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Majid Reza Rahnavard


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avatarjunior
inviato il 29 Dicembre 2022 ore 11:30

Grazie Renni per aver sollevato il complesso tema delle proteste in Iran e anche per aver reso evidente come qualcuno parla con pregiudizi e con facili ricette precostituite. Quello che sta succedendo in Iran è una rivoluzione scatenata dall'uccisione di Mahsa Amini ma che covava da tempo, l'insofferenza soprattutto dei giovani che sono la maggioranza nel paese e che non hanno paura di morire per abbattere un regime teocratico oppressivo e criminale. Sì perchè se vogliamo parlare di assassini li troviamo prima di tutto tra le fila della polizia che spara intenzionalmente per uccidere a persone che stanno manifestando: finora si parla di circa 500 morti tra cui almeno 70 bambini. Io in Iran ci sono stato nel 2016 ed ho trovato un popolo accogliente con dei giovani aperti e desiderosi di mettersi in comunicazioni con noi. E' per questo che, grazie alla temporanea presenza in Italia della bravissima guida che ho avuto in quel paese, ho potuto organizzare un incontro pubblico che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone e che ci ha permesso di capirne qualcosa di più. Se interessa trovate su YouTube la mia multivisione "Iraniane" dove per base musicale ci sono tre canzoni scritte apposta per questi tragici eventi.

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2022 ore 12:22

Grazie Gianni per il tuo prezioso contributo, andrò a guardare sicuramente il tuo canale!

Dal punto di vista dell'analisi di queste disgraziate nazioni, a ciascuno di noi viene di protestare davanti a tanta brutalità, increduli che possano ancora accadere tali crimini.
Tuttavia io personalmente non mi sottraggo alla responsabilità che ciascun paese "evoluto" ha avuto nell'involuzione di questi paesi, quanto pesi l'influenza delle potenze straniere nella condizione culturale di altri popoli sovrani. Ciascuno noi, a mio giudizio, dovrebbe porsi delle domande quale sia la nostra responsabilità storica, anche attraverso la condotta più minuti atti della vita quotidiana.
Forse siano immemori dello sfruttamento criminale ed il sistematico genocidio dei popoli dell'Africa del Nord, lo sfruttamento dei nostri lavoratori nell'industria carbonifera durante la rivoluzione industriale, lo sfruttamento lavorativo dei lavoratori indiani e dell'Oriente, a tutto vantaggio della concorrenzialità dei prezzi, sono tanti gli aspetti che andrebbero analizzati per cercare di comprendere quanto i nostri singoli atti possano aver influito sulla società globale.
Per cui, oltre l'agghiacciante racconto di quanto avviene in Iran, io continuo a domandarmi se debba o meno interferire nella vita sociale di un altro popolo, quanto sia necessario "esportare" la democrazia oltre confine.
Fabio Ponso ha edito una fotografia, in cui si narra come nelle scuole statali Thailandesi si festeggia anche il Natale, riconosciuto a tutti gli effetti come una ricorrenza dall'alto valore religioso a livello mondiale. A parte il fatto che penso non possa imporsi una cultura religiosa di qualsiasi tipo, ma credo che bisognerebbe introdurre - a livello pedagogico - nella cultura di un paese, il pensiero che senza collaborazione reciproca, senza la comprensione dei popoli, senza la considerazione che il benessere si una società di basa sul benessere reciproco, non si possa andare molto lontano.
La testimonianza storica della bieca e cieca soddisfazione dei desideri nazionalistici ed individuali, non potrà mai portare che ad altre guerre e distruzioni.


Grazie ancora Gianni per la tua grande umanità, ti auguro per il futuro ogni bene!

Un abbraccio

PS: ho appena finito di vedere il tuo bel docufilm su YouTube, ti dirò la verità, è veramente emozionante vedere e sentire immagini e musica di un popolo così lontano ma in fondo molto più vicino di quanto possiamo immaginare, vedere delle donna che lottano per l'emancipazione, per quanto spero che mutuino la nostra migliore cultura. Bellissimo il passaggio musicale di chiusura, che, indipendentemente dalla nostra visione "politica" - che reputo oramai una definizione non più attuale come ai tempi di Cavour -, mi ha regalato un'emozione come di rinascita.

A presto Amico mio

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2022 ore 14:48

Seguo volentieri ,a volte un po' a fatica, questo colto confronto di idee e sentimenti. Ritengo comunque che le dittature non possano essere ascritte nè a colori politici nè a credi religiosi: Sono dittature e BASTA! E...comunque destinate, prima o dopo, a crollare miseramente. La storia insegna.

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2022 ore 15:13

Complimenti Gianni , ho appena finito di guardare il tuo splendido reportage , nell' ultima parte sei riuscito a farmi commuovere e questo dimostra che anche le canzoni non hanno colore politico e possono rappresentare valori di Libertà per l'uno o l'altro popolo indifferentemente.

avatarjunior
inviato il 30 Dicembre 2022 ore 10:59

Grazie Renni per la rua empatica risposta. E' condivisibile quanto scrivi e penso che nessuno possa arrogarsi il diritto di giudicare culture diverse o peggio cercare di imporre la nostra visione del mondo, ammesso che ne abbiamo una. Di sicuro agli iraniani non dobbiamo insegnare niente visto che la loro civiltà è ben precedente alla nostra ed anche in fatto di religione dobbiamo ricordare che le grandi religioni monoteiste sono debitrici del loro Zoroastrismo. Certo aver vissuto tre settimane intense nel loro paese mi ha fatto capire cose che sono difficilmente comprensibili da chi non ha avuto la stessa opportunità. Dopo alcuni anni ho avuto la possibilità di ospitare a casa mia la guida iraniana che ho avuto in quel paese ed ora il mio pensiero va a lei che a fine novembre ha voluto rientrare a casa ed ora sta rischiando la vita nella speranza di un futuro di libertà. Qui vorrei ricordare anche la tragica situazione del Myanmar, che è stata meta di un altro fantastico viaggio e che è ripiombata nella dittatura militare il 1 febbraio 2021. Sono diventato amico su Facebook della giovane ma preparatissima guida che abbiamo avuto a Kakku la quale nei giorni successivi alla presa del potere dei militari rischiando personalmente si è schiarata apertamente pubblicando documenti contro la giunta, Purtroppo dopo qualche mese le immagini legate alle proteste sono state via via sostituite con le foto del marito e poi di un figlio. Non credo che le sue idee siano cambiate, ma forse si è rassegnata al fatto di non poter modificare la situazione. Il mio pensiero va spesso anche a lei, alla sua nuova famiglia, al fantastico popolo del Myanmar ed alla perdita della loro libertà.

Grazie anche a te Bruno perché mi ricordi che l'obiettivo principale della fotografia dovrebbe essere quello di "commuovere" e far riflettere.
Ciao

avatarsupporter
inviato il 25 Gennaio 2023 ore 8:13

Majid Reza Rahnavard... riposa in pace.

avatarjunior
inviato il 18 Febbraio 2023 ore 10:49

spiace per il ragazzo e per i due agenti...
Non giudico perchè non sono in grado di farlo come non lo è gran parte delle persone. E' facile giudicare per chi sta in poltrona...tranquillo, sapendo che puo' godere di tutte le libertà fondamentali... A costoro pero' vorrei dire di immaginare di vivere in un Paese dove tutto è negato, dove esiste solo la repressione...e di pensare cosa farebbero per se' e per i propri figli. Un popolo oppresso che si ribella all'oppressore con le armi è un popolo assassino? No...non lo è. Ogni rivoluzione provoca morti innocenti...E' molto probabile che il ragazzo ed i due agenti la pensassero allo stesso modo, ma qualcuno li ha messi uno contro l'altro. Un coreano del nord dovesse ribellarsi e uccidere due agenti, sarebbe un assassino? io non credo assolutamente. Piuttosto penso che lo sia chi è causa di questi eventi.
"Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre" (citazione attribuita erroneamente a Sandro Pertini)

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2023 ore 23:05

Paolo: .... Proprio quello che avrei voluto leggere dall' inizio

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 8:54

Quando si hanno idee diverse dal regime, oppressivo o meno, che governa il proprio paese e si viene arrestati per aver espresso queste idee si può essere considerati perseguitati o martiri politici.
Quando, incitati da queste idee, si accoltellano due poliziotti e si finisce in carcere o sul patibolo, ci si finisce per aver commesso un duplice omicidio e proclamarsi martiri della libertà suona maluccio.
Costui sarebbe finito male anche negli USA o in Francia. In Italia, meglio conosciuta come Paese dei balocchi no. Probabilmente avrebbe fatto, dopo qualche difficoltà iniziale, carriera politica.

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 9:06

Triste

avatarsupporter
inviato il 05 Maggio 2024 ore 8:41

Vi ascolto con molta attenzione e rispetto! Di certo imparerò qualcosa che possa indicarmi la strada giusta!
Buona vita Renni!
FB

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2024 ore 9:17

Grazie Maestro!
Ed io cercherò di ascoltare le tue sagge parole, quelle di chi ha vissuto.

Buona Domenica Amico mio

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2024 ore 10:55

Caro Renni, ho letto con interesse il commento dell'amico Paolo P con il quale mi trovo in sintonia. Non aggiungo altro anche se mi piacerebbe poiché quel mondo arabo che ho conosciuto un po' è sempre complesso da interpretare per il mix di fattori esogeni ed endogeni che offuscano e manipolano a vario titolo, in cui responsabilità locali si sovrappongono alle numerose ingerenze esterne.

Situazioni simili le abbiamo vissute e seppellite per non ricordarle, non siamo stati migliori di loro:

"Fu bendato. Gli fu letta la sentenza in nome del popolo italiano: ascoltò tranquillamente. L'ufficiale comandò il fuoco, ma fosse la trepidazione, fosse un po' di timor reverentialis, non lo colpirono mortalmente: cadde in avanti, perse i sensi. Mi avvicinai e gli diedi rapidamente l'estrema unzione prima che l'ufficiale […] gli desse il colpo di grazia; ma anche questo non lo finì; e allora gli fu scaricato addosso un fucile mitragliatore"

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2024 ore 11:22

Grazie Fabio, questa preziosa testimonianza della fucilazione di Don Morosini è un'altra storia di forza e storicità davanti alla morte.
La migliore dote di una persona sta nel coltivare i più alti ideali, solo chi resiste fino alla fine vincerà.
Fuori tema, un caro pensiero al nostro carissimo Amico Werner, che ora si trova ricoverato in ospedale.

Un abbraccio Fabio

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2024 ore 13:20

Premesso che in linea generale bisognerebbe astenersi dal giudicare culture distanti dalla nostra, la pena di morte è un'universale barbarie che purtroppo informa anche alcuni Stati considerati fari della civiltà occidentale e non.

Una piccola nota, che non vuol essere una critica, a quanto scritto da Fabio F77: gli iraniani non sono arabi.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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