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user5266 | sent on June 24, 2012 (13:18) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Propio from the idea of ??three-dimensionality, I really like :-) And 'possible to have some info on the technique used? Thank you. Da propio l'idea della tridimensionalità,mi piace molto E' possibile avere qualche info sulla tecnica usata? Grazie. |
| sent on June 24, 2012 (17:08) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Forgive me, but without directions I do not want to but I find it empty as well as personally interpret this shot .. can you give some idea of ??flash to be a part of your post, hello David Morellini Perdonami ma senza indicazioni non me ne volere ma la trovo vuota oltre che interpretare personalmente questo scatto..puoi dare qualche lampo di idea per poter essere partecipe al tuo post,ciao Davide Morellini |
| sent on June 24, 2012 (18:05) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Like either love it or hate it:-D Personally, I love it. Minimalist but with a sense of infinite almost reassuring. Congratulations on the essentials. Del genere o la ami o la odi Personalmente mi piace moltissimo. Minimalista ma con un senso di infinito quasi rassicurante. Complimenti per l'essenzialità. |
| sent on June 26, 2012 (10:54) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
The photo was taken with my first digital camera, a Leica digilux 2. 1/50 sec, f 2.5 ISO 100. At the time, coming from analogue to digital and full of prejudices, was taking me instinctively and without too many problems. I did not know any way to handle the RAW and thus was taking only jpg. The photo in question is one of four or five shots trying different exposure mode spot or center-weighted, to be able to capture the right point between the bottom and light gray. The setting was very dark so the reflection shot a lot. Today I have learned on this site, to administer the RAW I made other choices. The objective leica did the rest. The digilux 2 has a spectacular goal, and despite only 5 MP machine I made some prints of this photograph on baryta paper in A3 + and all return gray and finer details on the highlights. I changed the machine with a Nikon D200, because it was too slow and I like to take snapshots, if I had the chance I'd economic sealing of course. The idea of ??photographing reflections, in particular, this is the reflection of the sun beating down on the curved faucet in the kitchen, I came from a poem by Montale: ... was born, died and did not have a name ... So I thought to capture those unique moments where the light plays with the objects undergo the fascination of being able to freeze millions of moments that would be lost forever, and that, as in Montale's poetry for me a metaphor for life, that is, a very complex enclosed in a moment of innocent and ephemeral perfection. I'm very slowly creating a small collection of these images and can not deny that one day I'd like to organize an exhibition. I'm happy to comment Baldassarre, thisthe sense of infinity is just the emotion that I wanted to create a sort of immense emptiness very close to the essential zen. As for the technique, as I explained on, there is nothing special, pp a little 'adjustment levels and nothing else. Thank you, really thank you all for your interest. I hope to have been exhaustive. La foto è stata scattata con la mia prima macchina digitale, una leica digilux 2. 1/50 sec, f 2.5 iso 100. All'epoca, venendo dall'analogico e pieno di pregiudizi sul digitale, scattavo d'istinto e senza farmi troppi problemi. Non sapevo minimamente gestire i RAW e dunque scattavo solo in jpg. La foto in questione è una di quattro o cinque scatti provando diverse esposizioni in modalità spot o ponderata centrale, per riuscire a catturare il punto giusto tra grigio del fondo e luce. L'ambiente era molto scuro per cui il riflesso sparava molto. Oggi che ho imparato, su questo sito, a gestire i RAW avrei fatto altre scelte. L'obiettivo leica ha fatto il resto. La digilux 2 ha un obiettivo spettacolare, e nonostante i soli 5 MP della macchina ho fatto delle stampe di questa foto su carta baritata in formato A3+ che restituiscono tutti i grigi e i dettagli più fini sulle alte luci. Cambiai la macchina con una Nikon D200, perché era troppo lenta e a me piace prendere delle istantanee, se avessi avuto possibiltà economiche me la sarei tenuta senz'altro. L'idea di fotografare dei riflessi, in particolare questo è il riflesso del sole che batte sul rubinetto curvo della cucina, mi è venuta da un verso di Montale: ...è nato, è morto e non ha avuto un nome...Così ho pensato di catturare quegli attimi irripetibili in cui la luce gioca con gli oggetti, subisco il fascino di poter congelare milioni di istanti che andrebbero perduti per sempre e che, come nella poesia di Montale per me rappresentano una metafora della vita, cioè di una cosa molto complessa racchiusa in un istante di innocente ed effimera perfezione. Sto pian pianino creando una piccola collezione di queste immagini e non vi nascondo che un giorno mi piacerebbe organizzarle in una mostra. Sono felice del commento di Baldassarre, quel senso di infinito è proprio l'emozione che volevo creare, una sorta di immenso vuoto interiore molto vicino all'essenzialità zen. Per quanto riguarda la tecnica, come ho spiegato su, non c'è nulla di particolare, in pp un po' di aggiustamenti di livelli e basta. Grazie, veramente grazie a tutti per l'interesse. Spero di essere stato esaustivo. |
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