Recensione Leica Q3 43
Recensione Leica Q3 43, testo e foto by
Juza. Pubblicato il 04 Dicembre 2024; 113 risposte, 12012 visite.
La Leica Q3 43 è una variante della Q3 che, come si può intuire dal nome, è caratterizzata dall'obiettivo 43mm f/2.0 invece del 28mm f/1.7 della Q3 "classica". Ho scelto questa fotocamera come mio corpo principale per l'avventura in Sri Lanka, affrontando per la prima volta la sfida di viaggiare con una fotocamera senza ottica intercambiabile.
Una mirrorless a obiettivo fisso
La Q3 si potrebbe definire "compatta", nel senso di una fotocamera dove corpo e obiettivo sono fusi assieme, ma ha ben poco in comune con le classiche compatte da poche centinaia di euro: è più ragionevole pensarla come una mirrorless con obiettivo fisso. L'elettronica ha molto in comune con la SL3: utilizza lo stesso sensore da 60 megapixel, ha l'ultima generazione di AF Leica, lo stesso sistema di menu, mirino e schermo orientabile, ricarica USB-C e video 8K. Le somiglianze però finiscono qui: mentre la SL3 ha un form factor "da reflex", la Q3 assomiglia molto di più a una rangefinder; ha molto in comune con il look della M11, al punto da sembrare una "versione moderna" di quest'ultima.
Questo è stato proprio uno dei motivi che mi ha spinto a provarla: l'idea di scattare con un corpo che riprende molto della leggendaria serie M (compresa l'ottica, piccola e leggera come le Leica M), ma con tutte le modernità della serie SL, in primis l'autofocus, caratteristica che è di enorme aiuto nella fotografia di reportage. In termini di focale, ho preferito la versione 43mm per avere un po' più separazione tra soggetto e sfondo rispetto al 28mm, pur mantenendo comunque una prospettiva "quasi grandangolare" che permette di ambientare il ritratto nel suo contesto.
Leica Q3 43, 1/400 f/2.0, ISO 6400, mano libera. Ratnapura, Sri Lanka. L'ottima resa del sensore 60MP, abbinata ai moderni denoise, permette di scattare a 6400 ISO senza problemi.
Leica Q3 43, 1/1250 f/2.0, ISO 400, mano libera. L'autofocus è essenziale per cogliere al volo scene come questa, fugaci espressioni che durano una frazione di secondo.
La parte superiore della fotocamera è molto minimalista, caratterizzata da un'ampia ghiera dei tempi di scatto e dal pulsante di scatto/accensione. Sulla destra troviamo una ghiera che incorpora un pulsante; quest'ultimo permette di cambiare agevolmente gli ISO, mentre alla ghiera possono essere assegnate varie funzioni (io l'ho impostata come compensazione esposizione), tuttavia, l'ho trovata eccessivamente dura, il che rende poco agevole modificare la compensazione o la funzionalità che gli è stata assegnata. Ottima invece la ghiera dei tempi, molto chiara e leggibile (e con la giusta durezza).
Sul retro, una piccola ghiera a comparsa, di fianco al mirino, permette di impostare la correzione diottrica; abbiamo poi due pulsanti personalizzabili, play e menu. Il sistema di menu Leica è forse il migliore in assoluto come layout e grafica (in particolare, fa zero uso di abbreviazioni, dimostrando che si può creare anche un menu leggibile da un essere umano, a differenza dei menu Sony). Per contro, come "logica" è meno intuitivo rispetto ad altri marchi e richiede un po' di tempo e studio per farci l'abitudine; una volta che si impara a conoscerlo però diventa molto pratico e si può avere facilmente a portata di mano tutte le impostazioni che si usano più spesso.
Leica Q3 43, 1/640 f/2.0, ISO 800, mano libera. Dambana, Sri Lanka.
Gli unici altri controlli fisici sono sull'obiettivo; abbiamo un selettore tra messa a fuoco standard e macro, la ghiera per il manual focus e la ghiera dei diaframmi. Ho trovato un po' scomodo il sistema di paraluce/tappo copriobiettivo: il piccolo paraluce si può smontare, però una volta smontato diventa impossibile utilizzare il tappo copriobiettivo (che ha una forma pensata per montarsi solo sul paraluce), quindi di fatto si è obbligati a tener sempre montato il paraluce.
La ghiera macro consente di ridurre la minima distanza di messa a fuoco da 60 centimetri ad appena 27 centimetri, caratterista utile se vi capiterà di utilizzare la Q3 per riprese a distanza ravvicinata.
Una caratteristica peculiare di questa fotocamera è il "central shutter" (detto anche "leaf shutter"), cioè l'otturatore posto nell'obiettivo e non sul sensore: assomiglia a un secondo diaframma, che ha però l'unica funzione di controllare l'esposizione. Rispetto al tradizionale otturatore a tendina, ha il vantaggio di essere molto più veloce e permette di avere sincro flash anche sui tempi più rapidi (1/2000 nel caso della Q3); è meno rumoroso e produce meno vibrazioni. Per contro, è più complesso e costoso dato che invece di avere un solo otturatore nella fotocamera rende necessario aggiungere un otturatore in ciascun obiettivo, ma dato che la Q3 è una fotocamera a ottica fissa, questo svantaggio diventa indifferente.
Leica Q3 43, 1/400 f/2.0, ISO 400, mano libera. Horowpothana, Sri Lanka.
Si tratta in ogni caso di un otturatore meccanico, di grande utilità anche per via del tempo di readout lento del sensore 60 MP: anche se quest'ultimo permette di scattare anche con otturatore completamente elettronico, in luce artificiale o con soggetti in movimento c'è rischio di banding e distorsione, motivo per cui consiglio di scattare sempre con l'otturatore meccanico sulla Leica Q3 (così come su tutte le altre fotocamere non dotate di sensori stacked o global shutter).
Qualità d'immagine
Come al solito ho testato la fotocamera in studio prima di partire per il viaggio; di seguito potete vedere ritagli al 100% dal file RAW da 60 megapixel.
Al centro e in buona parte dell'immagine la nitidezza è già ottima a tutta apertura; si percepisce solo un leggerissimo miglioramento chiudendo il diaframma, e anche questo è apparente solo nell'uso in studio, mentre sul campo la differenza diventa irrilevante.
Negli angoli, la resa a f/2 è meno nitida, e il miglioramento a diaframmi chiusi è più visibile; tuttavia questa perdita di qualità è solo negli angoli più estremi, e tenendo conto che la Q3 43 ha una vocazione da ritratto/reportage, nella maggior parte dei casi gli angoli corrisponderanno a zone fuori fuoco.
Nel complesso, direi che si può scattare senza esitazioni a f/2, con la certezza di portare a casa foto di primissima qualità; consiglio di chiudere il diaframma solo quando serve maggiore profondità di campo, mentre non bisogna preoccuparsi della qualità d'immagine che sarà sempre molto soddisfacente. Come la maggior parte delle ottiche moderne, per avere dimensioni così compatte ha una distorsione abbastanza marcata, che però viene corretta interamente dal software e diventa del tutto invisibile nell'uso pratico. Una curiosità su questa ottica: Leica ha scelto l'insolita focale di 43mm perchè quest'ultima corrisponde esattamente alla diagonale del sensore 24 x 36mm, e dà un angolo di campo molto simile a quello dell'occhio umano.
Leica Q3 43, 1/1000 f/2.0, ISO 400, mano libera. Horowpothana, Sri Lanka.
Il sensore è il ben rodato Sony 60.2 megapixel; ha la risoluzione più alta tra tutti i sensori fullframe attualmente sul mercato, ottima gamma dinamica e buona resa agli alti ISO (ovviamente non ai livelli dei sensori da 24MP, ma comunque pienamente utilizzabile in tutta la gamma da 50 a 6400 ISO, o anche 12800 in caso di necessità; con i moderni software di denoise i sensori ad altissima risoluzione sono diventati la scelta migliore e non fanno rimpiangere l'utilizzabilità dei 24MP).
Una peculiarità di Leica è che utilizza una versione di questo sensore con un filtro anti-aliasing debolissimo (se non addirittura assente), il che permette un ulteriore guadagno di nitidezza e risoluzione (a scapito di qualche artefatto in alcune situazioni di dettagli molto fini). L'enorme risoluzione dà un ampio margine di ritaglio, cosa che apprezzo sempre su qualsiasi fotocamera, ma ancora di più sulla Leica Q3: avendo un solo obiettivo, tra l'altro focale fissa, si può sfruttare la risoluzione del sensore per una maggiore versatilità, trasformando il 43mm in un "quasi zoom" e potendo ritagliare fino all'equivalente di circa 80/100mm mantenendo un'ottima qualità.
Leica Q3 43, 1/2000 f/2.0, ISO 400, mano libera. Horowpothana, Sri Lanka.
Sul campo
L'autofocus ha un'ottima capacità di riconoscere volto e occhi; per contro pur riuscendo ad identificarli bene, non sempre la messa a fuoco è precisa: è comunque migliore rispetto alle Leica che ho provato in passato, ma non siamo ancora ai livelli "infallibili" di Sony; in media direi che l'AF ha messo a fuoco correttamente nell'80% dei casi. Nel restante 20%, ho notato una certa tendenza al front-focus (nel ritratto quindi la messa a fuoco cade sul naso e non sugli occhi); si tratta comunque di un margine di errore accettabile in un contesto difficile come quello del reportage di viaggio, spesso in condizioni di luce precaria e con soggetti non posati, ma certamente c'è ancora margine di miglioramento nel software.
Parlando di software, ho notato qualche "pecca di gioventù", probabilmente legata al fatto che la Q3 43 sia appena uscita; ogni tanto mi è capitato che i settaggi che avevo personalizzato tornassero sui valori di default, oppure un aspetto che direi migliorabile è la modalità video che si attiva tramite un pulsante sul touchscreen che è in una posizione facile da premere accidentalmente (col risultato che in un paio di occasioni ho perso la foto perchè si era attivata la modalità video).
Leica Q3 43, 1/400 f/2.0, ISO 400, mano libera. Negombo, Sri Lanka. Tantissimi cani randagi vivino nel porto di Negombo, e questo cucciolo si era intrufolato sul banco del pesce per procurarsi la colazione. Colto in flagrante dal pescatore, si è beccato un'occhiataccia ma alla fine l'ha lasciato andare tranquillamente e senza dubbio il nostro amico a quattro zampe sarà comunque riuscito a trovare qualcosa da mangiare, nella zona ci sono resti di pesce un po' ovunque e i cani del porto hanno vita ben più fortunata degli altri numerosissimi randagi che popolano l'isola.
Un aspetto che ho apprezzato immensamente della Q3 - sicuramente il suo punto di forza - è la qualità d'immagine. E' veramente straordinaria: ogni volta che ho ingrandito una foto sono rimasto impressionato dalla quantità di dettaglio; l'accoppiata tra il sensore 60MP e il nitidissimo obiettivo Leica crea immagini impeccabili. Non solo: oltre all'immensa risoluzione, la Q3 43 ha anche il più bel bokeh che abbia mai visto, cremoso e morbido più di qualsiasi altra ottica che ho provato in questi anni. Ovviamente alcuni obiettivi (35 f/1.4, 50 f/1.2, ecc) hanno una maggiore quantità di sfocato (inevitabilmente il 43mm di questa fotocamera è limitato dal diaframma f/2), ma in termini di qualità e non di quantità, questo piccolo obiettivo Leica è incredibile.
Abbiamo quindi immagini che combinano grande nitidezza con ottimo sfocato: un mix da sogno per ogni fotografo. La risoluzione di 60 megapixel compensa in buona parte alla mancanza di zoom, e spesso mi è capitato di fare ritagli abbastanza spinti ottenendo comunque files da 20 o 30 megapixel.
Leica Q3 43, 1/640 f/11.0, ISO 800, mano libera. L'enorme margine di ritaglio dato dai 60 megapixel mi ha permesso di passare da un'inquadratura ampia a questa veduta "da tele", mantenendo ancora 13 megapixel di risoluzione; se avessi avuto un classico sensore da 24MP, mi sarebbero rimasti appena 5MP.
A completare l'ottima esperienza sul campo, la tropicalizzazione mi ha permesso di scattare senza pensieri anche sotto la pioggia, cosa molto comune in questo periodo in Sri Lanka (ho visitato il paese nella stagione dei monsoni).
Conclusione
Anche se il prezzo di 6800 euro non è certo poco, in casa Leica è quasi un affare: costa 2000 euro in meno rispetto alla M11 (8500 euro), e nel prezzo è incluso anche un obiettivo di primissima qualità e tutte le modernità della serie SL.
Pur con qualche margine di miglioramento (principalmente nel software), nel complesso l'esperienza con la Leica Q3 43 è stata positivissima: la qualità d'immagine è straordinaria e le dimensioni compatte la rendono ideale per il reportage di viaggio. E, ovviamente, è una Leica: il fascino di questo marchio è unico, e la Q3 ha un design particolarmente accattivamente che unisce elementi tradizionali ad altri più moderni.
Trattandosi di una fotocamera a obiettivo fisso, sarà nella maggior parte dei casi un secondo corpo: penso che l'utilizzo che ne ho fatto io sia il suo ambito ideale; è la fotocamera perfetta per reportage e street; se vi dedicate a questi generi e siete affascinati dal mondo Leica, la Q3 43 (o la sua gemella Q3) è certamente la fotocamera che vi consiglio.
Leica Q3 43, 1/40 f/2.0, ISO 3200, mano libera. Sharjah, Emirati Arabi Uniti. Una sosta imprevista a Sharjah mi ha dato l'occasione di scattare questa foto.
Vista l'esperienza più che positiva, non ho potuto fare a meno di pensare a come sarebbe una Q3 con ottiche intercambiabili: e, in un certo senso, la risposta potrebbe essere nella futura Leica M12. Mi aspetto che la prossima evoluzione della serie M prenda alcuni aspetti dalla Q, come lo stabilizzatore sul sensore, lo schermo orientabile e forse anche il mirino elettronico (o magari un ibrido elettronico/ottico). Staremo a vedere cosa ci riserverà Leica in futuro: nel frattempo, la Q3 43 è un'opzione interessantissima nella gamma attuale.
Risposte e commenti
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| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 9:43
Complimenti per viaggio e recensione. Già sulla M11 ci sono stati "passi avanti" come la possibilità di togliere la batteria senza rimuovere il fondello, la memoria interna, etc e anche io credo che la M12 rappresenterà una svolta in Leica, probabilmente con un mirino ibrido che mantenga il telemetro, ma che abbia la possibilità di essere usato come un evf. |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 9:50
Non costasse un rene la comprerei domani. Macchina dal fascino e dalla qualità incredibili. Qualcuno che mi faccia un prestito di 6800€ a tasso 0? |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 9:54
Ho letto la recensione come se fossi interessato a comprarla. Poi mi sono ricordato che sono povero! Scherzi a parte, bella recensione dettagliata. Sono affascinatissimo dal marchio (vittima del marketing basato sulla storia del marchio? Forse sì, touché), e in quelle poche occasioni in cui ho avuto modo di provare una Leica sono sempre rimasto estasiato. Spero quindi di avere una serie Q un giorno - e perché no, considerando quanto mi trovo bene col 40mm su FF canon, questa 43 potrebbe essere interessante. |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 9:58
“ Mi aspetto che la prossima evoluzione della serie M prenda alcuni aspetti dalla Q, come lo stabilizzatore sul sensore, lo schermo orientabile e forse anche il mirino elettronico (o magari un ibrido elettronico/ottico). „ Il mirino ibrido, già visto su Fuji, sarebbe un'eccellente soluzione per dare un tocco di modernità alla serie M, senza snaturarne del tutto le peculiarità. Per attenuare i limiti del mirino attuale loro propongono un mirino elettronico esterno, al modico prezzo di 770 euro (https://leica-camera.com/it-IT/fotografia/accessori/visoflex/visoflex-2-nero/acquista-ora), ma non è la stessa cosa. |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 10:09
Gran bella fotocamera, potessi permettermela però punterei su la Q3 con il 28.. |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 10:15
bella recensione e bellissima descrizione. Ovviamente fotocamera per pochi dato il costo, ma sicuramente dà grandi soddisfazioni. Quel form Factor personalmente lo adoro nell'uso di reportage, tant'è vero che spesso mi porto la Olympus 35SP a pellicola quasi solo per la sensazione che mi da impugnandola . Una sola curiosità Juza, gli scatti pubblicati sono jpg nativi in camera o raw sviluppato ? Se sono JPG puoi aggiungere qualcosa circa eventuali settaggi in camera (color grading, saturazione, nitidezza , contrasto, controllo delle curve etc etc ). Noto che hanno tutti lo stesso "sapore", quindi presumo che sia un preset in camera o un preset nel software di sviluppo raw. grazie |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 10:16
bella recensione e belle foto. tra le migliori che hai fatto. affrontare un racconto di questo tipo con un ottica fissa ti riporta all'essenziale della fotografia, rende più coerente il portfolio ed aguzza la creatività. questo si che è li modo giusto per affrontare un vero viaggio fotografico e mi fanno ridere chi pensa che i viaggi se debbano fare con il 24-400 di turno, se no oddio ... |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 10:29
Grazie, recensione sintetica e ricca di contenuto "sostanziale" oltre che di splendide immagini. Sto meditando una riduzione epocale da tutto ciò che ho a due Q3, una 28 ed una 43. È una scelta di campo filosofica e drastica che avrei fatto fino a qualche tempo fa, quando avevo la Q2 ed attendevo (non abbastanza, evidentemente) una versione con focale normale da aggiungere... |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 10:37
“ Una sola curiosità Juza, gli scatti pubblicati sono jpg nativi in camera o raw sviluppato ? „ Sono tutte scattate in RAW e post prodotte con Photoshop; il look che le accomuna è dato dal mio stile di post produzione, mi piacciono colori intensi e contrasto abbastanza marcato. “ questo si che è li modo giusto per affrontare un vero viaggio fotografico e mi fanno ridere chi pensa che i viaggi se debbano fare con il 24-400 di turno, se no oddio „ eh eh troppo buono, ma avevo il mio sporco segreto, un 18-140mm nel taschino Quello però mi serviva principalmente per i paesaggi, la parte reportagistica del viaggio l'ho scattata quasi esclusivamente con la Q3. |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 10:40
grazie per la risposta Juza, cosi evitiamo la solita litania del ".....ahhh....ma i colori Leica sono stupendi". Sento ancora tante leggende , e talvolta ancora qualcuno si ostina a recensire obbiettivi adducendo chissà quali mirabolanti doti di resa cromatica , quando poi nel digitale il risultato cromatico dipende per il 99.99% dal processo di sviluppo, sia esso in o out camera. |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 10:41
Bella recensione e belle foto, ma ormai siamo abituati bene . trovo le immagini un po troppo "elettroniche", mi si passi il termine, ma forse è la post che aggiunge questo sapore all'immagine. Adoro la focale 40mm, ho il sigma ART che adopero per il reportage di cerimonia per l'80% del tempo. Ma avessi i soldi... |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 10:58
“ L'autofocus ha un'ottima capacità di riconoscere volto e occhi; per contro pur riuscendo ad identificarli bene, non sempre la messa a fuoco è precisa „ Questa cosa, se digeribile sulla versione standard 28mm, provoca forti bruciori di stomaco dato il prezzo non proprio popolare. Una vetusta Sony Alpha 7 iii fa già meglio. E la dice lunga sulla tecnologia panasonic che alimenta leica. Sono indietro anche se li foraggiano abbastanza bene. Non ci siamo. Il sensore è pure l'ottimo sony, è proprio il software a bordo che non è allo stato dell'arte. Ottima recensione. |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 11:02
Ottima recensione e foto stupende, anche quelle che hai scattato con la Nikon erano davvero notevoli. Mi permetto di uscire un attimo fuori tema per chiederti come ti sei trovato durante il viaggio: hai avuto l'impressione di una situazione generalmente sicura? Ho letto che in quel periodo c'erano delle elezioni per via dell'aggravarsi della crisi economica. Tempo fa c'erano anche parti del paese, mi pare a Nord, non consigliabili per via degli scontri coi ribelli. |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 11:14
“ affrontare un racconto di questo tipo con un ottica fissa ti riporta all'essenziale della fotografia, rende più coerente il portfolio ed aguzza la creatività. questo si che è li modo giusto per affrontare un vero viaggio fotografico e mi fanno ridere chi pensa che i viaggi se debbano fare con il 24-400 di turno, se no oddio ... „ Concordo in pieno. Tuttavia trovo gli zoom siano meglio adatti al viaggio fotografico in cui i paesaggi sono come tema al primo posto. Per tutto il resto ci sono i fissi |
| inviato il 04 Dicembre 2024 ore 11:27
Foto molto belle, ma tutto dove nasce ? Dal sensore Sony ? Ma come, il bollino rosso, la costruzione, tutte quelle paturnie sull'avere un oggetto oniristico, e poi, si usa un sensore Sony ? Ma come, un sensore di una casa che è definita non competitiva, non di qualità complessiva, non paragonabile a Canon e Nikon ? In pratica come ha già scritto qualcuno, l'esterno è confezionato da Leica, ci mette il bollino rosso così il prezzo aumenta, ma poi sotto il cofano c'e materiale Sony e Panasonic ? Che tristezza o comicità per i cultori del marchio ? |