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La foto e la sua capacità di essere espressiva


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avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2024 ore 10:11

Comunque sia esistono scuole fatte da fotografi affermati che vale la pena di frequentare.
Seguire un Pro poi dipende da che Pro e da che tipo di foto fa questo pro.
Come sempre si fanno scuole per avere una base o si fanno scuole per avere una specializzazione, ma sempre arrivi a una base più o meno solida, poi se non ci sei come fotografo fai il foto-riproduttore.
Poi una volta che sei un fotografo o foto-riproduttore devi anche saper vendere e qui nasce un altro mondo da saper affrontare.

Se vuoi invece coltivare una passione il discorso cambia, perchè lo fai per te e non per vendere.
Una volta che hai una base inizi il tuo percorso per dare libertà alla tua passione.
Quindi non è il fine del percorso che ti attira, ma il percorso con tutto quello che incontri durante il percorso e non ti dai tempi.
In pratica un altro mondo.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2024 ore 11:44

Tempo fa era in vendita un libro dal titolo dipingere con l'obiettivo di DEUTSCHMANN ROBIN perfetto, in italiano non si trova più ma é quello che fa per te
www.hoepli.it/libro/painting-with-a-lens/9781608952373.html

Io un pensiero serio lo farei ti apre davvero la mente sul tipo di foto che ti piacciono

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2024 ore 11:52

Doriano: però tu mi stai parlando di percorsi professionalizzanti. Un fotoamatore invece può benissimo voler fotografare magari solo i fiori del suo giardino, impararsi quel pochino di post che gli servirà, o magari come si fa focus stacking o a usare un flash, fregarsene di tutto il resto ed essere contento così, e porsi il problema di andare da un insegnante solo quando vorrebbe fare certe cose e non ci riesce... il che vuol dire magari mai.
Io non ho praticamente mai frequentato corsi, ma mi è capitato di dover fare le foto e la grafica per il booklet e la copertina di due o tre cd. Le foto (still life) le ho scattate io, la grafica mi sono arrangiato prendendo spunto da altri lavori, alla fine ho mandato il lavoro in tipografia e hanno stampato senza che dovessi rimetterci mano. Tutto da autodidatta e ottenendo (a detta di tutti quelli che poi hanno visto il cd) un risultato di livello professionale.
Quindi penso che moltissime cose uno possa impararle anche da solo.
La differenza tra me e un pro naturalmente c'è: per fare quel lavoro un professionista ci avrebbe messo probabilmente meno della metà del tempo che ci ho messo io, e quindi non potrei mai pensare di mettermi a fare fotografia e grafica a livello professionale senza un adeguato tirocinio che mi porti al livello giusto. Ma le mie cosine mi diverto a farle e quando serve sapere qualcosa di più cerco di impararla da solo, perchè, siccome lo scopo è passare del tempo divertendomi, se il tempo impiegato sarà troppo oppure se i primi tentativi di fare qualcosa di nuovo saranno delle ciofeche inutilizzabili posso anche permettermi il lusso di un bel "ecchisenefrega, verrà meglio la prossima volta", cosa che ovviamente a livello professionale non esiste...
Ma non direi che "non vado da nessuna parte"... vado pian piano a fare le mie cosine senza troppe pretese e mi diverto. Altro non mi serve.

avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2024 ore 13:42

@Doriano Ciardo

il punto non è dove andare,
è il come voglio fare il percorso, fermarmi dove voglio io, osservare e non guardare, restare fermo fin quando mi sta bene e poi proseguire.

Se guardi le gallerie qui sono variegate, ci sono pro e ci sono amatori.
Non è detto poi che i pro sono sempre meglio degli amatori.
Anzi in molti casi sono avanti gli amatori per come affrontano in modi diversi lo stesso tema, mentre i pro tendono a trattare sempre allo stesso modo perchè collaudato e sicuro di vendere alla sua fascia di clientela.

Ora non è che voglio fare il professore, ma quello che voglio dire è che per ognuno si dovrebbe fare un discorso diverso proprio perchè ognuno è diverso.
E non credo che sia quello che scrive uno sul suo profilo che conta, ma contano le immagini che produce.




avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2024 ore 13:47

@MatteoGroppi

Ottimo libro e HOEPLI è sempre stato il negozio a Milano in cui tutti andavano per trovare libri per studiare e comprendere meglio l'arte figurativa in tutti i suoi aspetti.

avatarjunior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 11:04

Ciao Mary!

Secondo me la soluzione è smettere un po' di pasticciare e dare una struttura, metterti a studiare, rivedere criticamente i tuoi scatti e cercare di capire in che modo avrebbero potuto essere più comunicativi, implementando le risposte nella sessione successiva.
Idem per la post produzione.

Bada che non sto dicendo che devi studiare e metterti lì e gramarti per ore davanti a un fiore, però tirare fuori 4-5 idee compositive diverse, scattarle e poi vedere quale sia quella efficace non è male come esercizio. Il bello dello studio è che all'inizio non riesci a farci niente, alla lunga i concetti diventano "scontati" e li applichi automaticamente senza rifletterci. Però senza studiare, continuando a "sperimentare" senza metodo è difficile fare il salto.

Comunque le foto dei gatti sono molto belle!

avatarjunior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 14:06

però tirare fuori 4-5 idee compositive diverse

C'è il rischio di ottenere solo la foto di un fiore. ;-)

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 14:19

Eccomi! Io sono un ESPERTO della tua problematica e nolentemente spesso RECIDIVO Sorriso

Però devi sapere che esiste per te un processo molto semplice come approccio che vedrai ti porterà risultati inattesi.

Ho dato un occhio alla tua galleria e ti confermo che esiste un comune denominatore in base al quale ti posso confermare con assoluta certezza che la tua autodiagnosi è perfetta.

Innanzitutto si nota un tentativo di applicazione delle regole di base (e fin qui ci siamo, sei anche riuscita a giungere ad una discreta competenza) che trasuda la tua immensa passione (sappi che quella ti farà superare questo momento e ti porterà ad avere finalmente le soddisfazioni che cerchi).

Venendo ad un'analisi concettuale, invece, è evidente la carenza di fondo della potenza comunicativa delle tue opere.

Superficialmente, anche se in buona fede, tante persone ti svieranno sulla qualità di immagine, sulle tecniche di post produzione e peggio ancora ti indirizzeranno all'ulteriore studio di altri fotografi (come se non ne avessi studiati abbastanza vero?).

Lascia perdere tutto e fatti la domanda di rito che serve ad ognuno per compiere il primo passo!

QUALE STORIA STO RACCONTANDO?

Ci sono dei cessi di immagine dal punto di vista qualitativo che hanno una presa collettiva pazzesca e questo non accade a caso.

La Storia è la più potente delle armi di comunicazione perchè "cattura" l'attenzione dello spettatore e lo proietta all'interno del suo io stimolandone le sensazioni. Più la storia è articolata e più è complesso concentrarla all'interno di un frame singolo.

Le tue immagini, riguardale ora con questa consapevolezza e fatti una domanda? Quale storia ci può leggere uno spettatore? Tra tutte quelle che hai postato solo una ha un abbozzo ma tutte le altre sono immagini da guardare al volo e proseguire (non lo dico per offenderti, almeno spero, e mi permetto solo perchè tu stessa lo hai percepito).

Quindi lascia al palo ogni remora e in ogni scatto che andrai a comporre cerca di raccontare una Storia.

Si tratta di un termine inflazionato ed usato da chi ne comprende talmente tanto a fondo il significato che spesso diventa fuorviante quindi ti do un paio di indicazioni.

Trova, ovunque vuoi, 2 elementi... cerca tra loro una CONNESSIONE (questo termine lo vorrei brevettare perchè ci ho messo tanto tempo a trovarlo, a trovare esattamente quella semplice parola che fosse la sintesi di tutto) e RACCONTALA.

Quella sarà la COMUNICAZIONE che trasformerai in immagine e sarà quella la scintilla che creerà nello spettatore (in te in primis) il motivo per "approfondire" l'immagine, per rimanerci dentro ad esplorarla.

Inizialmente inizia con la connessione tra 2 elementi poi man mano aggiunge, considera che un "capolavoro" può contenerne almeno 6/7 se ben amalgamati ed arrivare a 10 o più considerando poi ulteriori elementi secondari.

E' un metodo che funziona, garantito al 100%, perchè se ha funzionato su di me può funzionare su chiunque.

Poi piano piano ti toglierai, come me, i difetti di voler entrare subito "in camera" ed imparerai ad osservare le relazioni molto bene prima di portare il mezzo all'occhio.

Fatto questo ci sono poi tecniche specifiche per imparare ad usare "lo sguardo" chiudendo in frame progressivi ma siamo ad una fase molto avanzata.

Comunque, tranquillizzati, a me spesso capita di fare quasi un intero servizio dimenticandomi queste basi ed infatti poi quando le riguardo ne scarterei il 90% :D

Spero di essere stato chiaro e comprensibile e che la mia condivisione ti possa far raggiungere la soddisfazione che "a volte" ormai provo riguardando i miei lavri

Ricorda... la Connessione! Tra elementi, tra persone, tra persone ed elementi. E quello il VERO SOGGETTO dell'immagine non lo sono nemmeno i soggetti stessi che ritrai.

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 14:24

www.pinterest.it/pin/257549672410649609/

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 14:29

Istoria, sulla carta hai detto anche cose giuste.
Ma queste cose non le vedo applicate e maturate nelle tue foto (almeno, in quelle che hai pubblicato).
Anche qui siamo a livello di scrollata senza punti di interesse che spezzano un po' il piattume generale.

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 14:33

La potenza di quest'immagine risiede nelle connessioni:

La connessione tra il frame sopra ed il frame sotto (troviamo il mare in entrambe pertanto già quello sarebbe un elemento che incuriosisce la nostra ottica)

C'è una connessione (di contrapposizione) tra la staticità del passante e quella dei bagnanti.

C'è una connessione (di contrapposizione) tra l'abbigliamento del passante e quella dei bagnanti.

C'è la connessione famigliare contrapposta al personaggio singolo.

C'è un uso perfetto della ridistribuzione dei pesi e degli spazi che poi agevolano la lettura di tutti gli elementi (tantissimi) che creano la storia.

Quest'immagine non può "non funzionare" possiede tutti gli elementi per essere "letta ed approfondita".

Questi sono capolavori è... sono il frutto di consapevolezza applicata negli anni quando l'elemento dirimente diventa la capacità predittiva.

Io ci sarei potuto stare una vita ma difficilmente sarei riuscito a percepire ed anticipare quell'esatto momento.

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 14:42

Rombro non le troverai mai nelle immagini che pubblico qui :D

La maggior parte hanno una finalità estetica fine a se stessa ed anzi rappresentano perfettamente la conferma di quanto ho asserito.

Io applico la mia ricerca nelle immagini "di contorno" al mio lavoro perchè non sono ancora a livello di poterle far diventare il corpo delle mie consegne :D

Quindi anche quando faccio i matrimoni, ad esempio, mi "porto a casa" (come dico io) la pagnotta e poi nelle situazioni in cui ci sono le vere interazioni tra le persone mi ci gioco la crescita. Poi non le pubblico perchè il 99% delle volte si tratta di storie che è giusto che restino nella consegna privata.

Poi mi ci applico quelle poche volte che trovo il tempo di far street, ma anche li cerco di rispettare al massimo la normativa sulla privacy quindi, salvo che non riesca a starci dentro, anche li non pubblico.

Ed infine le applico sulla mia produzione commerciale in cui, invece mi posso sbizzarrire e crescere perchè ho tutto il tempo per "ragionarci" (anche perchè non sono ancora abbastanza veloce).

Questi erano esempi molto scolastici dei miei "esercizi"














































avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 14:46

Oppure cose semplici come queste per iniziare vanno bene





Due elementi di fondo sui quali puoi creare l'immaginario su ciò che l'evidenza non racconta con un taglio specifico per lasciare aperto alle interpretazioni ed alle considerazioni dell'osservatore.

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 14:47

Ah ok, immaginavo. C'è già più testa in alcune di queste ;-)

avatarjunior
inviato il 06 Maggio 2024 ore 14:48

Io non so darti suggerimenti sensati perche' anch'io sono insoddisfatto delle mie fotografie assolutamente banali.

Per quanto mi riguarda (ma parlo per me), dovrei concentrarmi di piu' a tutti i livelli e spiego cosa intendo dire.

Dovrei imparare a fotografare seguendo dei progetti.
Cioe' concentrarmi su un progetto, un argomento, un genere di fotografia in fase di ripresa fotografica ed imparare ad agire in post produzione con una scaletta ben precisa di azioni in fase di post produzione.

Io invece scatto in modo disordinato, anarchico, cioe' senza pensarci troppo, direi quasi casuale.
E nello stesso tempo, il caos lo porto pure in fase di elaborazione senza seguire un flusso di elaborazione logico e sensato.
Sono totalmente autodidatta ma lo sono da sempre, quindi non ho mai raggiunto quel livello minimo che mi consenta di fare qualcosa di sensato. (a prescindere dalla tecnica, dallo strumento utilizzato, dai posti visitati ecc..)

Scatto per puro divertimento, per passione, hobby, non per fare mostre (e ne posto pochissime di fotografie), non per fare esposizioni reali o virtuali.

Credo che come in ogni disciplina sia necessario mettere un minimo di ordine.
Ordine in fase di scatto, ordine in fase di post-produzione, ordine in fase di scelta, scartando inesorabilmente ed implacabilmente tutte le foto che non ci convincono (a me ne resterebbero poche per essere ottimista).

Ho letto numerosi libri, ho visitato un po' di mostre, ma mi manca una base strutturata.
Sono de-strutturato di natura.
Questo da un lato potrebbe anche essere forse positivo in certi casi, ma dall'altro mi ostacola pesantemente ed i miei risultati sono scarsi.

Ho deciso di partire dalla post-produzione visto che la faccio ad occhio senza regole precise.
Ad esempio, visto che la post-produzione la sto facendo in modo disordinato, mi sono imposto di leggere (e soprattutto di capire applicandoli alle mie foto, ma non ho ancora iniziato a farlo) i suggerimenti che ho trovato qui su Juza relativa alla post-produzione di Juza con photoshop e con camera raw. Le cose basilari (con strumenti abbastanza diffusi, non necessariamente solo questi strumenti, visto che le stesse cose si possono fare con altri software, ma solo per darmi una regola e una sequenza di azioni sensate).
Cioe' anche l'ordine delle azioni che si fanno (o dovrebbero fare), il livello di azioni in post produzione da fare, possono fare la differenza (almeno per quanto mi riguarda, intendo dire).
Cioe' devo imparare a fare solo cio' che realmente serve, nell'ordine migliore, e con livelli di intervento che abbiano senso in modo da migliorare i miei scatti (che pero' ovviamente devono essere fatti bene in fase di ripresa) senza stravolgerli in modo insensato.

Inutile dire che la base comunque sono gli scatti, le riprese, non la post-produzione. Se le riprese non sono pensate all'origine, poi c'e' poco da sperare. (Sempre secondo il mio parere da non fotografo).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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