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Profondità di campo (e iperfocale) riviste


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avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 9:22

Belle chiacchiere, bla, bla,bla, ma tutte chiacchiere prive di senso.

Ci fosse stato uno, uno solo di quelli che sono intervenuti qui che ha messo nel conto della PdC o dell'Iperfocale il vero parametro importante, in pratica IL PARAMETRO, il fondamento, la base sulla quale fare tutti i conti, senza quel parametro, tutte le altre considerazioni sono tutte balle inutili

L'ignoranza tecnica è diffusissima nei fotoamatori, in casi tipo questa è addirittura abissale.

E' disarmante constatare quanta gente spende migliaia di euro in attrezzature e poi non conosce assolutamente nulla, zero, di tecnica fotografica.

Ed infatti si vedono in quantità spettacolare, immane, delle foto che si possono tranquillamente definire delle porcate.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 9:29

Illuminaci maestro Cool

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 9:39

Ma che maestro!

Ma il FORMATO DELL'IMMAGINE FINITA, la stampa, nessuno non l'ha messo in considerazione!

Quella dimensione è la base di tutto: su di un formato francobollo è sempre tutto a fuoco, mentre la stessa foto ingrandita su un formato di 3 m x 4 m con elevatissima probabilità non avrai mai tutto a fuoco.

Detta in altre parole, la PdC e l'iperfocale dipendono sempre e comunque dal formato di stampa (e dalla distanza di osservazione della stampa), se non definisci prima quello, tutto il resto è inutile.


A fare il fino, PdC ed Iperfocale dipendono dal Cerchio di Confusione (CoC) SCELTO dal fotografo (il CoC NON è un parametro ottico, è solo un'attribuzione), ma senza andare a rompere le balle al CoC, almeno la dimensione di stampa la devi definire PRIMA di fare tutti i conti di PdC e Iperfocale.


Le marche di PdC delle ottiche sono valide per formati di stampa A4, 20 x 30 cm, per convenzione, dunque, se uno stampa ben oiù grande, NON valgono più nemmeno le distanze date dalle marche di PdC. delle ottiche


Svegliatevi, mettete i piedi per terra e non affogate nei numerelli.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 9:51

però avevo letto in altre discussioni su juza che anche altri fotoamatori preferiscono focheggiare ad infinito quando usano grandangoli per panorami piuttosto che usare l'iperfocale.


presente ;-)

Ve la immaginate una foto con una roccia/cespuglio/quello che volete in primo piano sfuocate e le montagne lontane nitide? A me non sembra molto naturale e di bell'effetto.


eh, dipende... io sono ipermetrope e la mia visione naturale è proprio quella lì MrGreen quindi le foto di paesaggio in iperfocale al mio occhio sono "sbagliate" perché lo sfondo non è mai nitido come lo vedo dal vivo...

Comunque secondo me, per determinare il focus corretto da impostare, è essenziale conoscere bene l'ottica che sto usando: sapere se è presente focus shift, su tutto il fotogramma o solo in centro o solo ai bordi, e in quale direzione; conoscere la curvatura di campo e come essa varia al variare della distanza e della chiusura del diaframma; eccetera eccetera eccetera

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 9:52

Infatti Alessandro non ho mai capito chi calcola ancora il circolo di confusione come frazione della focale ( come nell'articolo citato all'inizio), quello forse era valido agli albori della fotografia, quando le grandi lastre si stampavano per contatto.
Il cdc non è un parametro ottico!

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 9:55

Alessandro, la PdC dell'iperfocale è maggiore, è il sistema per ottenere la maggior PdC. Ma come detto, in caso di ottiche moderne o con teleobiettivi il metodo Merklinger offre maggiore sicurezza a discapito della PdC.
Questo è quello che intendevo prima se non si era capito.
Per le foto se ti riferisci ai miei due esempi, sono solo due esempi, prendili come tale. Niente di più. Una uscita in montagna e una uscita fotografica sono per me due cose differenti.

Se ho comunque sbagliato a scrivere me ne scuso, ti chiederei di spiegare cosa non ritieni giusto piuttosto che attaccare. Alla fine è un forum dove si può approfondire e imparare

PS: ho visto che hai scritto dopo

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 9:56

Ve la immaginate una foto con una roccia/cespuglio/quello che volete in primo piano sfuocate e le montagne lontane nitide? A me non sembra molto naturale e di bell'effetto


dipende da quale è il soggetto: se voglio fotografare il paesino arroccato sulle montagne, deve essere quello a fuoco, il primo piano fa da contorno e può essere leggermente meno nitido; viceversa se il soggetto sono per esempio i fiori in primo piano e il paesino sulle montagne voglio solo che siano uno sfondo anche se leggibile

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 10:05

L'Università di Cambridge mette a disposizione un calcolatore di PdC ed anche d'Iperfocale fatto bene, che appunto tiene conto della dimensione dell'immagine finita, delle condizioni di osservazione scelte, del formato del sensore, della lunghezza focale usata ed ovviamente del diaframma.

www.cambridgeincolour.com/tutorials/dof-calculator.htm

Cliccare su Show Advanced per selezionare tutto

Con quello, uno ci fa un po' di pratica e poi dopo un po' di pratica, soprattutto coi grandangoli, va ad occhio e non sbaglia.

Ma se uno non ha idea precisa PRIMA dello scatto di quanto grande guarda la foto, fa solo del casino inutile.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 10:12

"....che attaccare"

Io non ho attaccato nessuno e sono stato educato: ho detto che c'è una grande maggioranza dei fotoamatori che sono fotograficamente ignoranti, tecnicamente non valgono nulla.

Quella è solo una costatazione, non è nessun attacco.

Nella vita bisogna essere sempre pragmatici e chiamare le cose e le persone col loro nome, se uno non sa le cose in un settore, in quel settore è un ignorante.

E stop

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 10:17

Detta in altre parole, la PdC e l'iperfocale dipendono sempre e comunque dal formato di stampa (e dalla distanza di osservazione della stampa), se non definisci prima quello, tutto il resto è inutile.

Alessandro, è la destinazione d'uso dell'immagine che conta.
Io non mi faccio problemi a stampare per me quadri a bassa risoluzione, perchè si appendono al muro e si guardano da distante. Una stampa A3 da guardare mentre la tengo in mano ho maggiori pretese. Da stampe per esposizioni avrei ancora più pretese.
Tanto per dire le stampe che si fanno per coprire i palazzi con un'immagine (solitamente pubblicitaria) quando vengono rinnovati...non penso che l'immagine originale superi i 8 Mpx

In ogni caso comunque questi calcoli variano in base a ciò che si vuole ottenere, su questo hai perfettamente ragione. Ma c'è da dire che i parametri classici (quelli indicati sui obiettivi e dovrebbero essere calcolati per una visualizzazione distante pari alla diagonale della stampa) sono ottimi nella maggior parte delle situazioni; se la destinazione dell'immagine ha alte pretese si prenderanno i giusti provvedimenti in fase di scatto

Io non ho attaccato nessuno e sono stato educato

Ok va bene

avatarjunior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 11:54

Nel metodo Merklinger descritto la dimensione dell'oggetto più piccolo che vogliamo avere a fuoco dev'essere la dimensione reale dell'oggetto, es. i sassi da 10mm, giusto?

Altro metodo che ho trovato in rete giusto oggi prevede invece l'utilizzo del pulsante di anteprima della profondità di campo (per le fotocamere che sono provviste). L'autore indica di impostare diaframma a piacimento (possibilmente quello che genera la minor difrazione e la miglior risolvenza), dopodichè col il live view attivo ingrandire nel punto più lontano che vogliamo mettere a fuoco. A questo punto ruotare la messa a fuoco dell'obiettivo alla distanza minima, poi, tenendo premuto il pulsante dell'antepriam profondità di campo, ruotare la messa a fuoco verso infinito fino al punto in cui vedremo la maggior nitidezza sullo schermino del live view.
koldunov.com/en/hyperfocal/

Avevate già sentito di questo tecnica e avuto modo di provarla? come vi sembra?

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 12:12

@Bernalor il metodo Merklinger in genere si applica a grandangoli. Se lo usi come fai tu con un 90mm e lo chiudi a f/8 o anche f/11 sei intorno a >1 cm per il tutto-a-fuoco. Se hai aghi di pino di mezzo, ti si impasta tutto. Ti sarebbe successo lo stesso con fili d'erba o sassolini. Invece con foglie larghe te la cavi.
Il formato del sensore non c'entra, c'entra il diametro della pupilla di uscita dell'ottica, che si ottiene dividendo la lunghezza focale per il diaframma scelto. Tipicamente: 28/8=3.5mm, 16/5.6=~3mm. Il crop non c'entra. Merklinger vale anche per banchi ottici.
Contrariamente a quello che pensa Alessandro, "cambridgeincolour" è un sito a bassa intensità tecnica, non si CAPISCE praticamente niente da lì.
La lunghezza focale è definita con fuoco all'infinito e c'è una netta differenza formale fra mettere a fuoco all'infinito e mettere a fuoco a mezza strada (iperfocale). E i progettisti calcolano le ottiche all'infinito.
Poi ci sono macro come il 60mm Micro Nikkor che sono eccellenti sia da vicino che all'infinito, anche il mio Tamron Macro 90 mm è una lama all'infinito. Perché il progettista ha fatto in modo di ottenere il massimo, sia da vicino che da lontano.
Se fate macro con un f/2.8 vi accorgete che da vicino f/ passa da f/2.8 a f/3.2 o anche f/3.5. Il diametro dell'apertura rimane fisso, è cambiata la lunghezza focale. Sarebbe pazzesco applicare Merklinger a una macro (significherebbe non aver capito niente). L'ottica geometrica è stata assiomatizzata da Gauss ed è miracoloso che funzioni per la progettazione di obiettivi. Il passo successivo è la cosiddetta "Fourier Optics";-)

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 12:17

Il formato del sensore non c'entra, c'entra il diametro della pupilla di uscita dell'ottica, che si ottiene dividendo la lunghezza focale per il diaframma scelto. Tipicamente: 28/8=3.5mm, 16/5.6=~3mm. Il crop non c'entra.

Effettivamente, ecco perchè col m4/3 a parità di diaframma hai il doppio della pdc.Sorry

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 12:35

Se lo usi come fai tu con un 90mm e lo chiudi a f/8 o anche f/11 sei intorno a >1 cm per il tutto-a-fuoco. Se hai aghi di pino di mezzo, ti si impasta tutto. Ti sarebbe successo lo stesso con fili d'erba o sassolini. Invece con foglie larghe te la cavi.

Naturalmente, ma infatti come ho detto prima il 90 lo utilizzo solo con soggetti lontani come nella prima foto. Quella con aghi di pino voleva essere un esempio di come sfoca a tre distanze differenti lo stesso oggetto. Forse non il migliore esempio, effettivamente

Il formato del sensore non c'entra, c'entra il diametro della pupilla di uscita dell'ottica.

Ok, grazie mille. Effettivamente ha più senso

Sarebbe pazzesco applicare Merklinger a una macro

Chi ha parlato di macro?

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2018 ore 15:09

@Bernalor mai ti sospettai di fare macro con Merklinger, ho stima di te!MrGreenIl discorso fuoco all'infinito ha a che fare con i raggi parassiali, ossia paralleli all'asse dell'ottica, in una macro: bye-byeConfuso
À propos, Alessandro ha perfettamente ragione che la percezione dei piani a fuoco dipende dall'ingrandimento.
Per questo riposto la prova-Seicento (Juza, porta pazienza, pls.!) che precedentemente avevo proposto con f/16 perché volevo dimostrare che la diffrazione è visibile solo a f/22 con una aps-c con sensel 5 µm.
Questa è la stessa foto a f/9. L'obiettivo fisso Sigma è 30mm di lunghezza focale, quindi dovrebbero essere a pseudo-fuoco tutti i dettagli > 30/9=~3.3mm. I caratteri piccoli della targa lo sono e si leggono benissimo. In cloud ho messo addirittura un enorme TIFF, controllate che a qualsiasi ingrandimento la messa a fuoco della targa a ~4m regge, nonostante il vero fuoco sia a infinito!Cool



drive.google.com/open?id=1cU4iDNFkVxkbp7X55JaibvO9Pxsp1Ybt

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