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No sono uno di quelli che pensa che posso dire che se qualcosa non mi piace non mi piace punto.
Un po' di buon sano realismo se no mangiamo pesce bianco del baltico, con delicata panure di pane secco e uova di galline biologiche, su vellutata di farina di mais cotta per 2 ore in paiolo di rame invece che merluzzo e polenta.
Penso che l'arte sia frutto del tempo e del contesto in cui vivi, oltre che della tua cultura, della tua forma mentis, non trovo tutta l'arte coinvolgente ed egualmente valida.
Esempi, per me a volte è più artistico un film splatter che un film "da Oscaarrr".
Credo che l'arte si manifesti solo quando c'è un artista che vuole/riesce/comunicare e dall'altra parte c'è un pubblico che vuole recepire, gradisce ed apprezza.
Non è un canale a senso unico: l'artista trasmette in pubblico riceve, se il pubblico non riceve non c'è arte.
Certe forme d'arte son forse più note e "riconosciute" come tali, ma non esistono universalismi.
La tua fotografia può essere arte per un ben preciso pubblico, per un altro ad esempio non lo è.
Ma qui non si stava discutendo di cosa sia arte o meno. Per carità...si è già tentato invano di affrontare più volte l'argomento nel forum. E nemmeno si stava parlando di gusti soggettivi. Al di là del fatto che uno sguardo/una testa recepisca o meno qualcosa, è abbastanza palese quando la produzione di uno che fotografa ha maturato una visione, pure se questa non risuona in alcun modo a chi la guarda. Così come è palese che quello che fotografa cose "a càzzo", slegate, sconclusionate, anonime, pur se ottimamente eseguite, non ha sostanzialmente nulla da dire. E non è certo seguendo (o non seguendo) delle regole, che siano di Parr o chicchessia, che si delinea questa differenza.
//////C'è gente che fotografa da tutta la vita, cambiando metodi, macchine e quant'altro, eppure si ritrova sempre con le stesse anonime foto. Come mai? ///////
Più che chiedersi "come mai", ci sarebbe da chiedersi o da chiedere a questa gente se si siano divertite, o come hanno vissuto il loro percorso e di quando credono abbiano migliorato nel tempo e quindi le soddisfazioni complessive che hanno ottenuto....
Quello che pensano gli altri dal di fuori alla fine è relativo, ma quello che conta è come ognuno di noi abbia vissuto la propria esperienze, fotografica in questo caso...
Ecco, fa già ridere leggere le prime 3 righe del manifesto di Marinetti, considerato che è stato scritto quasi un secolo fa :)
Ora, ributtare sempre tutti i discorsi nel soggettivo serve solo ad evitare di mettersi in discussione.
Non era comunque (nemmeno) di questo che si parlava.
La questione è che, a prescindere da quale sia il "goal" di ognuno, se si prendono delle regole pensando che applicandole al proprio modus operandi, si ovvi a delle lacune grossolane, si sbatterà sempre il cranio al muro. La macchina fotografica NON È un punto di partenza.
I curatori dell'archivio e delle mostre fotografiche del MOMA di New York (non di certo gli ultimi arrivati) da anni offrono un corso gratuito online di decine di ore sulla storia delle fotografia e come leggerla e comprenderla nelle varie correnti che si sono sviluppate nel tempo (si paga poco solo se vuoi fare il test per il certificato da collegare a LinkedIn, altrimenti è gratis).
Bene o male sintetizzano così: quello che distingue fotografie art e vernacular è solo ed esclusivamente la dichiarazione del fotografo che la sua fotografia è artistica. Solo questo, l'arte è autoproclamata dall'autore stesso. Aggiungo io... Per me una visione del genere apre a buona arte e pessima arte, ma non è male come visione, semplifica decisamente le discussioni
“ Così come è palese che quello che fotografa cose "a càzzo", slegate, sconclusionate, anonime, pur se ottimamente eseguite, non ha sostanzialmente nulla da dire. „
Giusto, ma se la cosa gli dà soddisfazione e piacere ovviamente chi siamo noi per dire a quello lì che quel che sta facendo non va bene? Anzi, va benissimo.
(solo sarebbe bello che quelli che fotografano come me per puro diletto si astenessero dal sottoporre, tramite i social, le loro foto a una platea di migliaia di persone che potrebbero anche vivere felici senza quelle foto di tramonti, fidanzate e gattini, ma si limitassero a coinvolgere solo amici che, conoscendo i tramonti, le fidanzate e i gattini in questione potrebbero aver piacere di rivederli... per un numero limitato di volte... )
(resta anche da dire che potremmo anche esserci sbagliati e, in mezzo a un mare di foto ignobili, questa volta abbiamo avuto a che fare con foto di tramonti, gattini e fidanzate genialissime e non ce ne siamo accorti. Ricordiamoci che Giuseppe Verdi non fu ammesso come studente in conservatorio, e molti passi della sua musica, a un ascolto superficiale sembrano davvero stupidi...)
Sì, Mio, ma non è che c'è da giustificarsi se si scatta per diletto, passatempo o divertimento. Sto solamente dicendo che il livello rimane lo stesso pure se ci si mette a seguire il decalogo di un maestro. Cioè, si possono magari smussare delle cose, tipo cestinare di più, imparare ad essere un minimo più selettivi. Ma non è seguendo delle regole che si fa il "salto di qualità".
Mettersi in discussione e sicuramente molto importante, ma non significa che si cambi idea facilmente...
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