tempi abbia e c'è poco storico. Nel caso di adox invece è proprio un prodotto fatto da chi fa la roba kodak in un momento in cui kodak era incasinata con le licenze, quindi dovrebbe essere identico o molto molto simile: questo vuol dire infinita documentazione disponibile (fatta bene o di gente dell'internet che scrive a caso, ma comunque infinita). Poi io ho un problema con i liquidi, cioè non si sa esattamente quanto durano. Tantissimo, pochissimo, boh. Quelli in polvere invece li diluisci, li tieni in bottiglia piena, sai che fra 6 mesi sono ancora perfetti (anche di più, ma 6 mesi sicuri). Sviluppare senza il dubbio di buttare la pellicola mi fa stare meglio, ma mi rendo conto sia un problema mio. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:25
“ Bello l'ambiente, bella sia l'inquadratura che la composizione, un poco bruciate le alte luci, tutto sommato però mi pare una buona stampa. Complimenti, Paolo. „ Un rullo al mese di solito lo faccio, magari anche 2. Dipende dal periodo. Tra non molto dovrò riprende lo sviluppo carta, metto anche quello nel carello. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:26
“ Semi-Spot. „ Ero convinto fosse spot.. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 11:57
Ero convinto fosse spot.. ********** ********** No. È un Semi-Spot anche piuttosto largo, direi intorno al 15% del campo inquadrato. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 13:16
Dalla teoria alla pratica al netto di beghe + o - mentali.
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| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 13:43
Eccomi qui, come scritto in precedenza mostro i negativi. la prima foto è del negativo con cui ho fatto la stampa, riscrivo la procedura di sviluppo: sviluppato con hydrophen 1+31 per 17 min temp. 20 gradi (massimo ho sballato di un grado), primo min., primo munito capovolgimento continui il primo minuto poi ogni 30 sec.
questo invece è una prova di braketing, il mio parere da inesperto pensava che tra tutte il fotogramma scelto era il migliore.
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