JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Il Santuario di San Pancrazio, per il potere taumaturgico del Santo omonimo nell'antichità fu famoso in tutto il territorio sabaudo, di qua e di là delle Alpi, per il potere taumaturgico del Santo. Fu eretto a cura del Marchese di Pianezza Giacinto Simiana che, nel 1640 immediatamente dopo la guerra tra Madama Cristina e i cognati, volle donare un convento agli Agostiniani di San Carlo di Torino, forse in premio della loro fede madamista. I lavori iniziarono nel 1647 e il Marchese curò anche la costruzione di un Santuario sul sito della chiesa di San Pancrazio, nella campagna pianezzese ove, sulla tradizione dì un miracolo del 1450, era sorto prima un pilone e poi una chiesa con annesso cimitero. Il Santuario, probabile opera dell'architetto Lanfranchi, fu ultimato un decennio dopo; il convento fu completato verso la metà del '700. In una lettera ai Senatori del Piemonte Carlo Emanuele II di Savoia chiese che fosse concessa l'immunità per il convento, chiesa, giardino e orti di San Pancrazio motivandola: "Per avere Noi particolare devozione verso detto Santo". II Marchese di Pianezza riuscì anche ad ottenere nell'agosto 1657 dal Cardinale vicario di Roma una reliquia del Santo: una parte dell'osso dell'avambraccio che venne posta sotto l'altare del Santo, dove si trova attualmente. Nel 1771, in occasione di un rilevante restauro del Santuario, i Padri Agostiniani istituirono la Confraternita della Madonna della Cintura e propagarono la devozione a questa Madonna, per la quale eressero nel Santuario un altare, completato da una statua lignea dorata. Le soppressioni napoleoniche colpirono anche il convento che nel 1801, espulsi gli Agostiniani, fu venduto a privati. Soltanto il 9 maggio 1886 ritornò in mano ecclesiastica e fu affidato ai Padri Passionisti che restaurarono la chiesa ed eressero il campanile nel 1868; ma rimase sempre vivo il desiderio di rifacimento del Santuario, e soltanto dopo la prima guerra mondiale fu possibile realizzarlo. Il 18 settembre 1920, su progetto dell'architetto genovese Lorenzo Basso, fu avviata la costruzione dei portici per offrire ai pellegrini un ricovero temporaneo. I portici formano un quadrilatero di cinquanta metri di lato, con quarantaquattro arcate gotiche su colonne di pietra nabresina a zone chiare e scure. Nell'aprile del 1937, sempre ad opera dello stesso architetto, furono iniziati i lavori di costruzione della nuova Cappella con l'altare dell'Apparizione recante l'affresco del "Pilone Casella" che ricorda il miracolo di San Pancrazio avvenuto il 12 maggio 1450. La cripta che raccoglie gli oltre venticinquemila ex-voto e la cappella furono inaugurate nel 1939. La cripta ha sedici metri di lato e ha una struttura in cemento armato; i pilastri della Cappella sono in marmo lucido a nove strisce alternate di "Rosso Levante" e "Chiaro Botticino" con zoccoli "Verde delle Alpi". Il 2 maggio 1949, demolito il vecchio Santuario, ebbe inizio la costruzione di quello nuovo in stile gotico toscaneggiante, su progetto dell'architetto Amedeo Bordoni. L'altare è in marmo "Giallo di Siena"; gli angeli dorati ai lati, con la palma e la corona del martirio, sono opera dello scultore Riva. Nell'abside il grande affresco del Redentore opera del professor Arduino sovrasta i due angeli recanti i simboli della Passione.
Hai domande e curiosità su questa immagine? Vuoi chiedere qualcosa all'autore, dargli suggerimenti per migliorare, oppure complimentarti per una foto che ti ha colpito particolarmente?
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 243000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.
Oltre a regalarci belle foto offri un servizio impareggiabile, ci fai conoscere luoghi, magari fuori dai soliti circuiti turistici, che diversamente non riusciremmo a visitare. Interessante la didascalia. Michele