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Pace e razionalità fotografia


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avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2024 ore 11:03

"..da ottenere un lavoro omogeneo e coerente."

Personalmente non vedo perché uno colto e di mentalità aperta non possa fare buone foto anche se monotematiche, omogenee e coerenti.

Alla fine che cosa e come fotografare è solo una scelta del fotografo, tra le sue varie possibilità.

Cultura e mente aperta, sempre a mio avviso personalissimo, sono sempre utili.

Ghirri poi ha fotografato di tutto, in minimalismo, ha dunque le idee molto chiare, conosce benissimo la psicologia umana, altrimenti non inquadrerebbe così bene come sa fare lui, ed ha la mente aperta, appunto, per decidere di fotografare tutto.


Saper spiegare chiaramente cose difficili un due parole, o fotografare bene in minimalismo, richiede profonda conoscenza tecnica di quello che si fa, profonda conoscenza di chi ci sta davanti, ovvero della psicologia umana, e capacità di sintesi.

La capacità di sintesi è data a sua volta da intelligenza viva e conoscenza approfondita dell'argomento che stiamo trattando, ossia saper vedere le cose, complicate, olisticamente, nella loro interezza, e riuscire ad identificare i punti fondamentali, stabilendo le giuste priorità, ed esprimerle concisamente solo quelli a chi ci sta di fronte.

avatarsupporter
inviato il 02 Maggio 2024 ore 11:21

Per me nella street conta come dice Pollastrini l'apertura mentale nel contatto dialogico e nella prossemica con la gente nel sociale , poi una buona dose di ermetismo dove non trapela la propria follia , in modo tale da poterla integrare con discrezione senza etichette in mezzo alla massa , per cogliere da invisibile il visibile

avatarsupporter
inviato il 02 Maggio 2024 ore 11:29

Per me nella street conta come dice Pollastrini l'apertura mentale nel contatto dialogico e nella prossemica con la gente nel sociale , poi una buona dose di ermetismo dove non trapela la propria follia , in modo tale da poterla integrare con discrezione senza etichette in mezzo alla massa , per cogliere da invisibile il visibile
mah, io mi limiterei ad applicare la sempreverde definizione di genio: fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione…

avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2024 ore 11:58

Cultura e mente aperta, sempre a mio avviso personalissimo, sono sempre utili.


su questo sono totalmente d'accordo con te..

Ghirri poi ha fotografato di tutto, in minimalismo, ha dunque le idee molto chiare, conosce benissimo la psicologia umana, altrimenti non inquadrerebbe così bene come sa fare lui, ed ha la mente aperta, appunto, per decidere di fotografare tutto.


Si, ho citato Ghirri non per dire che non fosse colto. Per esemplificare un lavoro, enorme, organico, coerente, che pero' puo dare l'orticaria per quanto pragmatico e specifico riesca ad essere.

Voglio dire, Ghirri ha fatto un lavoro eccezionale raccontando un certo tipo di Italia.
Quella costruita dai geometrini degli anni 50-70.
Osservi le sue foto e ti prende il panico.. Rappresenta tutto cio' che non vorresti nel tuo futuro.
Cancellate in ferro, piastrelline a mosaico, porte in alluminio anodizzato oro, tubi in ferro e sabbia.
Assapori la disgrazia di pantaloncini corti blu e canottiere bianche. Calzini bianchi e ciabatte in plastica.
La graziella col cestino nell'androne e il cappellino "raggio di sole" appeso al manubrio.

Quel sapore di sedia a sdraio da mercato e tavolino in plastica. Di sigaretta e posacenere alle quattro del pomeriggio d'estate, insieme a tazzine sporche di caffe' fatto con la moka e mosche che si accapigliano su un granello di zucchero.


E' naturalmente un grande, come lo sono stati alcuni maestri del cinema horror o splatter.
Ma..... ;-) MrGreen



Se esci dall'Italia.. non sono molti quelli che lo apprezzano/conoscono per questi suoi lavori.

avatarsupporter
inviato il 02 Maggio 2024 ore 12:13

La fotografia di Ghirri è molto pulita e minimalista , con aspetti peculiari ed unici , veramente un maestro .

avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2024 ore 12:38

Il famoso detto americano che "quello che non c'è, non si rompe", modificato opportunamente, si applica, semplicemente, a tutto.

Uno bravo è quello che fa capire con chiarezza un concetto difficile con il minimo numero di parole , un progetto, più è semplice e migliore è, etc.

Ed in Fotografia tutto quello che non è utile all'immagine, la danneggia.

Occhio che la parte o il particolare inutile non è mai neutro, non può esserci o non, ma sempre e comunque la danneggia: fotografare sempre con il minimo indispensabile di elementi in scena, mai elementi inutili.

E Ghirri ne è stato una delle prove migliori, ha sempre messo in inquadratura veramente il minimo indispensabile, messaggio chiaro, pulito ed immediato

avatarsupporter
inviato il 02 Maggio 2024 ore 12:50

Oggi io e Pollastrini siamo sulla stessa lunghezza d'onda , d'accordo , a me che piace articolare un discorso con tante parole e devo ammettere che l'efficacia della comprensione non è determinata dalla quantità, ma dalla perizia con cui si selezionano quelle poche che servono

avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2024 ore 12:55

Se parliamo di fotografia siamo d'accordo. Stile e capacita' fanno parte di Ghirri.
Dobbiamo pero' separare i campi... Una cosa e' la fotografia e come Ghirri abbia dimostrato di saperla maneggiare, cAMBIARE ANCHE. Un'altra sono le fotografie che ha prodotto.

Se parliamo del prodotto. Beh mi sento di dire che sia un lavoro chiuso e monotematico.


Voglio dire.. dalle fotografie traspare una sezione di un certo tipo di Italia. Ben lontana dall'Italia che conoscono all'estero. Ben lontana da come e' effettivamente l'Italia.

E' un'italia triste e sconfitta quella che fotografa. Anche se la fotografia, invece, ne esce vincente.




avatarsupporter
inviato il 02 Maggio 2024 ore 12:59

Tua impressione

avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2024 ore 13:25

mah.. non credo solo mia..

avatarjunior
inviato il 02 Maggio 2024 ore 13:52

Bellissima discussione. Mi aggrego.
La street è indubbiamente legata alla contaminazione tra autore ed ambiente.
E come tale è leggibile a più livelli come la comprensione e l'immersione dentro il proprio vissuto.
Se vivessimo a Tokyo, o a New York giusto per inserire un contesto descritto in decine di libri ed autori, capiremmo persino il periodo, le abitudini per Quartiere e le mode.
Poi la differenza tra giorno e notte urbani, poi tra un anno e l'altro ed ancora con l'ultimo filtro le scelte dell'autore.
Così come nella stessa nazione, ora, vivendoci vediamo più realtà di una persona che dovesse sfogliare un libro di immagini.
Credo anche che il ritmo della velocità della vita stia aumentando e così certe abitudini non risultano più attuali e generano sorpresa se fissati su fotografia.
Anche l'abitudine è una brutta bestia, la ricerca del nuovo, a tutti i costi, invece che del prezioso, del semplicemente naturale, dello schietto.
Non userei lo smartphone perché è pratico, lo userei perché è meno invasivo, ma dipende anche dai contesti, dalla popolazione.
Se hai bisogno di raccontare la tua visione, rischi di cadere nella versione tecnologica comune.
Se hai l'ansia del momento fuggente, se è più importante la documentazione e viene dopo la qualità interpretativa lo approvo.
Ma il mondo è così, c'è chi si prepara una vita per scalare e chi semplicemente parte e poi pensa all'attrezzatura.



avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2024 ore 14:13

Grazie allo smartphone sono riuscito cogliere l'attimo fuggente in condizioni di luce difficile dove l'AI a compensato in modo automatico il forte contrasto della scena ,
con le fotocamere tradizionali non sarebbe stato possibile.









avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2024 ore 14:37

Piccolo OT. Leggere Maurese vs Ombra Grigia è spassoso, un mondo a colori vs uno in bianco e nero. Un modo ingenuo per esprimere che mi state simpatici.

avatarsupporter
inviato il 02 Maggio 2024 ore 14:44

Se parliamo del prodotto. Beh mi sento di dire che sia un lavoro chiuso e monotematico.


Voglio dire.. dalle fotografie traspare una sezione di un certo tipo di Italia. Ben lontana dall'Italia che conoscono all'estero. Ben lontana da come e' effettivamente l'Italia.

E' un'italia triste e sconfitta quella che fotografa. Anche se la fotografia, invece, ne esce vincente.


E' l'Italia di Ghirri non la tua, la mia, la nostra o quella di tutti. Il bello della fotografia è proprio questo.

avatarjunior
inviato il 02 Maggio 2024 ore 14:45

Ma infatti, la maggior parte delle dispute è per fraintendimenti.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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