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Leica M12, sarà simile alla TL?


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avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 12:16

Ti basta prendere le versioni P

Non ne ho trovate, al prezzo che volevo io ;-)

avatarjunior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 12:18

Di macchine a pellicola ne ho diverse.
Per quanto riguarda Leica, M6, IIIf e la prima SL...
Guardando le stampe, anche fatte con altre macchine di altri brand, mi rendo conto che la maggior precisione di messa a fuoco, ovviamente manuale, ce l'ho proprio col telemetro...persino con quello della IIIf, ben diverso da quello dell'M6.
Per me quindi non è solo "heritage", volendo usare un termine che ho usato in precedenza, ma proprio preferenza operativa.

Comunque alla fine della fiera sta tutto in quello che diceva Uly:
Chi spende soldi e tanti, per un mezzo che ha determinate caratteristiche fra cui un mirino galileiano reale di vetro e non solo uno schermo, vuole cmq il primo se il secondo viene aggiunto, altrimenti puo' serenamente salutare tutti e farsi una delle zililoni di fotocamere molto meno costose che fanno cmq belle foto che il mercato offre.

...e tranquilli che a Wetzlar lo sanno! MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 12:26

Una delle tante dimostrazioni di questa politica di marketing è il fiorire di numerosissime versioni speciali, che nascono col solo intento di attirare una clientela interessata


Le serie speciali Leica le fa uscire da almeno cinquant'anni. C'erano anche a pellicola. Non si è ritagliata niente, ultimamente, lo fa da cinquant'anni.
Le serie speciali e limitate non servono per apparire: chi le acquista, spendendo oggi come cinquant'anni fa l'equivalente di 10-12 mesi di stipendio di un impiegato, lo fa per collezione o per investimento. Non le usa neppure o al massimo ci scatta tre volte in casa.

Oggi, le serie speciali uscite quarant'anni fa possono arrivare a valere l'equivalente di tre volte quello che si è speso ai tempi.
E' un po' come quelli che per investimento comprano i violini. Il violino nuovo di liuteria costa 10...fra venti o trent'anni varrà 30.

Se una serie è limitata a 200 pezzi, di fattura unica non replicabile, crediamo davvero che Leica non trovi 200 persone nel mondo ricche che compreranno l'oggetto? Certo che li trova. E poi, il fatto che non ci sia più la possibilità di acquistare l'edizione limitata assieme al fatto che ce ne sono solo 200 al mondo fa lievitare il valore.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 12:44

Però negli ultimi tempi Leica ne fa di più; cioè, una volta uscivano principalmente per celebrare ricorrenze importanti, oggi mi sembra davvero che colgano ogni spunto per lanciarne una (versione James Bond, Ghost, Zagato ecc.).

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 12:45

Però negli ultimi tempi Leica ne fa di più; cioè, una volta uscivano principalmente per celebrare ricorrenze importanti, oggi mi sembra davvero che colgano ogni spunto per lanciarne una (versione James Bond, Ghost, Zagato ecc.).

Per loro il costo aggiuntivo è quasi pari a 0, perchè non provarci? ;-)

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 12:59

Sicuramente, ma questo fa capire che le M si sono ridotte più ad uno strumento di apparenza che per fare fotografie.

avatarsupporter
inviato il 16 Maggio 2024 ore 13:25

Una M senza telemetro sarebbe come una Ferrari diesel. Non si può sentire.

Ha detto tutto!

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 13:30

ma questo fa capire che le M si sono ridotte più ad uno strumento di apparenza che per fare fotografie


Senza polemizzare... ma purtroppo è la clientela 'scelta' che le ha trasformate in questo senso, un tempo costituivano una precisa scelta tecnica, oggi non solo quello.

A mio parere (e non temo smentite) il prezzo delle attrezzature Leica è mostruosamente gonfiato proprio perché si rivolge espressamente alla clientela del lusso (se non avete idea di cosa significhi... fatevi un giro al duty free shop dell'aeroporto di Doha, Dubai e simili)

Logico che per i proprietari del marchio tutto questo sia una vera manna (per chi ci fotografa sul serio... molto meno)

Ma... nessuno è 'vergine' penso che tutti i responsabili marketing di tutti i marchi farebbero carte false per guadagnarsi una posizione simile nel mercato del lusso.


avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 13:38

Però comunque ricordiamoci pure che Leica è l'unica che assembla i pezzi ed ha un controllo di qualità di tecnici specializzati e immagino pure ben pagati, tutto Made in Germany. Questo ha un suo costo, maggiorato naturalmente.
Non dico che i prezzi sono giustificati, ma sicuramente una piccola azienda come Leica, non può vendere agli stessi prezzi delle giapponesi (assemblate la quasi totalità in Cina).

avatarsupporter
inviato il 16 Maggio 2024 ore 14:20

Nonno, il mirino spezzato funziona sulla pellicola. Non sui sensori con molti pixel.


Il mio era solo il richiamo ai tempi felici in cui si fotografava con qualunque cosa. Telemetro, vetrino spezzato, pozzetto e lente di Fresnel (mi pare si chiamasse così) o capoccia sotto il telo nero per i banchi ottici.

La tecnologia avanza, lo so. Ma lasciatemi almeno la nostalgia...

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 15:18

Il ragionamento va diviso:

1. ci sono le Leica da uso
2. ci sono le Leica da collezione
3. ci sono quelli che esibiscono le Leica

Alla prima categoria appartengono quelle macchine non pregiate, magari con segni d'uso, che comunque garantiscono l'esperienza del telemetro e di un certo modo di fotografare a prezzi non lontani da quelli di altre case: M typ 240 (2000 Euro) + Elmarit M 28 III serie (800 euro). Usati, costano poco più di una Fuji APS-C nuova che monti una lente di qualità confrontabile.
I relativi utilizzatori sono persone che scelgono di fotografare con un'esperienza del genere. Chi ha più soldi e per lui non è uno sforzo magari compra la M11 e ci mette il Summilux 35 ASPH, ma la sostanza del tipo di uso non cambia. Con l'attrezzo ci si fotografa.

Alla seconda appartengono quelle destinate ad essere un investimento o comunque un oggetto da collezione. Lo sono, a tutti gli effetti, quindi difficilmente verranno usate o esibite dal possessore, se non mostrarle in casa agli amici. Fra alcune decine di anni varranno molto di più e probabilmente verranno vendute.

La terza categoria è riservata a quelli che si appendono una Leica alla spalla per il gusto di farla vedere. Ma qui siamo fra fotografi e di questa categoria non è neppure il caso di parlare...


avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 15:38

Sì, ma si tratta di macchine usate, vendute inevitabilmente a prezzi più bassi; una M11 attuale viene più di 8000€.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 15:45

Felici, perchè passati?MrGreen
Ricordo che anche con la mia nikon fm2 ed immagine spezzata, le foto erano mediamente nitide, ed in rare occasioni "spettacolarmente" nitide.
Questo per dire che anche quel sistema di messa a fuoco, aveva un suo margine di approssimazione. Ma era o quello...o quello.MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 17:07

Infatti c'era solo quello; se ad un utente di allora gli mettevi in mano una Mirrorless moderna, gli cadeva la mascella.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 17:21

Il punto è proprio questo, ai tempi, agli utenti sarebbe caduta la mascella, oggi storciamo il naso, se l'autofocus è più lento di una frazione di secondo. Ci affidiamo totalmente alla macchina fotografica, che se poi canna il fuoco, ci fa pure incazzare MrGreen
Proprio la scelta, oggi, ci da l'opportunità di decidere con cosa fotografare e decidere eventualmente di rallentare il gesto fotografico. Quante volte mi capita, che composta la foto, il tempo necessario di mettere a fuoco manualmente, capisco che l'inquadratura non è quella ottimale e ricompongo. Con una mirrorless, autofocus, scatto in una frazione di secondo, controllo la foto, non mi convince, la rifaccio e così a seguire. Modi di fotografare, diversi.
Con l'analogico ancor di più, non ho nemmeno il pensiero di rivedere la foto, come si suol dire "buona la prima".
Tra l'altro, quando scatto in analogico, porto con me sempre un taccuino, dove per ogni scatto, annoto una descrizione della foto, il giorno e l'ora, i tempi e il diaframma dello scatto.
Quando poi rivedo le foto, cerco di capire se ho sbagliato, cosa è andato storto.
Per i professionisti sicuramente una rottura (anche se in molti ancora alternano analogico e digitale), per il fotoamatore invece può essere una piacevole sensazione.



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