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Una semplice riflessione sull'estetica della fotografia chimica


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avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 9:31

Occhio... la cornice "incornicia"... pertanto ha una importanza assai superiore a quella che tu le tributi.
Poi, è ovvio, può accogliere in sé un Gauguin o una crosta qualsiasi... in quest'ultimo caso può far poco!

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 10:04

In definitiva hai una totale approssimazione da una parte e la completa perfezione dalla parte opposta... e in ultima analisi è da questa ampia disponibilità di opzioni che deriva questo mutamento della estetica fotografica cui faccio riferimento nel titolo del thread.

Questo è vero, ma d'altra parte qualcosa di simile è sempre successo con tutte le tecniche di rappresentazione e qui si entra nel campo del feeling personale con uno o l'altro sistema.
In fin dei conti è quello che permette di avere tuttora un'ampia gamma di possibilità espressive; se non fosse così, tutti i pittori lavorerebbero con gli acrilici, non esisterebbe più la pittura ad olio e le tempere sarebbero dimenticate da secoli.
Figuriamoci poi quelli che riescono ancora ad ottenere capolavori lavorando col "paleolitico" carboncino.
Il bello di avere più tecniche e strumenti a disposizione consiste proprio nel fatto di potersi esprimere con quello col quale abbiamo sviluppato il miglior feeling.

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 10:37

Niente di più vero. L'estetica è un fatto legato ad un'opera, non ad un supporto. Mi pare assurdo parlare di estetica legandolo all'analogico piuttosto che al digitale.
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Non vorrei essere presuntuoso ma io invito ad andare a Est e tutti guardano a Ovest.
Faccio un esempio facile facile... devo fotografare una persona che cammina: con la pellicola sono obbligato a usare 50 asa quindi diciamo che con 1/60 f 8 risolvo il problema, il soggetto è fermo e ho la PdC che mi serve.
Devo fotografare la stessa situazione col digitale... li parto da 100 asa ma vado tranquillo su 400 asa, tanto perdo nulla, a questo punto la coppia tempo/diaframma diventa 1/500 f 8 e ho risolto il problema, il soggetto è fermo e ho la PdC che occorre.
Le due foto sono uguali?
In teoria si... in realtà NO!
Perché?
Semplice!
Perché se osservi bene la foto a pellicola noti che il soggetto è fermo, si, ma le mani sono leggermente mosse e non solo: anche i piedi solo leggermente mossi... se invece osservi la foto digitale noterai che oltre al grosso del soggetto anche le estremità, cioè mani e i piedi, saranno congelati... da qui quella sensazione di immota rigidità di cui ho parlato all'inizio... da qui, quindi, anche la diversa estetica fotografica di cui al titolo.

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 12:28

Paolo, è verissimo quello che scrivi, ma non toglie che le medesime scelte possano essere fatte anche in digitale; anzi, mentre con la pellicola erano praticamente un obbligo, col digitale diventano una scelta, cosa che amplia le possibilità e magari, optando per la scelta "giusta" per quella determinata foto, viene fuori chi veramente sa "pensare" la fotografia e chi invece no.

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 12:47

@Paolo capisco il tuo ragionamento ma mi pare troppo semplicistico e fermo ad aspetti tecnici che esulano dal risultato comunicativo. Ti piace la pellicola e ok, ma soffermarsi solo sugli aspetti che dici mi pare semplicistico e di scarso interesse. Per questo ho cercato di elevare il discorso. Ma se vuoi riportarlo a come è partito ok, preferisco non parlarne . L'uso della pellicola oggi è una scelta laddove prima era obbligata. Oggi è più facile pensare in digitale, ma anche volendo rimanere con la pellicola ci si attrezza per ottenere il massimo è non vedo limitazioni oggettive alla comunicazione e all'estetica, ma solo al supporto. Quanto alla cornice, se riesce a cambiare il valore dell'opera, significa che questa vale meno della cornice

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 13:55

@Paolo Michael Reichmann (Luminous Landscape) predicava che le pellicole in b/n sono veramente digitali in quanto ogni granulo di bromuro di Ag o è colpito da un fotone o no. Una situazione a due stati, ossia digitale (0-1).

Una pellicola invertibile è molto più composita di una in b/n. Per cui potrebbe avere senso che la resa del colore cambi col tempo ASSOLUTO di esposizione. Sono sicuro della storia del 1/30s perché ai tempi comprai un modesto cavalletto e andai a fotografare viti e uva (da cui si ricava il "pincianèl" a 7°) a Montevecchia .
Montevecchia è una collina mitica in Brianza per chi sale in bici. Ci sono due strappi in salita esagerati. Li ho fatti per scommessa col 49x17 a 14 anni. Modestamente...;-)

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 14:09

Paolo, è verissimo quello che scrivi, ma non toglie che le medesime scelte possano essere fatte anche in digitale; anzi, mentre con la pellicola erano praticamente un obbligo, col digitale diventano una scelta, cosa che amplia le possibilità e magari, optando per la scelta "giusta" per quella determinata foto, viene fuori chi veramente sa "pensare" la fotografia e chi invece no.
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Appunto Daniele!
Ma se prima erano, per dire, 100 fotografi ad andare in giro per il mondo questi erano veramente interessati a quello che facevano e, trovandosi in difficoltà, cominciavano a cercare una via di uscita che alla fine, in trenta, forse, trovavano.
Oggi in giro per il mondo a fotografare, nelle maniere più disparate, sono in 100.000 Eeeek!!! ma di questi 100.000 sempre gli stessi 100 Eeeek!!!Eeeek!!! sono quelli davvero interessati e di questi 100 davvero interessati saranno sempre gli stessi trenta, forse, a trovare la soluzione Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!
Qual'è la tragica conseguenza?
Che il numero dei fotografanti è aumentato a dismisura, mentre il numero dei fotografi è rimasto lo stesso... o è cresciuto di pochissimo!
Ed ecco spiegato come si è creata anche questa nuova, diversa e per certi versi addirittura antitetica, estetica fotografica ;-)

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 14:17

Quanto alla cornice, se riesce a cambiare il valore dell'opera, significa che questa vale meno della cornice
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La cornice non cambia il valore dell'opera, la valorizza!
Poi, ripeto, se è un Gauguin questo sempre tanto vale (almeno fino alla prossima asta dove il suo attuale valore diviene la "base d'asta" in modo che chi di dovere riprenda almeno quello che ha investito l'anno prima ;-)), la crosta invece varrà di più incorniciata che nuda... ovviamente.

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 14:21

Paolo capisco il tuo ragionamento ma mi pare troppo semplicistico e fermo ad aspetti tecnici che esulano dal risultato comunicativo.
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Non esulano dal risultato comunicativo... lo modificano!
Ecco perché parlo di estetica della fotografia.

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 18:15

Paolo, capisco benissimo il tuo discorso, ma si ricade sempre nell'eccessiva visibilità accordata a chiunque in qualunque modo, tempo e luogo, perdendo così la necessaria scala di valori, che però è un problema diverso

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 19:00

Paolo, tutti noi capiamo molto bene il senso del tuo discorso, ma niente è immutabile nella vita e,se in fotografia il cambiamento che sicuramente è sotto gli occhi di tutti e conduce spesso verso una iperrealta' talvolta irritante e spiazzante, in altri campi il cambiamento si chiama banalmente progresso: non hai alcun dubbio ad essere contento , se ti capita oggi di ammalarti, ad avere disponibili terapie e strumenti nuovi, non hai alcun dubbio oggi quando sfrecci con la tua auto a sentirti molto più sicuro rispetto a soli 20/30 anni fa. Accetti di buon grado, tutti i giorni, di pagare un prezzo alla bellezza di certi gesti, lenti, romantici, immutati e che nella loro immutabilità ti tenevano al sicuro dallo scorrere del tempo. Ma questo prezzo lo paghi volentieri in nome del progresso. E non puoi accettarne solo un pezzo, solo quello che ti va: fa tutto parte della nostra vita che scorre. Non si possono ripetere certi gesti e certi schemi all'infinito.
Personalmente, nei confronti delle cose che cambiano, ho uno sguardo neutro. E, ti assicuro, che, negli ultimi 30 anni, la fotografia è cambiata molto meno di quanto siano cambiati altri settori.

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 19:45

Paolo, quel "leggero mosso" a cui ti riferisci, magari visibile solo in alcune parti del soggetto, quelle che si muovono piu' velocemente, verrebbe considerato dai piu', qui nel forum, un errore tecnico, se e' vero come e' vero che il mezzo a disposizione oggi consente di "congelare" perfettamente il soggetto.
Apro qui una parentesi: questa possibilita' e' relativamente nuova, consentita dai mezzi hardware e software grossomodo da una decina d'anni a questa parte. Non e' quindi propriamente attribuibile al digitale ma ad una sua evoluzione successiva. E il fatto che sia nuova implica che forse questa possibilita' e' stata acquisita senza essere ancora ben metabolizzata...
Avendo questo leggero mosso un effetto estetico, va da se' per quanto detto sopra che il mezzo tecnico ha imposto il cambiamento del canone estetico in chi ha recepito la nuova tecnologia. Chi come noi ha ancora la propria forma mentis incentrata sulla diapositiva, nota questa cosa.
Quanto detto a livello di fotoamatori, mi auguro che a livello autoriale ci siano altri criteri, oltre a quelli del vile attrezzo, per determinare le proprie scelte stilistiche



avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 20:49

La storia del 1/30s per ottimizzare le dia Kodak è vera, anche se qui non lo sa nessuno.
Ci sono buone ragioni chimiche anche.Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 21:06

Io ho seguito un po' questo 3d e il mio parere e' che se i mezzi cambiano anche i risultati lo fanno , se non altro perche' potendo fare cose che prima non potevo.... le faccio solo perche' posso farle.
Inoltre cambiano le persone che usano questi mezzi che portano nuove idee e nuovi pensieri.....
Cosa sia meglio/giusto non so ma sara' sempre cosi....

Posso fare il solito stupido esempio dell'altro mio hobby , la MTB.....
I passaggi nei percorsi di gara che si facevano negli anni 90 che facevano tribolare ,oggi si "volano" non ci si accorge nemmeno di averli fatti..... i mezzi nuovi....

I ragazzi hanno portato le novita' ,fanno cose che non ci si sognava nemmeno...... e piu' gente c'e' a farle e piu' novita' escono.
Con la fotografia e' e sara' la stessa cosa......
Poi non so poi se il mio neurone ha capito il senso del discorso ....... MrGreen

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 23:42

Tecnologia del mezzo di produzione e tecnologia del mezzo di fruizione hanno influenze sui risultati, sui costumi e sull'estetica dominante.
Il bastone del selfie o la fotocamera waist level producono ritratti diversi e diverse "assuefazioni" del gusto.
Il fatto di avere un telefonino con fotocamera a disposizione in ogni istante ha creato tipologie fotografiche nuove ed inimmaginabili 15 anni fa, nessuno prima avrebbe scattato foto al piatto servitogli in pizzeria oppure agli orari appesi alla porta di un ambulatorio.
La connessione telefonica costante a social di fotografia ha notevolmente cambiato la fruizione delle immagini, sia xi quelle amatoriali, sia di quelle di famiglia, sia di quelle giornalistiche (non solo la loro fruizione anche il loro approvvigionamento e spesso anche il loro furto), sia di quelle autoriali ed artistiche. Per queste ultime si pensi ad esempio al fatto di lavorare su serie o sulla singola immagine, nella fotografia social la modalità di fruizione accelerata spinge verso un certo tipo di estetica soettacolarizzata, completamente diversa da quanto si farebbe lavorando con l'intenzione di avere esito finale nel prodotto fotolibro o alla stampa ed esposizione a parete. Altro esempio potrebbe essere quello di progetti fotografici importanti recenti che sono andati nella direzione del lavoro di gruppo e condiviso e con approccio che faccia uso di materiale "vernacolare", il tutto forse a discapito della autorialità.

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