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Sviluppo e scansione rullini







avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2023 ore 18:04

A Bologna non c'è Presta ma Andrea Calabresi, il primo é a Genova.

Comunque i laboratori in genere non sanno i negativi che devono trattare come sono stati scattati, a che sensibilità in che giornate e con quale contrasto, insomma tranne pochi casi, non sono affidabili.

Poi ognuno fa e pensa quello vuole.

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2023 ore 18:21

Sandro Presta non stampa più.
Per il nostro povero amico che ha chiesto dove mandare a sviluppare i suoi rullini, visto che nessuno gli ha saputo indicare qualcuno vicino a Lucca, potrei suggerire www.ghisafilmlab.com/ vicino Milano.
Non lo conosco direttamente ma, a detta di persona fidata e competente, è un laboratorio di cui potersi fidare. Bisogna aggiungere i costi di spedizione, ma piuttosto che rischiare in un laboratoriaccio....

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2023 ore 19:12

Il problema nasce che coloro che oggi vogliono dedicarsi al B/N analogico, non l'hanno fatto negli anni che non c'era altro sistema per arrivare ad un risultato.

Non c'erano pellicole da 56.000 asa, ma fotografare a 50 asa (oggi iso) era normale e le pellicole più comuni Ferrania P30, Kodak plus xpan 100, Adox 21 din, venivano facilmente sviluppate nella tank in cui era controllata la temperatura del bagno, l'eliminazione delle bolle d'aria, l'agitazione etc etc.
Poi c'erano le pellicole particolari come la technical pan da 25 asa, o anche le pellicole ortomeccaniche dedite a forti contrasti per lavori particolari, ma in ogni caso chiunque dedito alla fotografia sapeva sviluppare e stampare le proprie foto.

Tutto era scrupolosamente rigido, a parte la scelta dei rilevatori, se compensatori, finegranulanti ecc, ma come dice giustamente Fileo, era un processo standardizzato e le riviste pubblicavano per ogni pellicola a seconda del rilevatore e della sua diluzione, i tempi di sviluppo. Altro principio di cui si teneva conto, che dato che il rivelatore era più volte usate nel suo arco di tempo di validità, veniva anche dichiarata la formula della variazione del tempo in funzione dell'esaurimento della capacità di sviluppo, oltre evidentemente i tempi di sviluppo base in funzione della temperatura.

Era comunque consigliabile scegliere la temperatura consigliata dal costruttore, 16, 18, 20 22 gradi perchè così si aveva un risultato migliore.


Al nostro amico che ci chiede dove mandare i rullini a sviluppare, consigliamo o di fare da se o passare al digitale.

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2023 ore 19:19

O di usare pellicole con sviluppo in c41 colore o bn che sia, o in alternativa sbattersene e scattare con quello che vuole e divertirsi senza tante seghe….

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2023 ore 21:15

Al nostro amico che ci chiede dove mandare i rullini a sviluppare, consigliamo o di fare da se o passare al digitale.

E niente... non ce la possiamo fareMrGreen

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2023 ore 21:15

Ma che risultato posso pretendere da un centro di sviluppo a distanza, mica sa a quanti ASA ho scattato, o che tipo di luce ambientale avevo, insomma tutte le varianti che servono per avere uno sviluppo adeguato e soddisfacente.

Quindi quoto quanto detto da Bargat.

Al nostro amico che ci chiede dove mandare i rullini a sviluppare, consigliamo o di fare da se o passare al digitale.

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2023 ore 21:20

'E niente... non ce la possiamo fareMrGreen'

Macché, anche i plurale maiestatis..."consigliamo..."
Del resto quando si usava solo la pellicola tutti sviluppavano e stampavano da sé... ricordo come se fosse oggi nonno con le sue tank, e come mascherava e bruciava zia Agatina!

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2023 ore 21:41

A parte gli scherzi, bello scambio di battute tra "vecchi" e "nuovi" pellicolari.

"chiunque dedito alla fotografia sapeva sviluppare e stampare le proprie foto."
Quelli molto appassionati si, molti altri provavano la camera oscura come esperienza x poi tornare da chi lo faceva di mestiere.
C'era anche chi si faceva caricare il rullino dal negoziante xche' non era pratico. Peraltro non e' nemmeno escluso che questi facessero foto migliori rispetto ai primi come contenuto e composizione.

Mi e' sfuggito un particolare non da poco: chi chiedeva informazioni, e' per pellicola a colori o bianconero ?

avatarjunior
inviato il 19 Settembre 2023 ore 22:45

"Mi e' sfuggito un particolare non da poco: chi chiedeva informazioni, e' per pellicola a colori o bianconero ? "

Finalmente qualcuno se ne è accorto ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Settembre 2023 ore 7:14

OK proviamo a riavvolgere il nastro.
Il tema è sviluppo delle pellicole, con particolare riguardo ai laboratori.
La mia esperienza si ferma a diversi decenni fa, ma visto che si tratta di un settore in decrescita, non credo che la situazione, nel frattempo, sia migliorata, anzi.
Ho anche lavorato nel settore, oltre ad essere un appassionato, e riporto quanto di mia conoscenza, finché me ne sono occupato.
Va innanzitutto fatta una distinzione tra laboratori colore e B&N.
I laboratori che sviluppavano pellicole a colori, disponevano tutti, anche i più piccoli, di sviluppatrici automatiche, anche perché il C41, nato appunto per usi industriali, prevedeva un trattamento ad alta temperatura (37,8° con tolleranza di 0,2), non proprio l'ideale da eseguirsi in tank nel bagno di casa. I chimici erano usati per diversi giorni, previo controllo e integrazione dei bagni, almeno nel caso degli stabilimenti più seri.
La situazione del B&N era più variegata: c'erano laboratori con sviluppatrici automatiche, ma qualche piccolo artigiano, usava delle tank multiple.
I negativi colore che mi arrivavano in negozio erano in genere ben trattati, per quelli in B&N dipendeva molto dalla fortuna o dall'umore di chi li sviluppava.
Capitava di tutto, dalle macchie di calcio (a Roma l'acqua è molto dura) alle rigature, motivo per cui, nonostante lo scarso divertimento che l'operazione comportava, i fotoamatori (allora si diceva così) tendevano a svilupparsi le pellicole da sé.
Detto ciò, dato anche il mercato molto scarso della pellicola, credo sia già tanto se si trova qualcuno che ci sviluppa la nostra pellicola B&N senza far danni. Pretendere fantomatici sviluppi ad hoc per i nostri preziosi scatti, mi sembra veramente troppo.
Se ha conservato una sviluppatrice automatica, l'accenderà ogni tanto e metterà tutte le pellicole raccolte nel "brodo".
Lo chiamavano così, in genere si usava uno sviluppo "compensatore" che rendeva stampabile il maggior numero possibile di fotogrammi.
Se siete fortunati userà una tank, possibilmente multipla, con uno sviluppo standard.
Pensare che si metta a perdere tempo con uno sviluppo calibrato per i vostri scatti, dopo avervi chiesto le condizioni di ripresa e le vostre preferenze, mi sembra troppo, a meno di non chiedere minimo 50 € a pellicola.
Per questo motivo, se si vogliono sfruttare a pieno le possibilità della pellicola, avevo consigliato, a inizio thread, di fare da sé.

avatarsenior
inviato il 20 Settembre 2023 ore 7:41

Da una parte ci sono le nostre esigenze e dall'altra lo "sbattimento" che si è disposti ad accollarsi per soddisfarle.
Con "sbattimento" intendo l'impegno in termini di tempo, spazio, denaro, studio e fatica necessari ad ottenere un risultato in linea con le aspettative.
Grandi attese e scarso impegno molte volte non vanno d'accordo, però è anche vero che:- "Chi si accontenta gode."

avatarjunior
inviato il 20 Settembre 2023 ore 8:11

A Genova mi servo, per lo sviluppo del bianco e nero (ed eventuale stampa da ingranditore) da RVArt studio, in piazza Brignole 2/6 (a pochi minuti dalla omonima stazione)

avatarsenior
inviato il 20 Settembre 2023 ore 8:22

@Riobasco, visti i prezzi non credo perdano tempo oltre lo sviluppo e stampa standard. Altrimenti sono dei benefattori, per fare una stampa che rispecchi quello che chi ha scattato intendeva non ci vogliono 10 minuti ma molto di più. Diciamo a essere ottimisti 1 ora e un foglio 24X30 Ilford costa 4 euro.

Poi perdonami se mette nei sviluppi standard il Rodinal, a parte che mi piacerebbe sapere quale, non ci siamo proprio.

Solo per dirti di fare attenzione, nessuna polemica.

avatarsenior
inviato il 20 Settembre 2023 ore 8:22

si ma lui non è di Genova

avatarsenior
inviato il 20 Settembre 2023 ore 8:48

Da una parte ci sono le nostre esigenze e dall'altra lo "sbattimento" che si è disposti ad accollarsi per soddisfarle.
Con "sbattimento" intendo l'impegno in termini di tempo, spazio, denaro, studio e fatica necessari ad ottenere un risultato in linea con le aspettative.
Grandi attese e scarso impegno molte volte non vanno d'accordo, però è anche vero che:- "Chi si accontenta gode."


Concordo.
Se scatti molto a pellicola ha senso sviluppare da sé: si ottengono risultati migliori e con costi contenuti. Se scatti poco o non vuoi lo 'sbattimento' allora rivolgersi ai pochi laboratori che fanno le cose seriamente, accettandone i costi, ha più senso.

Pensare che si metta a perdere tempo con uno sviluppo calibrato per i vostri scatti, dopo avervi chiesto le condizioni di ripresa e le vostre preferenze, mi sembra troppo, a meno di non chiedere minimo 50 € a pellicola.


Fileo, ne saranno rimasti pochi, ma c'é chi ancora lo fa in maniera accuarata e con prezzi sotto i 50 Euro , ad es www.ghisafilmlab.com/developing/
Non voglio fare pubblicità, sicuramente ce ne saranno altri di laboratori simili, è che casualmente ieri mi hanno parlato bene di questo laboratorio



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