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La foto e la sua capacità di essere espressiva


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avatarsenior
inviato il 08 Maggio 2024 ore 22:49

Oggi è morto Steve Albini, quindi, per quel che mi riguarda, puoi andare a cagare tu e tutto il forum. Senza giudizi, eh.

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2024 ore 9:22

lol

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2024 ore 21:40

Buonasera a tutti. Mi spiace per la morte prematura di Steve Albini, quindi capisco Rombo che tu ti senta triste, effettivamente un forum, davanti all'ineluttabilità della morte è poca cosa.
Io personalmente, devo dire grazie a tutti voi, perché con i vostri consigli, critiche, incoraggiamenti, con i vostri post, le vostre fotografie e tutte le raccomandazioni datemi, mi avete creato in testa uno Tsunami, per ora non di idee, ma di voglia di guardare e approfondire, e restare ferma e buona per raccogliere i rottami dentro di me.
Siete stati un vero terremoto e ora io sono ammutolita, non trovo le parole giuste per ringraziarvi, perché il tempo che si dedica a una persona, oltretutto sconosciuta come me, è il regalo più prezioso che si possa fare a qualcuno. Spero di potervi dimostrare che i vostri consigli e l'impegno profuso per farmi entrare in zucca qualcosa, nonché gli stimoli a sperimentare che mi avete trasmesso, magari a volte in modo un po' "forte", mi possano aiutare a ritrovare la mia strada, o forse a trovarne una di nuova, la strada dell'ordine mentale, nella vita e nella fotografia.
Scusate se riesco a scrivere poco, ma vorrei rispondere a tutti, un po' alla volta, perché tutti, proprio tutti i vostri interventi sono stati IMPORTANTI per me.
Buonanotte ... per ora e ancora grazie.

avatarjunior
inviato il 16 Maggio 2024 ore 21:12

Quindi lascia al palo ogni remora e in ogni scatto che andrai a comporre cerca di raccontare una Storia.
Si tratta di un termine inflazionato ed usato da chi ne comprende talmente tanto a fondo il significato che spesso diventa fuorviante quindi ti do un paio di indicazioni.
Trova, ovunque vuoi, 2 elementi... cerca tra loro una CONNESSIONE (questo termine lo vorrei brevettare perchè ci ho messo tanto tempo a trovarlo, a trovare esattamente quella semplice parola che fosse la sintesi di tutto) e RACCONTALA.
Quella sarà la COMUNICAZIONE che trasformerai in immagine e sarà quella la scintilla che creerà nello spettatore (in te in primis) il motivo per "approfondire" l'immagine, per rimanerci dentro ad esplorarla.

@Istoria, ringraziando tutti quelli che qui hanno dato consigli,voglio menzionare in particolare te , per avere finalmente fatto un esempio pratico di come provare ad iniziare a raccontare questa benedetta "storia", di cui tutti i guru parlano dando consigli ai niubbi come me

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 0:12

Prego Fuma è un piacere poter condividere la nostra passione.

Ragionandoci è proprio possibile che sia stato il termine utilizzato a depistare molti, me compreso.

L'accezione di storia nella nostra lingua fa proprio riferimento ad una complessa RELAZIONE (o CONNESSIONE) di eventi quindi poi per noi diventa difficile capire come si possa concretamente inserire un racconto complesso all'interno di un singolo frame.

Per questo nel mio processo di crescita mi sono concentrato sulla semplificazione della Relazione tra gli elementi che sto osservando e quando trovo un paio di elementi che hanno una relazione che mi attira allora inizio a ragionarci su (magari la relazione, che è il vero protagonista della storia, è rappresentata dalla distanza tra i due oppure dalla differenza di dimensione oppure da un loro contrasto o affinità cromatica, un'azione congiunta oppure opposta). Difficilmente bastano soggetti "forti", ci vuole una forse connessione per tirar fuori la foto ok.

Il mio esercizio parte da li quindi si sposta il ragionamento ad un altro livello rispetto alla semplice osservazione visiva.

Solitamente c'è una corrispondenza tra appagamento visivo e presenza di una relazione forte tra i soggetti ma non sempre. A volte l'elemento di forza della relazione è proprio l'assenza. Questo a testimoniare che bisognerebbe riuscire a spostare l'attenzione dai soggetti alla RELAZIONE tra gli stessi.

Quando ci riesco ottengo quella soddisfazione che sta cercando Mary

Per esempio :





In quest'immagine sono proprio andato alla ricerca concettuale del "sogno della sposa" e sia la sposa che l'abito non rappresentano il vero soggetto funzionale dell'immagine ne sono un semplice strumento che lo evidenzia.

Per questo motivo le ho fatto chiudere gli occhi, perchè volevo ricreare una connessione eterea tra lei, l'abito e l'esterno (rappresentato dalla finestra) che rappresentasse, anche grazie ai 4 piani differenti, un nuovo concetto (il suo sogno di indossarlo e di affrontare l'esterno).

Sono particolarmente affezionato a quest'immagine perchè credo di essere riuscito a mettere in relazione questi due elementi elevandoli alla dignità di Racconto.

L'unico problema è che poi si diventa davvero selettivi sia in fase di scatto che di apprezzamento.

Poi a volte è sufficiente anche un solo elemento ma, come ho già detto, li ci vuole veramente il tocco di classe come qui twitter.com/nexus741/status/1790080408907891145 dove al di la del già bellissimo lato estetico la potenza dello sguardo diventa, per me, devastante.


avatarjunior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 7:36

Ma ora hai raccontato questa storia e non l'immagine. Come fa lo spettatore a sapere che si tratta di una sposa e di un abito da sposa?

Questo non cambia nulla della foto, ma il mito che una foto debba raccontare una storia è semplicemente insensato. Una foto può solo ricordare una storia che è già nella nostra testa. E ogni persona troverà una storia diversa, perché la foto non racconta una storia, è solo un innesco.

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 7:42

@Istoria
Che poi, a pensarci bene, uno potrebbe interpretarla anche così: l'abito da sposa? Mettici una croce sopra:-P
Magari la croce diventa simbolo del sacrificio del matrimonio... ma in quel caso la futura sposa avrebbe poco da sorridere:-PSorriso
Dai, mi fermoSorriso
Mi ricorda la foto e lo stile di Anna di Prospero 'Nei miei occhi'.
Grazie per averci regalato la tua visione!;-)Sorriso

avatarsupporter
inviato il 17 Maggio 2024 ore 8:23

Questo non cambia nulla della foto, ma il mito che una foto debba raccontare una storia è semplicemente insensato. Una foto può solo ricordare una storia che è già nella nostra testa. E ogni persona troverà una storia diversa, perché la foto non racconta una storia, è solo un innesco.
perfettamente d'accordo e aggiungo che non trovo gradevole chi fa l'analisi critica delle proprie foto.

avatarjunior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 8:53



Potrei anche mettere Splendido Splendente della Rettore,
Ma credo che loro bastino a risollevare il livello a cui si è arrivati.

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 9:12

Concordo e condivido a pieno il discorso sull'innesco soggettivo. E' chiaro che l'autore crea un'immagine con una propria finalità espressiva ma poi i fruitori la approcciano con le singole sensibilità quasi mai univoche. Perciò alla fine uno ci legge quello che vuole.

Già il fatto che ne siano state date varie interpretazioni (interessante quella di Viola, sei un pò scorbutica ma è più che evidente che hai un'approccio davvero originale con metodo di osservazione che rende il tutto mai banale, immagino tu abbia un background formativo artistico giusto? Anzi la tua interpretazione è decisamente più centrata della mia vista la simbologia che ci hai trovato, la rende ancora più potente) è sintomatico del fatto che l'immagine comunque abbia una capacità narrativa che va al di la degli elementi messi "in campo". Questo semplicemente perchè mi sono concentrato sul creare una connessione. Ed è esattamente ciò che volevo spiegare e cioè che al di la dell'estetica degli elementi è ben più importante la relazione che li lega.

E' quello il vero racconto.

Slow, non ho detto che siamo di fronte ad un capolavoro!!! Non si tratta di autoreferenziazione non sto criticando la mia immagine da un punto di vista assoluto, mi sono solo permesso di dire che "mi soddisfa" perchè mi ci sono impegnato a creare una connessione e l'ho portata ad esempio, semplicemente, per poterci fare un ragionamento sopra. E' un esercizio che può essere fatto su qualsiasi immagine anche se... quando cito un grande autore non va bene perchè è troppo grande, quando porto una mia immagine non va bene perchè è di cattivo gusto ragionare su un proprio ragionamento.

Ragazzi prendetela un pò con calma... in sto forum che dovrebbe essere un momento di scambio culturale siamo un pò troppo portati a vederci un garino di supremazia fallica.

Io cerco di contribuire condividendo la mia passione se a qualcuno non piace può anche passare oltre ;)


avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 9:30

Io credo che il contributo di Istoria sia interessante.
L'immagine che ha postato aveva un'idea chiara, il messaggio è semplice e leggibile e funziona alla perfezione per l'intento e per parlare a chi è rivolto lo scatto.
Non sempre il messaggio è così chiaro ed è ovvio che alla foto ci si approcci ognuno con la propria sensibilità.
Ci sono autori che fanno cose complesse magari mettono riferimenti che non è detto che l'osservatore colga, questo non significa che quell'autore non è efficace semplicemente che magari serve un passettino in più per cogliere a pieno cosa volesse esprimere.
Un esempio è Jeff Wall,fa foto non immediate con riferimenti pittorici che non è detto siano chiari a chiunque.
Ma che la fotografia non sia in se un linguaggio "completo" lo si sa da tempo e ci sono state in passato moltissime discussioni anche filosofiche.
Vorrei citare un fotografo molto interessante che è Allan Sekula e che ha lavorato molto sul concetto di fotografia documentaria rifuggendo totalmente qualunque richiamo a un'artisticità
ecco lui ha sempre postulato che è fondamentale dare un contesto agli scatti e che il tutto sia accompagnato da testi scritti per rendere tutto più chiaro e preciso.
Ovviamente la fotografia documentaria "pura" dove il fotografo scompare totalmente è utopia, ma sugli scritti di Sekula tanti fotografi hanno preso spunti o metodologie simili

avatarjunior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 9:54

In quest'immagine sono proprio andato alla ricerca concettuale del "sogno della sposa" e sia la sposa che l'abito non rappresentano il vero soggetto funzionale dell'immagine ne sono un semplice strumento che lo evidenzia.

Per questo motivo le ho fatto chiudere gli occhi, perchè volevo ricreare una connessione eterea tra lei, l'abito e l'esterno (rappresentato dalla finestra) che rappresentasse, anche grazie ai 4 piani differenti, un nuovo concetto (il suo sogno di indossarlo e di affrontare l'esterno).

Sono particolarmente affezionato a quest'immagine perchè credo di essere riuscito a mettere in relazione questi due elementi elevandoli alla dignità di Racconto.

L'unico problema è che poi si diventa davvero selettivi sia in fase di scatto che di apprezzamento.

@Istoria

In quest'immagine sono proprio andato alla ricerca concettuale del "sogno della sposa"
volevo ricreare una connessione eterea tra lei, l'abito e l'esterno (rappresentato dalla finestra)

Illuminaci sul significato delle sbarre alla finestra.
Non vorrei interpretarla come impossibilità a raggiungere l'esterno o comunque un limite che ancora il soggetto deve valicare.

Insomma, in tutto il concetto la simbologia delle sbarre (che tu tralasci nella tua narrazione) non aiuta, ma mi sembra invece un limite al sogno del soggetto, trattandosi di un matrimonio quasi ad augurare una vita di problematica intenta a superare ostacoli.

Quindi se la fotografia è un linguaggio, non avrebbe bisogno di una soluzione scritta che indichi il come leggere l'immagine. Dovrebbe avere un titolo ed una didascalia atta a descrivere l'opera nel contesto di un progetto più ampio come una mostra o un album come nel tuo caso del matrimonio.

Questo non è per sminuire il tuo lavoro e la tua analisi, ma solo per dimostrare che basta un elemento simbolico che nel pensiero collettivo sia una negatività in una connessione ad annientare una ricerca di connessioni che vorrebbero essere il percorso di lettura di una positività come il sogno.

Ed ora se dici che le sbarre sono per indicare il senso liberatorio, perché non le hai nemmeno menzionate, ti stai solo arrampicando sugli specchi per difendere una tua teoria, che anche se lecita, non ti porta ad innalzarti a consigliere di una persona che in questo 3D si è messa in discussione condividendo un suo stato emotivo connesso allo scattare fotografie.

Non vado oltre perché poi sembrerebbe più una cosa personale che in realtà non lo è.

Buona luce @Istoria, ne hai tanto bisogno...

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 10:13

Condivido il pensiero di Ivo: vedi, quella croce sull'abito potrebbe anche significare la volontà di non sposarsi per sognare (occhi chiusi) una vita priva di vincoli. In tal caso risulterebbe quasi sarcastica in un album di matrimonio.
Per il resto, Istoria, non sono scorbutica, cerco di considerare tutto da diversi punti di vista e dico ciò che penso, anche se a volte si scontra con il parere dei 'maestri'

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 10:56

Ci mancherebbe Ivo se non fossi uno che si mette in gioco me ne starei nel mio angolino zitto zitto ma dal momento che uno pubblica qualcosa deve essere pronto a valutarne il ritorno... non lo si fa per quello?

Comunque venendo al dettaglio secondo me hai letto male qualche mio passaggio perchè io non ho mai parlato di "sbarre" ma solo di elemento finestra ed onestamente è anche l'elemento (il terzo) che mi sono ritrovato nella scena senza volerlo quindi sempre molto onestamente non gli ho attribuito in fase compositiva nessun significato, dal momento che manco l'avevo notata :D

In fase di lettura però IO ho dato la mia interpretazione vedendola come "finestra" mentre Viola, che probabilmente è osservatrice migliore di me, ne ha ravvisato una simbologia che è in grado di "ribaltare" la lettura della storia.

Non c'è nulla di personale, stiamo solo valutando i metodi di creazione di un'immagine per poter condividere e capire dei passaggi che possono aiutare noi stessi (sono stato felicissimo di averla postata perchè così ho potuto allargare il mio orizzonte) e gli altri.

Sto solo cercando di spiegare un concetto a chi lo ha chiesto.

Ovviamente durante un matrimonio ci si dedica anche alla foto documentale più classica dove le connessioni tra gli elementi sono più immediati e di semplice lettura.





Però a livello propedeutico credo sia fondamentale partire dal semplice (concentrandosi su una sola connessione per volta) per poi avere la padronanza e la velocità di realizzazione delle situazioni anche più complesse.

In questa seconda immagine è tutto più "immediato", giustamente, prima si è evidenziato che nella foto a due il contesto non era certo mentre in questo seconda alcuni elementi sono evidenti e quindi è più semplice contestualizzare per il lettore il tutto.

Però, personalmente, la prima mi appaga di più perchè la sento frutto di una volontà creativa che, ormai, mi appartiene.

Il mio obbiettivo sarebbe proprio quello di riuscire a realizzare un intero servizio fatto solo di immagini "consapevoli" frutto di una ricerca costante delle connessioni.

Quindi, grazie Viola, ma rigetto al mittente l'appellativo (sarcastico) perchè non sono qui ad insegnare a nessuno, semplicemente condivido le esperienze apprese.

Se qualcuno le ritiene funzionali non fa altro che farmi piacere ma senza nessuna pretesa.













avatarjunior
inviato il 17 Maggio 2024 ore 11:01

@Viola81

Il vero problema è che lo si voglia o no quando si pubblica sia immagini che testi (nel caso di questo forum) è che quello che si scrive o la foto che si posta che diventa una comunicazione.

Quindi come tale e come la fotografia ha un suo specifico linguaggio.

La fotografia quindi è comunicazione nel momento in cui la si pubblica.
Ora se vogliamo mandare un messaggio si deve fare i conti con il simbolismo, con il contesto storico e sociale dello spazio tempo in cui l'opera è realizzata, insomma è cosa complessa e non è semplicemente uno schema.

Forse qui oltre che consigliare la lettura di libri di fotografia si dovrebbe almeno iniziare a capite la comunicazione.

Per chi volesse iniziare a capire tutto il processo della comunicazione
ritengo Marshall McLuhan l'autore più indicato.
Partendo "La galassia Gütenberg" ovvero la nascita dell'uomo tipografico
e continuando poi con altri suoi testi tipo: "I media siamo noi"

Per tutti quelli che sono nati imparati ovviamente questo post non ha valore, e mi scuso fin d'ora di aver dubitato delle sue ampie conoscenze.


Che cosa ne pensi di questo argomento?


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