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Una semplice riflessione sull'estetica della fotografia chimica


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avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 9:09

finche' sui forum sentiremo ripetere le stesse frasi, riprese dagli stessi libri, scritti dagli stessi autori... credo che potremo essere ragionevolmente certi di non trovare arte.

Noto con disappunto come si sia caduti in un pensiero standardizzato. Se non hai letto quegli autori. Se non impari quei testi. Ma sopratutto se non li citi. Non fai vera fotografia.

Credo sia il male del secolo. L'argentico per forza di cose e' ben piu' artigianale. La standardizzazione delle attrezzature (sopratutto le piu' care) invece porta inevitabilmente ad un prodotto similindustriale.

Non puoi pensare di emergere (e progredire) come fotografo fino a che usi uno strumento cosi' verticalizzato. Al massimo la foto potra' stupire per la sua realizzazione, cosi' curata. Ma sara' sempre l'attrezzatura ad essere protagonista (anche se questo fatto non e' cosi' evidente da comprendere).

La foto di un insetto in volo e' critica da ottenere se la facciamo con una attrezzatura argentica. Pero' alla portata di chiunque possegga l'ultimo grido della tecnologia. Il punto pero' e' che otterremo fotografie tutte uguali. Tecnologia allo stato brado.

In sostanza se un appassionato ragionasse di piu' con la sua testa, seguisse un SUO percorso, invece di imbottirsi dei libri scritti dai mostri sacri (letti spesso senza comprenderli a fondo)ed inseguire l'ultimo ritrovato tecnologico, forse perderemmo un tecnico ma troveremmo un fotografo.

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 9:23

@Ibicus un invertibile a colori è un'emulsione complessa.
Misurare una cinetica significa vedere in quanto tempo una reazione ha raggiunto un grado di avanzamento desiderato.

Nella mia tesi avevo misurato la differenza di velocità di una reazione quando nel solvente l'idrogeno H di -OH dell'etanolo era stato sostituito da deuterio D (-OD). Effetto isotopico del solvente, neanche dei reagenti!

Ammesso che ai tempi io non abbia abboccato ad una bufala (ossia che per le dia Kodak 1/30s fosse ottimale), è giustificabile che Kodak desse quella indicazione.

In epoca più recente, Steve McCurry ha asserito di scattare anche a 1/20s i ritratti con la Kodachrome 64.
Ci sarà stato un motivo?

avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2023 ore 9:24

Un punto di vista interessante. Ma non buttiamo via il bambino insieme all'acqua sporca... il progresso serve sempre, anche nell'arte. O no? Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 12:32

Attualmente sto usando profili colore velvia/astia/provia nello sviluppo.
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Epperò Claudio... ti tratti bene MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 12:41

Poi c'è il parametro della gamma dinamica e della conseguente apertura delle ombre. Sarà pur vero che l'occhio umano legge bene nelle ombre, ma aprire le ombre appiattisce l'immagine e determina colori/contrasti innaturali dentro le ombre stesse: se in teoria con la fotografia digitale si può trasformare/migliorare l'immagine, questo vuol dire anche che si può peggiorarla anche molto.
*********************************

È precisamente questo il punto Claudio, alla continua ricerca del massimo risultato possibile ci si è affidati un po' troppo alla sola nitidezza, e questo ha lasciato indietro altri parametri, per esempio le sfumature sia nei colori che nei chiaro/scuri, che all'atto pratico sono almeno altrettanto importanti.

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 12:56

Ragazzi, io credo che il discorso di Claudio Cortesi sia ormai applicabile in tutte le arti: la perfezione tecnica stilistica, concettuale spesso rendono un prodotto meno riconoscibile, ricordabile, meno..."artistico" in senso lato. Ma voi avete memoria di designer italiani delle ultime generazioni che, grazie agli aiuti di programmi 3D possano definirsi memorabili? Continuiamo a essere circondati dagli oggetti disegnati da Vico Magistretti, Gio Ponti, Achille Castigluoni, Afra e Tobia Scarpa, Ferruccio Laviani ( quante volte in un bar avrete trovato la sua lampada Bourgie di Kartell?). Tutte firme degli anni 60/70.In architettura, le icone sono ancora Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, per non parlare degli epigoni dell'Europa del nord ( i teorici del less is more) come Eero Saarinen, Arne Jacobsen e poi i precedenti Walter Gropius, Feininger. La stessa Zaha Hadid, più moderna e purtroppo defunta, oggi avrebbe più anni di me e di te, Paolo.
Abbiamo in mente opere di "contemporanei" che lo sono relativamente come Renzo Puano, ultraottantenne e che, come giusto lavora in team con esperti e maghi della computergrafica o come Notman Foster più vicino ai 90 anni.
Per non parlare di oggetti di uso quotidiano: ricordiamo le Alfa Romeo di oggi o le splendide e magari, per certi versi ingenue disegnate da Pininfarina? La Tonale o il Duetto, magari osso di seppia del "Il Laureato"?La 500 di Marchionne o la 500 e 600 di Dante Giacosa? Le ultime Ferrari o quelle di Pininfarina. La Mercedes SL, la Pagodina o le perfette esecuzioni moderne frutto della asettica precisione di studi 3D? Pininfarina, Ghia, Bertone...e se vi chiedessi di ricordare una Volkswagen ricordereste il Maggiolino con le sue ingenuità, la sua scarsa abitabilità, la sua irrazionalità o un prodotto moderno con la sua fredda perfezione?
Se ci chiedessimo quale Mustang sappiamo evocare nel nostro immaginario penso che tutti ricorderemmo solo quelle del passato, magari quella con a bordo Paul Newman.
Forse stiamo solo imparando ad usare le nuove tecnologie...

C'è più poesia e arte in un mobile Cassina, Kartell degli anni "70 che nella fredda, ma più democratica realizzazione computerizzata di un designer Ikea? Io non lo so: se qualcuno ha più sicurezze di me....

avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:00

Paolo qui su juza c'è un utente (Raamiel) che avendo studiato approfonditamente i profili colore proprietari sony/canon ecc.. ne ha concluso che si possono modificare per ottenere i colori delle varie pellicole, kodak comprese, colore e bianco e nero. Hanno messo a punto anche profili simili al file del CCD leica monochrome.

Sono profili molto accurati che, solo dal punto di vista dell'equilibrio cromatico, imitano bene le pellicole, lasciando però nel file la gamma cromatica fornita dai sensori, da 9 a 15 stop. Anche per gli altri aspetti si ha sempre a che fare con un file digitale, dove ognuno delle migliaia di parametri si può regolare da zero a infinito, con tutte le possibilità plasticose di cui si parla qui.


avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:11

...Forse stiamo solo imparando ad usare le nuove tecnologie...


Claudio, mi sembra di poter affermare che la tecnologia non solo ci prende la mano, ma causa anche dipendenza.
Ricordo una scena del film Balla coi lupi, in cui un indiano indica il fucile chiedendo al soldato "Ma tu questo lo sai costruire?" Il soldato dice di no e allora l'indiano dice: "Allora non mi interessa." Infatti arco e frecce se le costruiva da solo.
Noi siamo in una società in cui basta che vada via la corrente elettrica per precipitare istantaneamente nel caos più completo.

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:24

Claudio: ed è un male? È un bene? Non saper costruire ciò di cui si abbisogna per vivere è un male?
O è più giusto porsi il problema dell'uso che se ne fa

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:27

In sostanza se un appassionato ragionasse di piu' con la sua testa, seguisse un SUO percorso, invece di imbottirsi dei libri scritti dai mostri sacri (letti spesso senza comprenderli a fondo)ed inseguire l'ultimo ritrovato tecnologico, forse perderemmo un tecnico ma troveremmo un fotografo.
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Ineccepibile caro Salt ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:31

In epoca più recente, Steve McCurry ha asserito di scattare anche a 1/20s i ritratti con la Kodachrome 64.
Ci sarà stato un motivo?
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Oddio Valerio se è solo per questo io ho realizzato dei ritratti anche con 1/8 Eeeek!!! il motivo però era quello più prosaico in assoluto... c'era davvero poca luce!

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:35

Beh,se c'è poca luce non c'è niente da fare o si alzano gli iso o si scende con i tempi. E oggi si può scendere di più grazie ai sistemi antivibrazioni. Non ci vedo niente di epocale nell'affermazione di McCurry da commentare..
Se vi si riallaccia al discorso della non reciprocita, anche per la pellicola, siamo ancora nel limiti

avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:39

...Non saper costruire ciò di cui si abbisogna per vivere è un male?
O è più giusto porsi il problema dell'uso che se ne fa


Giusto come dici, ma la società tecnologica è più fragile, meno resiliente come oggi va di moda dire.
La società degli anni settanta, quella del kodachrome e degli anni ottanta, quella della velvia erano più creative e la gente era meno ligia al mainstream, a seguire le stupidaggini della televisione. Era più libera. Qui si parla dopo anni di fare uno sciopero generale a ottobre. Lì si diceva Sciopero! e 100000 persone scendevano in piazza il giorno dopo. La creatività va sempre d'accordo con lo scarso controllo, anche per questo l'analogico ha il suo fascino, perché c'è meno controllo sui parametri. Prova a cercare l'arte nelle società governate da dittature.

Quindi la povertà della fotografia contemporanea non è dovuta solo alla tecnologia digitale.

Parliamo delle foto acchiappalike, la corsa alla foto con wow con colori ipersaturati va tanto di moda perché i social stabiliscono forme di controllo più efficaci di prima.

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:53

Claudio: ed è un male? È un bene? Non saper costruire ciò di cui si abbisogna per vivere è un male?
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Non è né un bene né un male caro Claudio, è solo la logica conseguenza del fatto che il Sioux di Balla coi Lupi aveva bisogno, per vivere, di molte meno cose di cui abbisognamo noi al giorno d'oggi e quindi per lui era relativamente facile imparare a fare le quattro cose che gli occorrevano.
Per fare un esempio banale: per trasportare le sue cose un Sioux, i pellerossa erano notoriamente nomadi, aveva bisogno di un cavallo e un travois... prova a pensare di quante cose abbiamo bisogno noi solo per un semplice trasloco, un furgone, se non un camion, un paio di scaricatori, una o più strade, la benzina, il bollo, le gomme, il meccanico, il gommista e poi il superbollo, il biglietto autostradale... insomma non la finiamo più!
Possiamo fare tutto noi?
In teoria si... ma in pratica?

avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:55

Certamente. Non è un caso che Photoshop sia figlio di questo tempo. Quando non c'era eravamo insoddisfatti delle stampe cibachrome con 3 stop di gamma dinamica. Ma eravamo forse più autonomi e creativi. Allora per ottenere uno scatto dinamico era dura, ma non dipendevamo da tutta questa elettronica.



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