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Una semplice riflessione sull'estetica della fotografia chimica


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avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 13:54

Ieri mi è capitato, a onore del vero è ri-capitato tra le mani un volume che possiedo da almeno quindici anni ma che non sfogliavo da tempo immemore: si intitola LUCI SULLA TERRA, edizione White Star, e raccoglie 170 fotografie, vincitrici o segnalate, del famoso concorso Wildlife Photographer of The Year degli anni '80 e '90 del secolo scorso... a parte una o due (che sono di matrice digitale) sono tutte fotografie da diapositiva.
Ebbene anche per me, che comunque fotografo solo con la pellicola, è bello vedere, scoprire, per meglio dire riscoprire a quale livello di bellezza e raffinatezza estetica, oltre che di perfezione tecnica, si può arrivare anche solo con sensibilità che non superano praticamente mai le 100 ASA.
Questo, ovviamente, senza considerare che la poesia di quelle fotografie oggi non la ritrovi neppure nelle fotografie che, OGGIGIORNO appunto, vincono o sono segnalate in quello stesso prestigioso concorso.
Da un punto di vista più squisitamente tecnico inoltre va rimarcato, quale ulteriore spunto di riflessione, il fatto che a parte una fotografia ripresa con 1/2000 di secondo, quattro con 1/1000, e una decina - al massimo - riprese con 1/500 di secondo tutte le altre sono state immortalate con tempi di posa che, nel caso dei più brevi, oggi nessuno adopererebbe neppure per eseguire dei ritratti posati in studio.
Da ciò consegue che NESSUNA di quelle fotografie riporti all'osservatore quella sensazione di immoto congelamento tipico delle fotografie moderne, tuttavia la sensazione di dinamismo, di frenesia vitale, di naturalezza, la poesia insomma che quelle immagini esprimono è qualcosa che al giorno d'oggi è semplicemente dimenticato, oserei anzi dire sconosciuto, perso com'è nell'oblio del tempo!
Chiaramente questo thread non va inteso come l'ennesima sterile diatriba chimico vs digitale, esso anzi vuole essere solo un invito a discutere, in maniera pacata, di sensazioni, di emozioni e perché no anche di soddisfazioni che si provano fotografando, e anche se la mia scelta, vecchia di oltre quattro decadi, a favore della diapositiva quale personale mezzo espressivo resta latente in sottofondo, cosa questa nota peraltro a tutti coloro i quali mi conoscono, non deve divenire argomento centrale della discussione che, invece, io vorrei riguardasse piuttosto la fotografia chimica nel suo complesso.

Grazie dell'attenzione e buon pomeriggio a tutti...

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 15:11

Questo è un topic molto interessante.
Io non posso parlare a livello paesaggistico perchè è un genere che non mi appartiene e interesa poco.
Però il topic è bello perchè mette in risalto un evoluzione del gusto e della rappresentazione che effettivamente c'è e c'è sempre stato.
Banalmente i tempi secondo me cambiano, non è solo un evoluzione tecnologica, ma anche un modo di fruire la fotografia e il pubblico di riferimento che è diverso.
Faccio un esempio banale ma secondo me significativo: nella moda in passato non si sarebbe mai fatto una foto dall'alto o comunque molto difficilmente, ora a volte le si vedono perchè l'occhio del pubblico si è abituato all'immagine selfie dall'alto.
La così detta fotografia "bassa", quella fatta tutti i giorni influisce anche sul gusto e sulla percezione del pubblico e questo ovviamente influenza la fotografia più "autoriale" (passami il termine) che giustamente è permeabile al cambio della società
E' qualcosa che anche con la pittura si è visto negli anni, le cose cambiano, cambia la società e giustamente questo influenza anche il modo di rappresentare le proprie idee e il mondo sia a livello artistiche che più prettamente documentaristico.
La tecnologia ovviamente influisce perchè cose che prima difficilmente era possibile fare sono diventate più semplici e di conseguenza si aprono nuove strade e si va in direzioni differenti.
Non meglio o peggio, ma differenti.
Il mio approccio alla fotografia non è solo estetico, mi piacciono i lavori che hanno sotto delle idee, ma se penso a un certo modo di rappresentare anche il paesaggio non posso non pensare a Ghirri che tanto ha influenzato in Italia autori che sono passati a una fotografia di un certo tipo, con colori più tenui, luoghi non scenografici dal punto di vista della bellezza naturale, da qui altri hanno mischiato le cose con l'approccio più stile franco fontana a livello cittadino creando foto geometriche a volte "slavate" con riprese di punti della città che tempo fa sarebbero stati considerati solo anonimi

user109536
avatar
inviato il 02 Agosto 2023 ore 15:41

Paolo fai qualche esempio concreto perché io, che arrivi dalle dia e dalla pellicola l'immoto congelamento nelle foto attuali proprio non lo vedo.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:18

Concordo sul fatto che qualche esempio aiuterebbe a capire la questione del "congelamento".
Da parte mia rilevo spesso una generale "chirurgicità" del digitale, che talvolta sfocia in una mancanza di naturalezza della visione. Ma la questione del "congelamento" mi piacerebbe cap irla meglio.
Comunque il topic si annuncia interessante e seguo.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:20

Beh Madrano basta guardare le millanta fotografie di uccelli, ora anche di insetti, in volo... non ne trovi una - che sia UNA - che presenta anche solo un minimo di mosso residuo neppure sulla punta delle ali!
Francamente sembrano tutte imbalsamate... senza contare che restituiscono la sensazione, assai sgradevole, di sembrare fatte di plastica.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:20

Le impresso i che riporti possono anche essere influenzate da semplice nostalgia. Lr cose cambiano, la fotografia di evolve e la contemporanea oggi fa vedere cose con una modalità che prima non era pensabile. Non c'è meglio o peggio ma un adattarsi del modo di raccontare oltre che dei temi. In distanza ti forse ti soffermi sul cambiamento da analogico a digitale ma forse c'è dell'altro, incoraggiato o favorito anche dal nuovo mezzo. Mzz ad anche ora i 100 iso sono migliori , i tempi incidono sul risultato (non solo nel rapporto fermo/mosso ma in rapporto al numero di emozioni che attraversano un viso in un certo tempo ad esempio)

avatarsupporter
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:24

seguo con interesse

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:26

Le impresso i che riporti possono anche essere influenzate da semplice nostalgia.
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In linea di principio potrebbe anche essere, nel mio caso però non è così semplicemente perché in quello che per un nostalgico è il "bel mondo antico" io ci vivo ancora, per cui...

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:32

Caro Paolo, i tempi cambiano, bisogna cambiare tutto perché tutto rimanga come prima….ma non è possibile. Di immagini ce ne sono, e ne circolano, “infinite”, tutti mettono i “like”, grande onore e riconoscimento!!! Giudica chi non sa cosa sia una foto, pertanto il gusto è cambiato (è fondamentale stupire, anche con “schifezze”). Oggi si ascolta la 9' sinfonia di Beethoven dal cellulare….e la si giudica pure! Altro che vinili ed amplificatori valvolari! Nella fotografia peggio, si “ammira” Ansel Adams (e non solo) dal cellulare e lo si giudica, come le foto di cissachi.
Tu continui con le dia, io continuo a stampare in bianco e nero, cercando di raggiungere (con i mezzi attuali) la “sensazione” che si provava di fronte ad una stampa fatta da un negativo di grande formato….magnifica, per chi la sa cogliere. Chi nota ed apprezza le diverse interpretazioni di un notturno di Chopin date da Pollini o da Benedetti Michelangeli? La stragrande maggioranza (quella che mette i like) no, ma qualcuno si (spero ancora molti, anche se silenziosi), ed è per questo che vale la ricerca della qualità, anche se non è…..una cosa democratica e, soprattutto, non porta i like!!!
Scusami, Paolo, ho abusato della tua pazienza. Buona serata.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:34

Tempo fa ci fu una lite tra Bonami e Sgarbi legata alla biennale di Venezia del 2003
Bonami escluse un autore dicendo che a suo modo di vedere non era contemporaneo e quindi non centrava con la biennale, Sgarbi asseriva che essendo vivo era per forza contemporaneo anche se si rifaceva al passato.
La discussione era interessante perchè un cambiamento non è totale dall'oggi al domani, ci saranno autori rivolti al futuro, autori che magari restano anacronistici e autori ancora legati al passato.
E' normale che in tutti i periodi storici correnti e modi di lavorare si sovrappongano.
Nessun movimento nasce e muore in una data precisa, il tempo poi aiuta la classificazione, ma è solo questo una classificazione.
Per fare un esempio cito:

Ci si divide su dove collocare il punto finale del movimento surrealista: sicuramente, la fine della seconda guerra mondiale (1945) e la morte di Breton (1966) hanno segnato dei punti di svolta importanti nella storia del surrealismo, che però annovera esponenti anche nella seconda metà del Novecento (come i pittori Fabrizio Clerici, William Girometti, Licurgo Sommariva) e continua ancora oggi ad essere una realtà artistica vitale



ricerca della qualità

Mi permetto una precisazione la ricerca della qualità non è solo tecnica, ma più che altro legata al lavoro.
Puoi fare stampe bellissime ma se la ricerca è solo estetica sicuramente il lavoro sarà bello da vedere, ma per me la qualità è intesa in modo più complesso.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:37

"Chi nota ed apprezza le diverse interpretazioni di un notturno di Chopin date da Pollini o da Benedetti Michelangelo?"

A questa bellissima domanda non posso che rispondere con un timido "io" Sorriso

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:39

Faccio un esempio banale ma secondo me significativo: nella moda in passato non si sarebbe mai fatto una foto dall'alto o comunque molto difficilmente, ora a volte le si vedono perchè l'occhio del pubblico si è abituato all'immagine selfie dall'alto.
La così detta fotografia "bassa", quella fatta tutti i giorni influisce anche sul gusto e sulla percezione del pubblico e questo ovviamente influenza la fotografia più "autoriale" (passami il termine) che giustamente è permeabile al cambio della società
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Esempio molto interessante caro Matteo, la risposta però ritengo che sia anche abbastanza semplice.
Nella fotografia pre Rivoluzione Digitale l' imperativo categorico era quello di restituire una immagine quanto più possibile"neutra", in modo che l'osservatore potesse farsi una idea quanto più possibile"veritiera" di quanto stava osservando.
Ecco perché nella Moda, come anche nel Ritratto, le inquadrature dall'alto e dal basso erano rigorosamente sconsigliate, questo proprio perché restituiscono una visione, deformata dalla prospettiva, che mal si attaglia con l'esigenza primaria di una documentazione quanto più possibile oggettiva.
Oggi invece viviamo nel mondo degli influencer, ai quali non interessa restituire un messaggio oggettivo ma esclusivamente soggettivo, OSSIA IL PROPRIO.
Viviamo in un'epoca che è il Festival dell'Egocentrismo più esasperato... e questa sorta di disinformazione imperante è solo una delle conseguenza di questo mutamento, forse irreversibile, del sentire comune.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:44

Ecco perché nella Moda, come anche nel Ritratto, le inquadrature dall'alto e dal basso erano rigorosamente sconsigliate, questo proprio perché restituiscono una visione, deformata dalla prospettiva, che mal si attaglia con l'esigenza primaria di una documentazione quanto più possibile oggettiva.

Falso era solo per motivi estetici e nella moda non si è mai cercato di fare qualcosa di neutro nè minimamente oggettivo anzi gli esempi si sprecano, basta vedei i grandi nomi anche del passato e le pubblicazioni harper's bazaar per notare dove non fosse assolutamente una questione di oggettività ma solo di ricerca estetica ben precisa.
Ci sono state scelte ben precise nei vari periodi su luci e sfocati che in un certo periodo non erano accettabili
Ma l'oggettività non è mai interessata

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 16:46

Credo che la catena dell'immagine digitale sproni più o meno consciamente alla ricerca della nitidezza (il famoso 100% a monitor), che porta a concentrarsi sul singolo pixel e ad appassionarsi alla nitidezza.
Con la pellicola invece si sa già che ogni ingrandimento è un deterioramento. Il che non vuol dire che una volta non si desse importanza al dettaglio ma la prospettiva è diversa.
A proposito: il 100% con la pellicola che cosa potrebbe essere? La stampa a contatto?

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2023 ore 17:06

Falso era solo per motivi estetici
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Sbagliato!
Puoi chiamarlo come vuoi ma il risultato non cambia: una fotografia ripresa dall'alto così come una ripresa dal basso restituirà sempre una immagine disarmonicamente soggettiva, quindi esteticamente brutta.
Punto.

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