| inviato il 21 Settembre 2024 ore 13:47
“ Il futuro della stampa fine art è il ritorno ai sali d'argento Sorriso „ di sicuro dura oltre 100 anni |
| inviato il 21 Settembre 2024 ore 14:08
"#Stile :"dura oltre i 100 anni" Beh, per la stampe B/N, ovviamente anche in questo caso ottenute con prodotti di buona qualità, ben sviluppate in camera oscura e fissate a fondo, a dovere con fissaggi freschi e carta di buona qualità, lavate abbondantemente si stima una durata ( anche questa come nel digitale PRESUNTA) di 500 anni!. Non duravano tanto di certo quelle fatte dal solito laboratorio sotto casa con pessima carta e mal fissate che ingiallivano presto. Le stampe analogiche a colori, invece, altro che 500 anni! ( non esiste solo il B/N)..Non è cambiato niente...nel senso che si cerca sempre di tendere...all'eternità. Chi lo sa anche nel digitale ( o in quello che verrà dopo) si raggiungeranno i 500 anni. |
| inviato il 21 Settembre 2024 ore 15:00
Basta fissarle bene le stampe ai sali d'argento e nn ingialliscono. metterle in un cartoncino acidfree e stanno a posto. Sopravviveranno ai ns pronipoti |
| inviato il 21 Settembre 2024 ore 16:21
Claudio, io ho foto degli anni 20 del '900 della mia famiglia e sono ancora perfette |
| inviato il 21 Settembre 2024 ore 16:24
Da sempre NIK Collection (gratis, da Google, da DxO) ha fra le innumerevoli scelte Fine Art con diverse variazioni. Sembra riferirsi a una certa PP più che a questioni di permanenza delle stampe nel tempo. Personalmente ho sempre pensato a stampe Fine Art 30x40 cm da sottoporre in concorsi. |
| inviato il 21 Settembre 2024 ore 16:40
Infatti @Schyter è quello che ho scritto. Occorre un po' fi attenzione per una tecnologia ben conosciuta. Questo vale per il B/N, un po' differente il discorso per le stampe colore: con piccoli laboratori, molto spesso le stampe COLORE da pellicola duravano poco. La tecnologia fa passi rapidi e con determinati materiali anche le stampe digitali possono durare un bel po'. Per ora le mie stampe più accurate hanno superato i 20 anni con zero problemi. E sono convinto che le stampe digitali ( chiamiamole fine art) superano facilmente molte stampe a colori del passato a pellicola. |
| inviato il 21 Settembre 2024 ore 16:44
No, Valgrassi, stampa Fine Art non significa una stampa che abbia solo una validità artistica. Deve essere una stampa accurata, fatta da personale esperto con materiali scelti e che possa avere valore nel tempo, in modo tale da poter essere venduta, scambiata, archiviata senza ritrovarsi in poco tempo con un pezzo di carta inutilizzabile. |
| inviato il 21 Settembre 2024 ore 16:48
@Stile70. Ma certo! È quello che ho detto.Ti ho detto che si stima che una foto stampata a dovere in B/N possa durare anche 500 anni. Una stampa a colori da pellicola molto molto meno. Non esiste solo il bianconero D'altrs parte sempre nel colore non credo che le negative e le diapositive durino poi tantissimi anni |
| inviato il 21 Settembre 2024 ore 17:37
"di sicuro dura oltre 100 anni! Le stampanti Epson a Colori UltraChrome, su carta seria, Baryta, garantisco stabilità cromatica a colori per 75 anni, 100 anni per il B&N, io uso quelli sia per il colore che il B&N. I nuovi colori Canon, alla presentazione della Canon ProGraph 1100, dichiarano stabilità cromatica per 200 anni. Le stampe digitali fatte bene , hanno una qualità (= gamut cromatico e GD) ottima ed anche in B&N hanno una estensione tonale che nulla ha da invidiare alla stampa chimica, anche la GD di stampa è la stessa, circa (un capello meno di) 7,5 Stop per entrambi, pellicola B%N e Digitale B&N. Per le stampe a colori, le stampanti serie, professionali, inkjet con carta seria danno addirittura gamut di stampa un capellino più ampio della pellicola, e GD infinitamente superiore, la GD della pellicola colore era misera, quella delle diapositive ancor più, ridicolmente bassa, in digitale sono i soliti 7,5 stop, mentre in B&N la pellicola ha più GD del sensore digitale, siamo a circa 17 stop contro circa 15. Per me e da sempre , la stampa, a colori o in in B&N, è il coronamento di tutto il processo fotografico, ed oggi ( da pochi anni) il digitale ha superato la pellicola come qualità di stampa, sempre parlando di stampe professionali a pellicole e stampe professionali in digitale. La differenza tra pellicola e digitale, per la stampa, è che a pellicola con pochi soldi puoi ottenere in casa tua la stessa qualità dei migliori stampatori al mondo, la differenza di qualità la fa solo la maestria dello stampatore e non l'attrezzatura, mentre in digitale, oltre alla maestria dello stampatore, per fare ottime stampe, ci vogliono un sacco di soldi, tante migliaia di euro, di monitor, calibratore, PC, software di fotoritocco, stampante e profilatore, mentre la carta, anche se molto costosa, è, in pratica, irrilevante, sui parla di 10 euro contro tante migliaia. |
| inviato il 21 Settembre 2024 ore 20:15
@Claudio hai mai usato NIK Collection, hai visto la differenza di rendering sotto Fine Art? Forse Damiano si è riferito a questa tipologia di PP che dà l'impressione di essere molto equilibrata. In inglese fine arts è belle arti, non Fine Art che invece è una "signature". |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 0:30
“ Cercando anche su dizionari anglofoni ho visto che il termine "fine art" non si limita a "belle arti" intese come ramificazioni dell'arte, ma è possibile utilizzarlo come "maestria" o "massima capacità". Quindi non credo sia sbagliato parlare di "stampa fine art" intesa come qualità massima raggiunta al momento dal settore della stampa digitale. „ Quanto dici, o meglio quanto dicono dizionari (che a quanto pare, correttamente, non fanno riferimento alla durata nel tempo), conferma ciò che sostengo io: "fine art" non fa riferimento alla durata nel tempo della stampa ma alle sue qualità artistiche, o, al limite (grazie al marketing), alle caratteristuche tecniche al top; per la durata nel tempo il termine corretto è "archival" |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 1:39
Una modella mi ha scritto che lei posa solo fino al nudo fine art... ho provato a spiegarle che aveva poco senso ma nulla da fare |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 3:08
@Diebu, capisco cosa intendi e cosa si possa desumere dalle parole fine art traducendole alla lettera. Ma esiste una convenzione in materia che si fonda sui migliori materiali; secondo te un laboratorio professionale fine art ( ad esempio White Wall che si definisce tale) sarebbe un laboratorio che, qualunque schi.fezza tu gli possa portare la trasforma in un prodotto artistico? No per loro, come per tutti, fine art significa produrre al meglio, attraverso prodotti tecnici di qualità ( e allo scopo elencano esplicitamente stampanti a 11 inchiostri per una migliore definizione dei passaggi colori, a pigmenti per la durata di almeno 75 anni ottenuta grazie a carte definite anche loro fine art. È, quindi, assicurata la migliore qualità tecnica e durabilità di una stampa di qualunque file ( anche la foto di zia Peppina sotto l'ombrellone) gli venga proposta di stampare. Zia Peppina sarà contenta in fine art: sarà stampata al meglio, con passaggi tonali molto morbidi che dureranno nel tempo...rughe comprese |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 7:19
"ho provato a spiegarle che aveva poco senso ma nulla da fare " Senti se te la dà, ovviamente in stile finissimo Fine Art: se è così sce ma magari te la dà davvero, alluzzata dal Fine Art. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 248000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |