RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

club dei fotografi 3


  1. Forum
  2. »
  3. Blog
  4. » club dei fotografi 3





avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 19:01

“Od anche, piú intimamente, nei momenti e nei luoghi di crisi dell' animo d'ognuno.
Il fotografo in entrambi i casi fissa l'intensitá piú alta di quel battito soltanto quando è partecipe del dolore del mondo.

Credo che la fotografia Vera, che tende al Vero, sia sempre il riflesso d'una ossequiosa condivisione/partecipazione al dolore ...”
Non limiterei la questione al dolore ma sono d'accordo.

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 20:33

Si Biga hai ragione e condivido, ... e Ti propongo una ulteriore limitazione: secondo Berengo Gardin la vera fotografia è quella che non ha subíto interventi di post-produzione, quella non manipolata ... quando questa manipolazione non è dichiarata la foto per Gardin è falsa perché non trasmette ció che il fotografo ha visto... la foto non puó finanche esser piú definita tale e diviene "illustrazione".

Allora la Veritá ( pur qui una categorica premessa d'esclusione del Nichilismo ...) effettivamente non la si puó riguardare unicamente secondo una determinata accezione ... sia essa quella d'una esatta corrispondenza di visione sia quella di partecipazione al dolore sia essa citazione per assenza intrinseca di linguaggio e non traduzione del Reale (Barthes ...), sia [...] ...

e Ti chiedo : c'è qualcosa, a Tuo giudizio, di sovrastrutturale nella dimensione assoluta del Vero che, al di lá del limite d'accezione, entro la Fotografia, permane?
Una permanenza della Vera Fotografia che reinvii immutabilmente al suo stesso carattere di Veritá?

Caratteri di permanenza che colmino l'abisso temporale nell'attribuzione di senso e tanto piú l'Ambiguitá inesorabilmente indotta dalla discontinuitá intrinseca alla scelta dell'istante (?) ...

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 20:53

Berengo écin ottimo fotografo che ha sempre lavorato in un certo modo e giustamente porta avanti le sue idee, ma quelle écin po' una sparata che lascia il tempo che trova

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 21:01

Ben-G, hai per caso letto "Pensare al non vedere - Scritti sulle arti del visibile" di Derrida?
A giudicare da come scrivi sembri uno che ha un bel bagaglio.

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 21:28

Ben temo di non aver capito cosa tu intenda con “Caratteri di permanenza che colmino l'abisso temporale nell'attribuzione di senso e tanto piú l'Ambiguitá inesorabilmente indotta dalla discontinuitá intrinseca alla scelta dell'istante”

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 21:43

Ti sta chiedendo se si può risalire a dei caratteri di permanenza all'interno della dimensione del Vero nella Fotografia. Permanenza che vada a colmare la temporalità, quindi l'attribuzione (arbitraria) di senso e l'ambiguità dovuta alla discontinuità (frammentazione del Reale, o della sua interpretazione) nella scelta di un istante determinato.

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 10:55

Se ho capito bene direi di sì e che è proprio quel carattere di permanenza che da valore ad una Foto, distinguendola da una foto. Se ho capito bene…

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 11:19

L' ininterrotto istante, mi concederete l'ossimoro, potrebbe essere uno spiraglio (uno dei possibili caratteri di permanenza), una possibile crepa : la contemporaneitá quale elemento 'destruens' di quella ambiguitá della fotografia che le deriva dal discontinuo, non tanto quale avversione al logocentrismo come indica Deridda, quanto fenomenologia basilare, minima, della intuizione discorsiva di cui la fotografia si avvale per ampliare il suo profilo semiotico :







" [ ... ] 1. La foto verità. A pagina 74 c'è forse la foto più straordinaria della raccolta. Il breve saggio che accompagna la foto si intitola "Dal balcone", e si concentra appunto sulla casa, dove sono ambientati svariati scatti.
Questo è decisamente poco noto, ma appartiene a un grande maestro: René Burri.
È il 1985, eppure sembra un'immagine contemporanea scattata con uno smartphone.
Siamo sul balcone di casa Levi in corso Re Umberto 75, a un piano alto, in un tardo pomeriggio qualsiasi.
Lo scrittore sta appoggiato con la schiena al lato corto del bancone, a braccia conserte, con il corso alle spalle.
E sopra di lui c'è un cielo bianco, dove la luce ha bruciato i profili delle case, vagamente arancioni per effetto dell'esposizione.
Levi indossa una polo beige e un pullover senza maniche.
La particolarità di questa foto è che non sembra una foto: pare che non sia passato neppure un attimo da allora.
La crepa del tempo si spalanca grazie al rapporto che si è stabilito tra il fotografo e il soggetto ritratto.
L'impressione di contemporaneità e di movimento è data soprattutto dalla quasi totale assenza di riferimenti temporali che possano collocare il momento nel 1985.
Le automobili posteggiate sono lontane, i modelli non si riconoscono.
L'unica vettura in corsa sfreccia sul viale fino a diventare una scia grigia.
Solo i torinesi sanno che persino in quell'angolo tutto è cambiato: gli ippocastani cantati da Levi sono cresciuti, un'aiuola più grande a forma di vasca ha preso il posto dei piccoli buchi nel terreno, è sorta una pista ciclabile e all'angolo con via Vico sono comparse due panchine.
Tra tutti gli argomenti che poteva scegliere di accostare a uno scatto così vivido, Belpoliti si concentra sugli alberi in strada.
In effetti sono loro i salvati, il principio di continuità con quel giorno del 1985 e la prova che il tempo non si è mai interrotto, che in un certo senso è ancora fermo lì, cucito insieme allo spazio. [ ... ] "

Annalisa Ambrosio in :
www.doppiozero.com/materiali/photo-levi

www.ibs.it/photo-levi-libro-marco-belpoliti/e/9788894464764


Un gentile saluto



Edit:

La firma "Vera Fotografia" in Berengo Gardin non è una sterile "boutade" dell'Autore, è una "segreta e consapevole Dislocazione", conferma performativa, di quel che ha fatto; Berengo Gardin è altrettanto cosciente, in tal senso, della esternalitá della Sua firma rispetto all'Opera ... Berengo Gardin con quel "Vera Fotografia" si getta consapevolmente nell' Evento ...
Non è il solo, a farlo sono tanti altri che, lungi dal mero protagonismo, conoscono il valore di Apertura consustanziale, di amplificazione del Testuale, della scrittura/"didascalia minima" nei riguardi dell' immagine : la firma, una precisa e minima nota scritta (un "appunto") corrobora (restituendosi evento) quel senso di fidatezza (descritto da Heidegger ed esemplificato con "le scarpe di Van Gogh"...) derivante dalla inseparabilità ontologica tra immagine e rappresentato. Persone della levatura di Gardin, per cultura e larghissima esperienza di Vita, conoscono perfettamente cosa è in opera nell'Opera ... e se ne tacciono lo fanno ancora una volta per profonda consapevolezza, non solo mera modestia, della indicibilitá di quella Apertura ("Eroffnung") dell'ente nel suo essere, di quel farsi evento della veritá ("das Geschehnis der Wahrheit").
E senza persino leggersi Heidegger ...
[ ... ]

In tutta sinceritá,

Ben





avatarsenior
inviato il 05 Giugno 2022 ore 22:02

A proposito di tempo, mi sono imbattuto in questa fotografa che trovo abbia una grande capacità di coglierne la presenza con i suoi ritratti di anziani. Alcuni secondo me alcuni davvero notevoli.

instagram.com/sandraventura_fotografia?igshid=YmMyMTA2M2Y=

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2022 ore 8:29

Fra Tik Tok ed Instagram


È il "nuovo" millennio ...


Non esiste piú il "talentuoso" fotografo e/o particolare artista, piuttosto cosíddetti "creativi di contenuti social-multimediali".

Sono giovanissimi, apparentemente provocatori ( d'una provocazione finta ... ) ... fra di loro puó emergere "a tratti" qualcosa ...

Il dato essenziale è quello d'un ruolo dell'artista derubricato da un protagonismo affatto inquieto o tormentato, le cui potenzialitá sono essenzialmente ed esclusivamente misurate (cifrate) dal "consenso" della piattaforma.

Il fashion ( in taluni casi pur ammantato di fetish ... ), per tale condizione, è l'ambito opportunisticamente piú congeniale.

Possiamo prenderne le distanze ( quale effettivo atto critico e non di mera indifferenza) o aderirVi con entusiasta compartecipazione, considerando tuttavia il tutto se non per quello che è : un preludio ...


www.outshinetalent.com/



Un gentile saluto,
Ben


avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2022 ore 19:13

A proposito di tempo, mi sono imbattuto in questa fotografa che trovo abbia una grande capacità di coglierne la presenza con i suoi ritratti di anziani. Alcuni secondo me alcuni davvero notevoli.


mah.. tutto poco spontaneo, asettico, posato, senz'anima.
Raccontano poco o niente e non mi piacciono per niente.

se penso a "verrà la morte e avrà i tuoi occhi" e poi guardo sto roba pseudo patinata...mi intristisco
ciao

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2022 ore 21:06

Eh... Arconudo ... per Giacomelli che alberga nel nostro animo è davvero arduo, se non impossibile, accostare "altro" ...

[ ... mi offri uno spunto ... ]


Un gentile saluto

Ben

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2022 ore 21:25

A me non dispiace. Trovo alcuni scatti molto buoni. Ben siamo ovviamente lontanissimi dagli scatti di Giacomelli. Anche da un punto di vista di spessore e contenuto di scatto e progetto. Onestamente il parallelismo non mi è venuto nemmeno in mente.
Non è che si trovano i Giacomelli tanto spesso da farci un thread su JuzaPhoto purtroppo ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2022 ore 21:47

Ed allora "alziamo il tiro" ... innestando il pathos di Giacomelli in una dimensione speculativa ("speculativus"), e parimenti estensiva, quale quella del rapporto fra tempo e dramma in un parallelo, forse "rischioso", con l'opera d'un fotografo francese, attuale, di certo a Voi noto:

Antoine d'Agata

[ ... ]

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2022 ore 21:53

Lo conosco, mi piace molto. Mi pare ne avessimo parlato proprio qui. Se non ricordo male Last aveva parlato bene della mostra del suo ultimo lavoro (che devo dire non è il mio preferito). Hai alzato il tiro!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 243000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.






Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me