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Se si scopre che col micro si può fare anche ottima astrofotografia.....
Lì credo che la fotografia computazionale sia decisiva, la usano anche sui computer degli osservatori a terra con risultati quasi meglio dei telescopi spaziali in orbita
Per fare astrofotografia di un certo livello si usano tutte le tipologie di sensore. Anche e soprattutto quelli più piccoli del 4/3. Ma soprattutto non si usano più le macchine fotografiche "classiche" ma specifiche camere astronomiche, ottimizzate allo scopo e pilotate completamente da pc con software appositi. Ma soprattutto raffreddate. E sono anni che ci sono in commercio. Il sensore ha il suo perché in ragione di ciò che gli metti davanti e da cosa hai intenzione di riprendere.
Penso che saranno ben pochi gli astrofotografi "navigati" che la acquisteranno. Forse neofiti alle prime armi e sprovveduti.
Per il resto un buono specchietto per le allodole tra i fotografi classici. Anche solo per attirare potenziali clienti verso il marchio.
Vorrei specificare che lo sprovveduto è riferito non in senso dispregiativo ma inteso come con le idee poco chiare su come si realizza all'atto pratico e di tutto ciò che c'è in commercio riguardo al settore specifico. Quindi facilmente influenzabili. Esempio. Compro un telescopio senza nemmeno sapere le basi di come si usi (e con l'abbattimento dei costi nel comparto entry-level il numero è aumentato esponenzialmente) e penso che montandoci sopra questa ottengo quel risultato visto in brochure semplicemente schiacciando un tasto. Ottengo solo una cocente delusione. Oltre ad aver speso una cifra non indifferente che potevo spendere più proficuamente.
Riguardo al validissimo testo di Gasparri che hai postato è l'ABC dell'astrofotografia che chiunque si voglia accostare alla specifica disciplina dovrebbe leggere attentamente e capire fino in fondo ancor prima di effettuare il primo acquisto. Ripeto. Testo validissimo. Anche se datato 2015. La teoria non invecchia ma il concetto di camera CCD e reflex presta purtroppo il fianco ai progressi tecnologici e produttivi.
Di progressi in ambito camere specifiche per astrofotografia (ed abbassamento dei prezzi in rapporto alle prestazioni) nell'ultima decade ne sono stati fatti a non finire.
Per chi necessita di un prodotto versatile "un po' per tutto", a mia opinione, ci stà.
In ambito specifico, oltre un certo livello, mhá?
Nota positiva è che magari la gente si informa e magari arriva a non "schifiare" i sensori di formato minore solo per partito preso.
Però vorrei far riflettere sul fatto che normalmente quando si punta al top di qualcosa di specialistico a meno di rarissime eccezioni si rischia di restare delusi alla fin fine perché non lo si sfrutta, perché si mangia tutto il budget per altro che serviva, perché ci si diverte meno, etc etc.
Voglio dire un osservatorio astronomico, la NASA, … punta decisamente ad altro ma il comune mortale che vuol cimentarsi sa che il sensore è solo uno degli elementi e deve lavorare a tutto tondo. Che poi è un po' la filosofia del m43… equilibrio.
Anche secondo me però penso che vogliano proporre un prodotto più versatile. Un filtro dedicato solo al BN prevede una scelta sulla frequenza di taglio.
Se fosse stata BN ci avrei fatto un pensiero perché mi avrebbe permesso di usare tutti gli obiettivi senza doverci mettere il filtro davanti. La macchina dual spectrum già la ho: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3660541
Con l'avvento della OM1 MK II ci spiegarono che uno dei motivi dell'introduzione di questa macchina a distanza di soli due anni dall'uscita della OM1, era che entro il 2024 sarebbe terminata la concessione di esporre/usare il marchio Olympus. Se le prime foto di questa macchina sono vere, la scritta Olympus c'è comunque.
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