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Rincorrendo la Via Lattea


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Rincorrendo la Via Lattea, testo e foto by Maurizio Pignotti. Pubblicato il 29 Febbraio 2012; 107 risposte, 45690 visite.





Tutto è iniziato questa estate, nel periodo in cui il clima e la visibilità della nostra galassia è all'apice. Per i pochi che non lo sapessero la via lattea altro non è che una galassia, cioè un agglomerato di stelle e polveri cosmiche con una forma a spirale. In uno dei suoi bracci si trova il nostro sistema solare e il nostro pianeta la Terra... ebbene si ci troviamo proprio nel bel mezzo della via lattea. Sin da ragazzo sono sempre stato un appassionato di astronomia, ho posseduto alcuni telescopi e ho fatto un po' di fotografia astronomica, ma con tecnologie molto inferiori rispetto a quelle di oggi. Il fascino del cosmo mi ha sempre catalizzato in tutte le sue sfaccettature.

Amo la fotografia naturalistica in particolare paesaggistica, spesso mi trovo in vetta o a valle a scattare foto come un matto, ma poi ho scoperto la mia vera strada,il paesaggio in notturna. Insomma fotografo ad orari impossibili e con clima non sempre favorevole. La fotografia notturna secondo il mio modesto parere è molto più complessa rispetto a quella diurna, diciamo particolarmente difficoltosa e molto tecnica. I fotografi che più mi hanno ispirato a questo genere sono Marc Adamus e Alex Cherney, li considero dei guru nel settore (anche se molti criticano il loro modo di lavorare,ma vorrei vedere una foto che si avvicini alle loro,anche post prodotte,non e' facile credetemi).




Ho iniziato a scattare in notturna le prime foto già nel dicembre 2010 ottenendo discreti risultati ma, guardando le foto dei grandi artisti prima menzionati in particolare Cherney, vedevo la strabiliante bellezza della via lattea come sfondo in un cielo colmo di stelle e soggetti in primo piano sempre particolari ed armoniosi nel contesto della foto. Quindi con la testardaggine tipica del mio carattere mi sono messo sotto, cercando di capire come poterla fotografare, in che modo e con quali soggetti .Dopo vari esperimenti e ricerche ho capito che ci sono alcune cose fondamentali ed imprescindibili per ottenere un risultato decente. Il primo è nel tipo di fotocamera da utilizzare, naturalmente una reflex, e che sia full frame. Il sensore di maggior grandezza garantisce migliori risultati; è molto importante anche il livello di alti iso che il corpo macchina riesce a gestire.
Un prodotto di recente costruzione con tecnologia migliorata puo' garantire scatti di ottimo livello anche a 6400 iso. Subito dopo è fondamentale un'ottica molto luminosa che abbracci un ampio angolo di campo, diciamo un 14mm f/2.8 è più' che sufficiente, l'importante è che abbia buona nitidenza anche a diaframma aperto. E' necessario anche un treppiede per tenere ben ferma la fotocamera durante le lunghe esposizioni, un remote control per controllare la fotocamera senza toccarla evitando microvibrazioni e infine è consigliabile bloccare lo specchio della fotocamera.

Questa è l'attrezzatura per svolgere il lavoro, ma chiaramente non basta, ci sono molti altri accorgimenti da seguire. Ad esempio un cielo con bassissimo inquinamento luminoso, cosa molto rara di questi tempi, una luna assente, un cielo terso con scarsa percentuale di umidità. L'alta quota offre sempre condizioni di cielo migliori rispetto alla pianura. Assenza di raffiche di vento, le microvibrazioni comprometterebbero non poco la qualita' dello scatto, in ultimo metto una buona conoscenza della posizione delle costellazioni in base all'orario ed alla stagione in atto. Sapere in anticipo dove si troverà la via lattea può essere un vantaggio i termini di composizione della foto. Ci sono molti software che possono dare la posizione della via lattea in base al giorno e l'ora richiesta.




C'è anche un altro componente aggiuntivo ma non strettamente necessario per catturare la via lattea, è un inseguitore equatoriale, cioè un meccanismo che permette di eludere la rotazione della terra ed evitare il mosso delle stelle anche con lunghe esposizioni. In questo modo si può incidere molto di più sul sensore le polveri e i dettagli della via lattea, questo tipo di foto necessita però di una doppia esposizione, una per il sogetto statico e l'altra per quello in movimento. Molti pensano che la fotografia con doppia esposizione non sia una foto, io invece credo che sia un completamento della foto e che arricchisca il ventaglio della gamma dinamica. L'importante e' che gli scatti siano ravvicinati nel tempo e fatti dalla stessa angolazione visiva.

Mi sono autocostruito una tavola equatoriale seguendo un progetto visto online e devo dire che rispetto ad un inseguitore dal costo medio di 600/700 euro c'è un risparmio enorme. Per le prime foto, non avendo un'ottica molto luminosa (Sigma 12-24mm f4.5-5.6), ero costretto ad usare l'inseguitore altrimenti il segnale luminoso della via lattea era poco inciso. In seguito ho aggiornato la mia attrezzatura e sono riuscito a farne a meno, ma vorrei provare la tavola equatoriale col nuovo corredo, credo che i risultati sarebbero strabilianti.




I tempi di esposizione sono molto importanti: se non si usa l'inseguitore difficilmente si possono superare i 30 secondi di esposizione, altrimenti il mosso delle stelle e' visibile. Penso che l'ottimo sia 20 secondi per ottenere una stella perfettamente puntiforme, usando chiaramente ottiche grandangolari da 12/14mm. Altra cosa fondamentale è l'utilizzo degli alti iso, con la canon 5D Mark III scatto anche a 6400iso, ma bisogna usare un po' di tecnica per abbassare il rumore. Con l'inseguitore invece bastano 800/1600ISO, in modo che il segnale sia buono e il rumore molto ridotto. La post produzione è molto importante in questo genere di foto: se ben fatta rende migliore la foto altrimenti si rischia di peggiorarla notevolmente. Ci sono software specifici per eliminare il gradiente, o per fare lo stacking, ma qui andiamo su discorsi complessi che non starò ad elencare in questo articolo.

Dal luglio 2011 fino alla fine di ottobre ho rincorso la via lattea in ogni modo, spostandomi da una vetta all'altra dei monti sibillini, incontrando lupi, cinghiali, camosci, scoiattoli. Una cosa affascinante! Una volta in piena notte da solo, "perche' io faccio tutto in solitaria", mi sono sentito battere sulla schiena più volte, girandomi di scatto mi sono accorto che un gruppo di pipistrelli avevano preso di mira il lampeggiatore rosso che portavo sulla nuca, roba da pazzi, un altro sarebbe morto di infarto. Muoversi nel buio completo della notte da solo non è affatto facile. La mia uscita più proficua è stata la notturna al lago di pilato, un lago di origine glaciale situato a 2000 metri di altezza, un posto da mozzare il fiato, di notte ancora di più. Credo di essere uno dei pochi se non l'unico ad aver effettuato una notturna completa in solitaria al lago di pilato. Il problema è che li è severamente vietato piazzare tende, conoscendo le guide ufficiali del parco nazionale volevo evitare di violare le regole, così informandomi un po' ho trovato una caverna naturale dove poter passare la notte. Una cosa incredibile, ho acceso pure il fuoco... mi sembrava di essere Bear Grylls dell'ultimo sopravvissuto! Alle tre del mattino è venuto un lupo a rompere le scatole, puntando la torcia e facendo rumore è scappato, poi ad una certa ora si è affacciato uno spicchio di luna ad illuminare la caverna: una cosa indescrivibile.




Arrivare sin lassù è stato veramente difficile: 6 ore e mezza di cammino con un dislivello di 1200 metri e 25 kg di attrezzatura sulle spalle da solo. C'è un piccolo aneddoto che voglio raccontare: mentre io salivo tutti gli altri scendevano e molti mi domandavano... ma è tardi per andare su? E io rispondevo ci dormo! La gente mi guardava con un misto di invidia, ammirazione e anche preoccupazione. Ad un certo punto una coppietta di fidanzati vengono verso di me chiedendomi aiuto, la ragazza si stava disidratando, sono andati al lago senza acqua cose da pazzi...dono loro gentilmente una parte della mia riserva d'aqcua, mi faceva veramente pena quella ragazza. Sapevo che arrivato sin lassu avrei bevuto l'acqua del lago, acqua purissima, bisogna fare attenzione però a non ingerire il chirocefalo marchesoni, esemplare unico al mondo di gamberetto presente nel lago.

Un'altra uscita indimenticabile è stata sul passo del Fargno con davanti una vista incredibile. Il paretone nord granitico del monte Bove si inclinava nella stessa direzione della via lattea, nel pian grande di castelluccio invece avevo perso le speranze, nuvole e raffiche di vento mi impedivano di fare qualsiasi cosa. Ad un certo punto come per miracolo si ferma il vento e si apre il cielo, dalle nuvole sbuca una via lattea a dir poco imponente e luminescente, sembrava il libro delle favole. Sulla vetta del monte sibilla a 2150 metri di altezza incontro casualmente il mio amico Michele Sensini, guida ufficiale del parco nazionale. Quando gli dico che passerò la notte in vetta a fare un reportage sulla via lattea mi guarda e mi dice scherzosamente "tu sei pazzo"...poi ci lasciamo con una foto insieme.
Ai pantani di accumoli i pipistrelli mi attaccavano a mia insaputa, alle lame rosse un gruppetto di cinghiali si avvicinava (per mandarli via ho acceso tutte le torce e abbaiato come fossi un cane) infine nell'altopiano di macereto sono riuscito a concludere il reportage con l'arco galattico,coprire a 360° tutta l'estensione della via lattea, una cosa molto difficile da mettere in pratica. Questa foto è stata molto apprezata in molti lidi, la via lattea dal Fargno è stata premiata dal National Geographic.





Maurizio Pignotti è nato a Civitanova Marche, una cittadina della riviera adriatica, in linea d'aria piuttosto vicina all'appennino marchigiano, dove si trova il parco nazionale dei Monti sibillini. Ha 43 anni, il suo lavoro da imprenditore è nel settore delle fonti energetiche rinnovabili Fotovoltaico. Le sue originarie passioni, sin dall'eta' di 9 anni, erano l'astronomia e la fotografia astronomica con telescopio. Da sempre amante della natura e della wilderness, le montagne ed il mare vicini gli hanno dato la possibilita' di apprezzare la natura e le sue bellezze. Affezionato escursionista nei vari itinerari dei sibillini e sempre accompagnato dalla fotografia; la prima reflex è stata una Pentax me super a pellicola, il passaggio al digitale risale all'estate 2003. Appassionato anche di tecnologia e software, nel 2010 ha deciso di mettere online le sue fotografie, dedicate in maniera particolare alla catena dei monti sibillini, con un sito personale www.mauriziopignotti.com



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avatarjunior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 9:22

che spettacolo!!
reportage veramente stupendo.. il 360 è impressionante!!
complimenti per le bellissime foto!!Sorriso

avatarjunior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 9:33

Stupendo, tutto stupendo, l'ho letto tutto d'un fiato! e mi immaginavo la situazione mentre tu la raccontavi! veramente esperienze bellissime! complimenti per la tenacia e per la passione che ti porta a risultati incredibili, lodevoli! potresti dirmi quali software ci sono per trovare l'esatta posizione della via lattea? per caso Stellarium? Grazie e complimenti ancora!

avatarsenior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 9:38

mamma mia, me lo sono divorato questo articolo! complimenti per la tecnica, la tenacia e la dedizione! nel mio piccolissimo scatto anch'io in notturna e so quanto sia dispendioso proprio anche a livello fisico ;-)

avatarsenior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 9:49

notevole il lavoro in tutto. la prima e la quarta superlative. complimenti ciao
ma hai già la 5D MarkIII ?????MrGreen

avatarjunior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 9:49

complimentissimi!!! il tuo lavoro è stato ripagato alla grande da questi scatti straordinari.
grazie per averli condivisi con noi

avatarsenior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 9:50

WOW!! Complimenti Maurizio!!

Reportage spettacolare e immagini mozzafiato!!

Davvero davvero bravo!!

avatarjunior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 9:51

Questa tua experience mi ha completamente coinvolto, foto spettacolari ma soprattutto le atmosfere che hai vissuto devono averti lasciato il segno, complimenti!!!!

Claudio Pia Sorriso

avatarjunior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 9:54

Un reportage e racconto davvero bello...
Hai vissuto tante avventure in tuo questo progetto, e ti dico che hai fatto bene perchè è davvero un lavoro superlativo...
Complimenti davvero
Ciao Maurizio

avatarsenior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 10:02

Mi inchino a codesta meraviglia. Solo complimenti, e grazie per questa meraviglia.

avatarjunior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 10:12

...Che dire, scatti superbi come anche l'articoletto! A pensare quel che hai vissuto fa sognare... Sorriso
Complimenti! ;-)

Ciao,

Alex

avatarjunior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 10:13

Complimenti davvero! Bel reportage e foto spettacolari!Sorriso

avatarjunior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 10:13

Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!
Grandioso!!!

...a leggere il reportage e guardare le foto mi son commosso... Sorry

avatarsupporter
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 10:21

Indescrivibile.... complimenti per il coraggio e la caparbietà che hai nell'inseguire il tuo sogno!

avatarsenior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 10:36

Splendido e appassionante articolo (per non dire degli scatti.. Eeeek!!!) complimenti!

avatarjunior
inviato il 29 Febbraio 2012 ore 10:40

Impressionante. Uno dei migliori articoli che ho letto qui sul sito. E le foto sono veramente eccezionali. Complimenti!!!
Puoi postare un link per la tavola equatoriale fai da te? Mi stuzzica molto...





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